Nella replica in merito al comma sulla legge di Bilancio, Luca Lazzari affronta anche il tema dei finanziamenti a fondo perduto alle banche.
I
finanziamenti a fondo perduto alle banche. Non parlo di Cassa, che tra
l’altro i finanziamenti a fondo perduto non li ha neanche avuti, ma
delle banchette dei tanto disprezzati Roberti, Amati, eccetera. La
filastrocca è: “non si poteva non intervenire, c’erano di mezzo i
risparmi della gente”. Non è vero. Se alla politica gliene fosse fregato
dei risparmiatori avrebbe fatto in modo che ai bei tempi dei 14
miliardi di raccolta le banche finanziassero il fondo di garanzia. La
verità è che sulle banche s’è giocata una guerra sporca il cui costo è
stato fatto pagare alla collettività. Ecco che cosa scrivono i
commissari della legge in un’ordinanza “…per ripianare [l’enorme
esposizione delle banche] lo Stato ha concesso finanziamenti a fondo
perduto. In tal modo la collettività, non solo ha subito la sottrazione
di risorse per effetto della corruzione, ma si trova a pagarne anche il
costo due volte sotto forma di finanziamento e sotto forma di mancato
esercizio delle azioni di responsabilità…”. Il danno e la beffa.
Sempre
a proposito di banche: l’accensione del mutuo per la liquidità
pubblica. Non sono le banche a prestare i soldi allo Stato. Le banche i
soldi non li hanno più. Tanto è vero che nella legge di bilancio è
contenuto un articolo, il n. 52, che serve a far sì che le banche
possano ripulire i loro bilanci dai crediti in sofferenza e dai cespiti
immobiliari. Gli unici soldi che girano sono sempre gli stessi, i 380
milioni dei fondi pensione, i soldi dei lavoratori. Prima le banche li
hanno sequestrati a fronte di interessi ridicoli. Ora li prestano allo
Stato con interessi più che triplicati. Si tratta di una speculazione
inaccettabile. Qualcuno dirà, ma almeno sono garantiti. No, perché i
fondi sono stati investiti in certificati di deposito. Se la banca salta
i soldi sono persi. È già successo con Euro Commercial Bank.
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