Nella coalizione San Marino Bene Comune, secondo Smtv San Marino, si starebbe prendendo in considerazione – un’altra volta – la introduzione di un ticket in ambito sanitario.
E lo farebbero dei politici che ancora non hanno incassato, nonostante le promesse, un euro dai furbetti della monofase e che non si sono ancora fatti restituire un euro dai furboni di certe banche cui si sta permettendo di succhiare ad libitum dalle casse dello Stato.
Il codice penale prevede che il diritto dello Stato al recupero non decada prima di trent’anni. Si cominci da quelli di Long Drink.
Con la introduzione del ticket sanitario si tradirebbero i principi base della legge dell’Istituto Sicurezza Sociale creato nella
Repubblica di San Marino a metà del Novecento dal governo socialcomunista:
il diritto alla salute, come il diritto allo studio è un bene primario e come
tale va garantito a tutti gratuitamente indipendentemente dal
reddito.
Si vuole introdurre il ticket per
continuare a proteggere i furfanti. La presenza del Psd
al governo è tutt’altro che rassicurante, visti i precedenti.
Sta al nuovo segretario alle Finanze, Gian Carlo Capicchioni, distinguersi dal suo predecessore, Claudio Felici, bollato come Robin
Hood alla rovescia.