San Marino. I vasti interessi di Bacciocchi. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

San Marino. I vasti interessi di Bacciocchi. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Dall’immobiliare all’editoria: gli affari di Livio Bacciocchi / Il notaio arrestato nei giorni scorsi possiede una quota della Tribuna Sammarinese: che però lo vuole liquidare

Livio Bacciocchi ha da tempo messo i piedi in un giornale a San Marino (che sta cercando di “scaricarlo” già da mesi). I dubbi erano trapelati anche la settimana scorsa quando, dopo l’arresto del notaio per riciclaggio legato agli affari della camorra, la coalizione di maggioranza, il Patto, aveva lasciato intendere i legami dell’avvocato in galera con uno dei tre quotidiani locali sammarinesi. A parlare, e a chiarire la posizione del notaio all’interno della “Tribuna sammarinese”, è la sua penna di punta, il consigliere del Psd Giuseppe Maria Morganti. «Una partecipazione minoritaria della società editrice Tribuna Srl appartiene alla moglie di Bacciocchi, Monica Fantini – chiarisce il consigliere -, il resto del giornale appartiene a mio cugino, Davide Graziosi», il direttore della testata. «Sono quasi due anni che stiamo cercando di acquistare la partecipazione della Fantini, solo che con tutte le vicende giudiziarie e i vari arresti, non è facile reperire i Bacciocchi», aggiunge Morganti. Il desiderio di liquidare quella parte minoritaria della società nascerebbe quindi a monte dell’inchiesta “Vulcano”, la prima che ha svelato il rapporto tra il notaio e il clan casalese dei Vallefuoco. «Non c’è mai stato un apporto positivo al giornale da parte loro, mai una partecipazione attiva, per questo avevamo deciso di allontanarli – aggiunge Morganti, rispondendo così a chi temeva ingerenze nel quotidiano -. L’ingresso della malavita sul Titano, è colpa di uno stato che non ha funzionato, soprattutto a livello di concessioni edilizie, e rilascio delle licenze. E pensiamo al settore finanziario dove abbiamo assistito negli ultimi anni a un’espansione senza controllo. Che Bacciocchi – ora agli arresti a Rimini, nell’ambito dell’operazione ‘Staffa’, con l’ipotesi di accusa di riciclaggio dei soldi della camorra – fosse un immobiliarista, si sapeva. Fu un punto di riferimento per tante entità economiche. Sono gli anni della deregulation, tra la fine dei Novanta e la metà del decennio scorso, ad aver permesso gli sfaceli». Ma che non si accusi né Tribuna, né il Psd. «Come giornale, abbiamo più volte denunciato l’ingresso della criminalità organizzata sul Titano: quando parlammo delle infiltrazioni del clan Alvaro, c’è chi si prese gioco di noi, perfino la commissione vigilanza ci bacchettò e, pur quando i fatti dimostrarono che avevamo ragione, non ci chiese scusa». E per il Psd, Morganti ammette le colpe, ma non dimentica gli onori. «Avendo avuto ruoli importanti, il partito può avere avuto influenza su decisioni che forse hanno determinato quel tipo di sviluppo – si riferisce all’edilizia selvaggia -, ma il Psd è anche lo stesso partito ad avere iniziato la lotta sull’antiriciclaggio, prima mai considerata. E’ nel periodo buio, alla fine degli anni Novanta, che dietro la politica si nascondevano interessi micidiali. Ma se parliamo di tangenti dietro le concessioni edilizie, un conto è dirlo in una tribuna politica, un conto è portare prove in tribunale»

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