San Marino. Il Consiglio approva le misure straordinarie per il contenimento dei costi delle utenze

San Marino. Il Consiglio approva le misure straordinarie per il contenimento dei costi delle utenze

In mattinata il Consiglio Grande e Generale procede con la ratifica di 3 Decreti, a partire dal decreto delegato n.77 “Misure straordinarie per il contenimento dei costi delle utenze”.

Affrontati e ratificati poi i Decreti n. 86 “Mobilità del personale del Settore Pubblico Allargato e copertura dei profili di ruolo”, infine il n. 88, “Riconoscimento giuridico dell’Ordine degli Infermieri e Infermieri Pediatrici della Repubblica di San Marino”.

Il report di San Marino News Agency evidenzia come, in particolare, il primo provvedimento esaminato dall’Aula, il n.77, occupa larga parte dei lavori. Il Sds per le Finanze, Marco Gatti, spiega come  il decreto nasca con “l’intenzione di introdurre alcune misure straordinarie per contenere i costi delle utenze che purtroppo sono in crescente fluttuazione”, anche a causa del conflitto in Ucraina. Da una lato si prevede la dilazione delle utenze, dall’altro una decurtazione del 25% dell’importo fatturato in bolletta per i servizi di fornitura e distribuzione di gas naturale ed energia elettrica a famiglie e imprese in difficoltà.
L’Aula è concorde sulla necessità dell’intervento, ma dibatte in particolare sulle modalità di individuazione dei beneficiari. Tra i requisiti di accesso, in un primo tempo, nel decreto è inserito anche l’aver richiesto aiuti alla Caritas: una disposizione molto criticata, in primis dall’opposizione, ma anche da qualche consigliere di maggioranza, perché si ritiene inopportuno delegare all’associazione la ‘certificazione’ dello stato di necessità dei cittadini, piuttosto che agli uffici pubblici preposti. Parimenti, Libera solleva il problema dell’esclusione dal beneficio di coloro che si trovano già in difficoltà per i pagamenti pregressi di tributi e bollette e presenta emendamenti che intervengono su questi aspetti, tra cui quello che propone l’introduzione dell’Icee quale strumento di valutazione della capacità reddituale.

Nel corso dell’esame dell’articolato, il Governo va incontro ad alcune richieste dell’opposizione. Il  Sds Gatti si dice contrario all’accoglimento dell’emendamento sull’Icee: così com’è “non garantisce equità nel calcolo nel peso tra reddito e patrimonio- spiega- ma un Gruppo di lavoro sta analizzando l’introduzione di uno strumento di questo tipo che riteniamo comunque assolutamente utile e legato all’Igr per cui è in corso un aggiornamento di riforma”. Ad ogni modo, per evitare l’esclusione di un numero significativo di nuclei familiari, il governo riformula un emendamento e propone di aprire alla richiesta di misure straordinarie a chi concorda un piano di rientro dei mancati pagamenti, senza indicazioni temporali. Inoltre elimina il riferimento, tra i requisiti, alla richiesta di aiuti alla Caritas. Vengono anche accolti alcuni emendamenti di Libera ritenuti coerenti a quest’ultima modifica del governo e uno proposto da Rete volto a dare supporto all’Aass nel rilevamento dei requisiti attraverso l’attivazione di un coordinamento con l’ufficio tributario.  Il decreto viene infine approvato.

Il decreto n. 86 “Mobilità del personale del Settore Pubblico Allargato e copertura dei profili di ruolo”- come spiega il Sds per gli Affari interni, Elena Tonnini– disciplina la gerarchia fra dipendenti del settore pubblico allargato, la mobilità del personale , le modalità di copertura temporanea e la formazione e rincoversione professionale. Sono diversi gli emendamenti presentati da Rf e Libera, poi respinti.

Infine nel dibattito al decreto n. 88, “Riconoscimento giuridico dell’Ordine degli Infermieri e Infermieri Pediatrici della Repubblica di San Marino”, Maria Katia Savoretti di Rf chiede di evitare la creazione di differenze tra le professioni sanitarie: “Perchè piuttosto non prevedere un unico ordine per tutte- propone- e inserire all’interno albi per ciascuna professione?”.  Alberto Giordano Spagni Reffi di Rete replica che nell’ambito sanitario le categorie hanno tante valenze diverse: “È difficile equiparare un infermiere a un fisioterasta o ad uno psicologo, per esempio”. Per il Sds per la Sanità Ciavatta l’istituzione di ordine “ rappresenta un dovere nei confronti della professione infermieristica- sottolinea- sono 18 anni che attendono per un vizio di forma della legge istitutiva che non si è potuto risolvere”. Intanto “si deve riconoscere a una categoria numerosa un allineamento all’inquadramento esistente fuori confine- chiarisce- senza non è possibile accedere a corsi di perfezionamento”. Il Segretario infine assicura: “Siamo al lavoro anche per l’istituzione di Albo speciale per altre categorie- spiega- Qui, con 350 professionisti, ci sono le condizioni per istituire un Ordine, mentre una serie di professionisti non i hanno numeri  e allora dobbiamo fare un Albo speciale”. Con la ratifica del decreto n. 88 si conclude la seduta della mattina. I lavori riprenderanno nel pomeriggio con l’esame dell’ultimo decreto rimasto all’ordine del giorno.

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