San Marino. I Fatti di Rovereta, Fabio Savoretti domenica 28 maggio 2017

San Marino. I Fatti di Rovereta, Fabio Savoretti domenica 28 maggio 2017

L’informazione

“Rovereta fai-da-te”?

Fabio Savoretti

SAN MARINO La parola “storia” proviene da un termine greco che significa “ricerca” e fin dall’antichità la Storia è fatta da una attenta e rigorosa ricerca di tutte le fonti seguita da una fase di analisi distaccata ed obiettiva.
Non se ne sono curati coloro che negli anni hanno costruito e propagandato una ”Rovereta fai-da-te” che spaccia per definitivi giudizi, in realtà di parte, basati sui documenti americani, dimenticando che per la Storia sono perlomeno necessari anche i documenti custoditi negli archivi di PCI e KGB; ma già un buon passo avanti verso la Storia si potrebbe fare analizzando la fonte costituita da “Anni Rossi”, il quaderno scritto alla fine del 1957 da Egidio Belisardi, ai tempi membro autorevole della Direzione del PCS.
Recentemente la “Rovereta fai-da-te” ha partorito due Istanze d’Arengo qui riassunte a beneficio di chi non le avesse lette: l’una propone di integrare l’insegnamento della Storia Sammarinese con lo studio dei fatti del 1957 alla luce dei documenti americani; l’altra vorrebbe affiggere una targa nel Palazzo Pubblico per gettare perpetua ignominia sui protagonisti “roveretiani” di quei fatti, bollati come traditori della Patria ed usurpatori della democrazia.
Mentre l’una istanza rivela il subdolo obiettivo di orientare il pensiero degli studenti in una sola direzione, obiettivo che appartiene a pratiche autoritarie, l’altra si presenta come intollerante e antidemocratica, oltre che palesemente priva di un sia pur minimo fondamento storico.
Ma c’è di più: l’istanza della targa offende l’onore di persone perbene che non possono più spiegare le loro ragioni, spiriti liberi che meritano rispetto perché hanno amato profondamente il proprio Paese e hanno lottato per realizzare un’idea di futuro che portasse benessere e libertà a tutti i Sammarinesi. Utilizzando toni arroganti e diffamatori l’istanza pretende persino di rappresentare l’intera popolazione, in tal modo perseguendo lucidamente il disegno di seminare odio tra di essa; e sembra che sotto traccia vi sia il tentativo di destabilizzare il Paese.
La recrudescenza di intolleranze proprie di altri tempi e altri regimi è pericolosa per la democrazia e dunque è necessario e urgente impegnarci tutti per il recupero di un clima di distensione e rispetto che consenta di camminare uniti verso l’incerto futuro che abbiamo davanti.

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