San Marino, i governanti spendono come prima

San Marino, i governanti spendono come prima

I governanti della Repubblica di San Marino paiono essere gli unici al mondo a non essersi accorti della crisi nel decidere le spese a carico del bilancio dello Stato. Nonostante che a San Marino la crisi globale sia entrata in risonanza con la crisi particolare che sta minando l’intero sistema economico sammarinese, per i difficili rapporti internazionali (San Marino, da procedura rafforzata Moneyval come l’Azerbaigian ) ed, in particolare, con l’Italia (San Marino, caverna di Alì Babà).

Ha fatto, di queste spese, una sintetica analisi l’Agenzia Dire.
Nella lista della spesa pubblica autorizzata da gennaio a luglio 2009 dal nuovo governo di centrodestra figurano infatti anche assegni fino a 160mila euro staccati per le consulenze di esperti. Ne sono serviti poi 72 mila per ritrarre le bellezze del monte Titano in un video. Quasi quanto la ‘quota’ di partecipazione al prossimo Meeting di Rimini che costerà ai sammarinesi 80 mila euro. Malgrado l’aria di crisi e le previsioni nefaste sulle entrate del prossimo anno, stimate un terzo di meno dal segretario alle Finanze Gabriele Gatti, il governo sammarinese non ha ancora preso il passo della ‘formica’. Ha usato il polso fermo, dicendo no ai sindacati per gli aumenti delle indennità dei dipendenti pubblici che avrebbero comportato un sovraccarico in due anni di 700 mila euro.

Vedi articolo Agenzia Dire

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