San Marino. Il Consiglio, nella seduta di ieri approva la legge “Diritto dell’Informazione e dei Media”

San Marino. Il Consiglio, nella seduta di ieri approva la legge “Diritto dell’Informazione e dei Media”

I lavori del Consiglio grande e generale riprendono in pomeriggio dall’esame dell’articolato del Progetto di legge “Diritto dell’Informazione e dei Media”. Dopo la seduta notturna si riparte dall’articolo 22 “Sostegno all’impresa editoriale e testata giornalistica”.

Ad evidenziarlo il report di San Marino News Agency, che precisa: All’articolo 23 “Provvidenze per l’Editoria” viene approvato un emendamento tecnico presentato dal governo; all’articolo 51 “Disciplina dei servizi di piattaforma per la condivisione di video” il consigliere di Libera Iro Beluzzi chiede di specificare il concetto di “pubblica provocazione”, dato che “molti giornalisti sono provocatori, è nel loro spirito”. Il segretario di Stato con delega all’Informazione, Teodoro Lonfernini, replica che può trattarsi di “qualunque cosa che può ingenerare una pubblica provocazione. È facilmente interpretabile e comprende una moltitudine di situazioni”.

All’articolo 53 “Servizio pubblico radiotelevisivo” viene approvato un emendamento tecnico presentato dal governo; all’articolo 57 “Disciplina del concessionario del servizio pubblico radiofonico e televisivo “, dopo una sospensione momentanea dei lavori e una precisazione su un comma del segretario di Stato, il consigliere Belluzzi rileva che “nell’articolo vengano reindicate tute le funzioni del collegio sindacale, cerchiamo di scrivere nome più snelle possibili, e lo chiedo a chi ha la delega alla Semplificazione normativa, altrimenti escono norme difficilmente leggibili”; il collega Giuseppe Maria Morganti concorda: “Questa parte non ha ragione di essere nella normativa, ci sono tre leggi in una. Ci sarà confusione”. Il segretario di Stato ricorda che “se ne è dibattuto molto già in commissione e le vostre considerazioni sono le stesse, però confermo quanto sostenuto. Questa è una legge estremamente completa in ogni sua parte, quanto dedicato al funzionamento della tv di Stato è un valore aggiunto dell’impianto legislativo. Non vedo perché non avremmo dovuto racchiudere anche con tecnicismi inerenti anche ad altre leggi. Se una volta la norma è troppo completa non va bene, se lo è poco non va bene mettiamoci d’accordo”.

All’articolo 77 “Delega al Congresso di Stato” viene approvato un emendamento tecnico presentato dal governo di collegamento con altre norme vigenti. Il consigliere Morganti ribadisce la contrarietà alla delega al Congresso di Stato di modificare alcuni articoli, passi il 23, ma gli altri sono di contenuto”. Sull’emendamento, invece, “preoccupa la traslazione dei termini dell’articolo 3 bis fino al decreto delegato, si può creare una finestra temporale in cui gli organi di informazione potrebbero pubblicare nomi e fatti” legati a minori e a questioni sensibili. “Mettiamo almeno una data”. Il segretario di Stato diffida di introdurre una data “anche se è necessario fare in fretta. L’emendamento va a raccordare tutte le norme in vigore con l’articolo 3 bis. La mia volontà è di farlo in tempi celeri”.

Al termine dell’esame dell’articolato e delle dichiarazioni di voto il progetto di legge è approvato con 21 voti favorevoli, 10 astenuti e un non voto.
Seguono nell’ordine dei lavori due Progetti di legge in prima lettura. Il primo, “Testo unico in materia di associazionismo e volontariato” è presentato dalla segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura.

Nella relazione il segretario di Stato Andrea Belluzzi rimarca che il Progetto di legge “nasce dalla necessità di dotare il Paese di un nuova disciplina dell’associazionismo e del volontariato, mondo che negli ultimi anni ha avvertito un disimpegno da parte delle Istituzioni e meno risorse. Gran parte della normativa in materia è inapplicata o interpretata in modo erroneo, servono invece regole chiare che facilitino la vita delle associazioni, sgravandole da obblighi burocratici. La legge 75 del 2016 ha creato non pochi problemi e ora l’obiettivo è ridurre gli adempimenti in capo alle associazioni agevolandone l’attività. Il testo è frutto dell’opera del Gruppo di lavoro e il nucleo fondamentale è la definizione di concetto di associazione, alle cui attività viene aggiunta quella zoofila. Sono escluse dalla legge le associazioni professionali, sindacali, datoriali, dei consumatori e quelle legate al Cons. Per la costituzione serve un atto pubblico ed è prevista una serie di agevolazioni. Se sotto i 30.000 euro il bilancio può essere redatto in forma semplificata, mentre viene abrogato il Fondo per la promozione delle attività senza scopo di lucro”. La legge affronta anche i temi: “trattamento dei dati personali; regime sanzionatorio; regime speciale per le associazioni che distribuiscono fondi; Consulta delle associazioni, senza obbligo di iscrizione per ricevere contributi pubblici; contributo del Congresso di Stato da 30.000 euro da distribuire tra le associazioni della Consulta, per la quale si cerca una nuova sede. Infine le associazioni di volontariato sanitarie e sociosanitarie avranno un apposito registro all’Iss”.

