“Nessuno degli attuali membri del Congresso di Stato è stato indicato nel ruolo da poteri dello Stato estranei al Consiglio Grande e Generale”.
Il Congresso di Stato replica così alle parole espresse dal parlamentare di Libera in Consiglio lunedì sera durante il dibattito sulla procedura di arruolamento di nuovi Commissari della Legge e Auditori. “Questo governo, e la selezione dei Segretari, l’ha fatto Valeria Pierfelici – aveva detto Boschi – e volete sapere chi me l’ha detto? Me l’ha detto Valeria Pierfelici”.
“Se il Consigliere Luca Boschi è certo delle proprie affermazioni – scrivono i dieci Segretari di Stato in una nota – ci chiediamo per quale motivo non abbia fatto le azioni di competenza all’atto di nomina del Congresso di Stato, dal momento che in quello specifico momento rappresentava la più alta carica nel ruolo di Eccellentissimo Capitano Reggente e supremo garante dell’ordinamento”.
Per il governo “le dichiarazioni del Consigliere Boschi, effettuate mentre era coperto dalle sacrosante tutele di cui beneficiano i Consiglieri durante i lavori istituzionali, siano state pronunciate con lo scopo di creare uno sviluppo mediatico finalizzato a causare un cortocircuito tra poteri e minare, altresì, le basi di un ritrovato equilibrio tra Istituzioni che, con fatica, si sta tentando di ricostruire”.
“Anche a tutela dell’incarico che abbiamo il prestigio di ricoprire – si legge ancora – non possiamo quindi ammettere che l’intenzione di creare scalpore mediatico, attraverso la sistematica diffusione su certa stampa locale, divenga più forte del senso dello Stato e di rispetto verso le Istituzioni”.
Per questo “sarà premura del Congresso di Stato attivare tutti i canali istituzionali utili a tutelare il prestigio del ruolo istituzionale pro tempore che ci pregiamo di ricoprire”.
Per il governo infatti “L’Onorevole Boschi dovrebbe essere consapevole che i contenuti delle proprie affermazioni sono oltraggiose anche nei confronti dello stesso Consiglio Grande e Generale, che ha espresso – come la nostra Costituzione prevede – i nomi dei componenti del Congresso di Stato. Consiglio che, a sua volta, è espressione del voto dei cittadini sammarinesi, indirettamente denigrati da tali affermazioni”.
Nonostante quelle che definisce “gravi affermazioni”, il Congresso di Stato “non intende censurare la libera espressione dei componenti del Consiglio Grande e Generale, che la nostra Dichiarazione dei Diritti fermamente sancisce e che le nostre Leggi sono chiamate a difendere. Libertà che nella passata legislatura – in più occasioni – è stata fortemente compromessa, se non violata”.
“Ricordiamo nitidamente, infatti, quando l’allora maggioranza – assieme con l’allora governo – sosteneva la necessità di limitare il diritto di parola e le tutele legali dei Consiglieri di opposizione in merito alle affermazioni espresse durante i lavori istituzionali. Ricordiamo con altrettanta precisione l’impegno nel perseguire la piena affermazione di tale libertà all’interno dell’Aula Consiliare, che anche oggi, come sempre, siamo determinati nel difendere”.
“Eppure, il diritto di esprimere le proprie opinioni in sede parlamentare, forti della Nostra garanzia di insindacabilità per le opinioni espresse e i voti dati, non deve farci dimenticare dell’altrettanta responsabilità che questo diritto comporta dinnanzi ai cittadini. Se da un lato la nostra libertà d’esprimerci costituisce una pietra angolare dell’ordine democratico, dall’altro lato incombe su di noi l’impegno a che le nostre affermazioni siano istituzionali, non compromettendo il buon nome del paese che siamo chiamati a servire”.
“Non tutte le dichiarazioni rese in Consiglio – chiude la nota – possono considerarsi vero ed efficace dibattito e giusto confronto”.
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