Il dibattito registra 47 consiglieri iscritti a parlare e prima dell’interruzione dei lavori interviene la consigliera di Repubblica futura Maria Karia Savoretti. La discussione riprenderà in seduta notturna.

Di seguito un riassunto degli interventi

Comma 15 Progetto di legge “Diritto dell’Informazione e dei Media” (approvato con 21 voti favorevoli, 10 astenuti e non voto)

Dichiarazioni di voto

Giuseppe Maria Morganti, Libera: abbiamo già detto le problematiche che ci impediscono di appoggiare la legge fino in fondo. E ci spiace. Questo progetto di legge ha introdotto una serie di elementi interessanti sotto il profilo della tutela dell’informazione e del suo coinvolgimento in regole univoche. Ci sono facilitazioni e incentivi perché i media siano stimolati ad aderire alle regole generali di iscrizione al registro e agli albi. Gli elementi negativi sono di carattere sovrastrutturale: nella prima parte ci sono sette articoli che prevedono interventi sui principi sacrosanti, di più alto rango. Si crea una confusione oggettiva aprendo la strada a un percorso pericoloso: fare intendere che i principi fondamentali possono essere modificati con leggi ordinarie. La terza parte riguarda materie che nulla hanno a che fare. Ci sono pressioni sui consiglieri e il segretario di Stato da parte di elementi esterni così si crea quella tensione che non lascia ragionare intorno a delicati argomenti con serenità. La legge aiuta ad allontanare questo pericolo. Non è una legge che mette il bavaglio ma regolamenta chi esprime punti di vista e informa, tutti i media avranno stesse regole e procedure. I gruppi di opposizione si astengono come segnale positivo a una legge che però prevede che il presidente dell’Autorità sia di espressione politica

Carlotta Andruccioli, Domani-Motus liberi: siamo veramente liberi se possiamo esprimere la nostra opinione senza temere ripercussioni e se siamo adeguatamente informati. Tutto ciò è alla base della democrazia. Il tema è fondamentale e la necessità di regolamentare la materia vale anche per il mondo economico, quello culturale e per la società civile. Il progetto di legge si è posto un obiettivo ambizioso, regolamentare l’informazione in tutte le sue forme, anche per tutelare il fruitore. Alcuni aspetti ribadiscono norme precedenti, altri sono stati migliorati, è un buon progetto di legge e in Aula c’è stato un bel clima. Esprimiamo voto favorevole”.

Daniela Giannoni, Rete: il clima di questo dibattito conferma il buon lavoro svolto in commissione. Anche di equilibrio su un tema così delicato. Si punta sulla qualità dell’informazione. per chi vi lavora e per i cittadini, si è lavorato sulla deontologia e per normare tutti i canali informativi. C’è anche maggiore trasparenza e rispetto dei diritti, a partire dalla privacy. In particolare per gli episodi di cronaca. Dovremo monitorare gli effetti della norma, assicurarci che non metta limiti alla libertà di stampa e abbia aspetti positivi sulla qualità dell’informazione. Lo dovremmo fare sempre. Confermo il voto positivo di Rete”.

Gerardo Giovagnoli, Npi per la Repubblica: votiamo a favore, la seconda lettura è stata molto veloce, senza polemiche e deve fare piacere alla maggioranza dato che sul tema ci sono grandi attenzione e polemiche. La legge è molto completa, tiene dentro aspetti tradizionali e innovativi. La risposta dell’opposizione tutto sommato positiva e il testo stesso ci portano a votare a favore”.

Francesco Mussoni Patito democratico cristiano sammarinese: questo progetto di legge è stato sottostimato dall’Aula, non c’è stato quel clima di partecipazione ed emotività come sui grandi progetti. Ha un filosofia coerente con quello che accade nel mondo, l’informazione va garantita e lo Stato deve tutelare. Si tratta di un framework normativo che va a vantaggio di tutto il mondo dell’informazione. L’organizzazione normativa va sperimentata ma è un fattore positivo, di consolidamento di chi opera nel settore. All’origine ci sono state delle polemiche sulla legge, ma aggiunge garanzie di potenzialità ai giornalisti, lavorare nascosti non dà credibilità alla professione. Questo è un passo in avanti, sono stati introdotti concetti potenti come il diritto all’oblio. Il nostro diritto comune non avrebbe bisogno di molte leggi ma abbiamo abbandonato la prassi di lavorarci con forza e abbiamo l’abitudine di fare leggi per disciplinare ogni fenomeno. Sosteniamo il progetto di legge con positività”.

Comma 16 Progetto di legge “Testo unico in materia di associazionismo e volontariato”

Maria Katia Savoretti, Repubblica futura: accogliamo con favore il progetto di legge ed esprimo anche la mia personale soddisfazione. Finalmente c’è un riconoscimento ufficiale per le associazioni di volontariato sanitarie sociosanitarie. Diverse negli ani passati hanno creato un polo con un memorandum d’intesa con la segreteria di Stato e l’Iss. L’obiettivo è stato raggiunto, apprezzo lo sforzo per eliminare alcuni obblighi e forzature preesistenti, ma nel testo ne permangono e si dovrebbero o eliminare o alleggerire. Sono una risorsa importante e un punto di riferimento. Possiamo fare di più e potenziare la loro attività con diverse forme di aggregazione, come i trust onlus”.

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