San Marino. Il discorso di fine semestre dei Reggenti Mina e Rondelli: “Rispetto delle Istituzioni democratiche fondamento della nostra centenaria identità statuale”

San Marino. Il discorso di fine semestre dei Reggenti Mina e Rondelli: “Rispetto delle Istituzioni democratiche fondamento della nostra centenaria identità statuale”

Indirizzo di saluto di fine semestre dei Capitani Reggenti Oscar Mina e Paolo Rondelli al Consiglio Grande e Generale

Signore e Signori Consiglieri, Signora e Signori Segretari di Stato,

nel tradizionale saluto di commiato della Reggenza al Consiglio Grande e Generale, desideriamo innanzitutto esprimerVi il nostro apprezzamento e ringraziamento per la disponibilità e la collaborazione che ci avete accordato in questi mesi al fine di assicurare un corretto e proficuo svolgimento dell’attività parlamentare.

Nel nostro discorso di inizio semestre avevamo fatto espresso richiamo all’importanza del ruolo consiliare e alla necessità di ben rappresentarlo, sotto il profilo etico e sotto il profilo della qualità dei lavori.
L’auspicio allora formulato era che il confronto all’interno di questa Aula fosse sempre all’insegna del rispetto delle Istituzioni, della dignità di ogni singolo Consigliere, della diversità di idee e di convinzioni politiche che qui trovano rappresentanza.
Rileviamo con soddisfazione, oggi, che tale sollecitazione non è stata disattesa. Anzi, questo Consiglio e tutti gli organi dello stesso –Ufficio di Presidenza e Commissioni Permanenti in primis – hanno dato prova di come, grazie al confronto serio e responsabile, si possano trovare sintesi formidabili anche su temi particolarmente delicati e divisivi che possono coinvolgere sensibilità personali e morali differenti e contrapposte; ciò nell’interesse più alto della Repubblica, delle sue Istituzioni e dei cittadini che in esse sono – e si devono sentire – rappresentati.

Coerentemente al richiamo – fatto all’atto del nostro insediamento – al rispetto delle Istituzioni democratiche quale fondamento della nostra centenaria identità statuale, in questi mesi abbiamo dedicato specifici momenti a queste Istituzioni, per rendere ad esse omaggio e valorizzarne il ruolo, le attribuzioni, le responsabilità.

Abbiamo pertanto reso visita al Tribunale; visita che non è stata solo di cortesia ma piuttosto un momento per ribadire, da un lato, l’imperativo del rispetto della separazione dei poteri e della piena indipendenza e libertà di giudizio dei magistrati e, dall’altro, l’importanza di assicurare il dialogo e la leale collaborazione tra chi esercita il potere giudiziario e chi esercita il potere legislativo e di indirizzo politico, quando necessari per affrontare a livello sistemico problemi di politica giudiziaria.
E proprio con riferimento alla giustizia non possiamo non richiamare l’importante risultato ottenuto dal nostro Paese nel quarto ciclo di Valutazione del GRECO, nell’ambito del quale la Repubblica di San Marino si pone come il Paese più virtuoso. Il 15 giugno scorso, infatti, il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa promuove San Marino a pieni voti, soprattutto per gli interventi sulla magistratura. Un risultato di grande soddisfazione conseguito e formalizzato proprio durante il nostro mandato; un risultato che – come sottolineato con parole di encomio dallo stesso organismo internazionale – testimonia come la politica possa raggiungere risultati importanti quando tutti gli interlocutori fanno squadra.

Nella consapevolezza, poi, che è nelle realtà locali che si consolida la coscienza democratica dei cittadini e si conferma il principio fondamentale della sovranità popolare, abbiamo incontrato, nelle rispettive sedi, i Capitani di Castello e le loro Giunte.
Non sempre il lavoro di queste rappresentanze locali viene valorizzato, condiviso e compreso in tutta la sua importanza, perché un certo tipo di cultura o di abitudine riporta più facilmente al potere centrale che non a quello periferico.
L’auspicio – e la raccomandazione – formulati dalla Reggenza è che si dispieghi, in tutte le proprie potenzialità, l’esercizio delle competenze che fanno capo ai Capitani e alle Giunte, i quali rappresentano la prima e più immediata verifica delle esigenze e delle aspettative che i Sammarinesi manifestano.
Anche in questa circostanza abbiamo sottolineato con forza la necessità del “dialogo istituzionale”.
Oggi più che mai le istituzioni e la politica devono ascoltare e dialogare con i cittadini. L’ascolto è il primo passo, non affatto scontato, per recuperare una fiducia che rischia di essere pregiudicata, è un passaggio obbligato per fare coincidere l’agire politico al sentire comune.

Nell’elenco delle visite istituzionali vanno sicuramente annoverate quelle ai Comandi dei tre Corpi di Polizia, occasioni in cui abbiamo espresso la gratitudine e l’apprezzamento per l’impegno profuso, senza riserve e senza soste, nella gestione dell’emergenza Covid e dell’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, che si va ad aggiungere alle incombenze quotidiane di servizio.

Ricordiamo anche la visita all’ Ospedale di Stato dove abbiamo partecipato la vicinanza a chi garantisce l’ordinario pur nella straordinarietà degli ultimi due anni. Una visita che, anche in questo caso, è andata oltre al protocollo formale, ed ha messo al centro le professionalità e le persone, al di là dei ruoli.

Ripercorrendo altri momenti salienti del nostro mandato, rappresenta per noi motivo di grande compiacimento la Visita di Stato in Montenegro, durante la quale sono stati confermati i sentimenti di amicizia esistente tra i due Stati, la volontà di proseguire nella proficua collaborazione e di gettare le basi per un suo progressivo rafforzamento.
Nel novero degli eventi di rilievo internazionale, citiamo la visita della Presidente dell’Assemblea Parlamentare OSCE, nell’ambito della quale è stata formalmente avanzata la proposta di tenere a San Marino il meeting autunnale dell’Organizzazione nel 2025.
Parimenti ci piace ricordare la partecipazione ai Giochi del Mediterraneo che si sono svolti ad Orano, occasione di cui – oltre ai successi agonistici degli atleti sammarinesi – va sottolineato con orgoglio l’episodio di correttezza e fair play che ha visto protagonista proprio un nostro atleta e che fa onore al nostro Paese. Possa essere, questo, un esempio per tutti, anche e soprattutto per chi, come noi, ricopre ruoli politici ed istituzionali, che richiedono onestà, lealtà, dedizione e rispetto.

Purtroppo questo semestre è stato funestato anche da momenti di profondo dolore e tristezza. La perdita di giovani vite, spezzate tragicamente nel pieno di una felice estate, ha lasciato tutti attoniti. Grande il senso di smarrimento e di impotenza che nondimeno deve farci riflettere e diventare occasione per ricercare un senso anche alla caducità della vita. Abbiamo già avuto modo di sottolineare che di questa tragica perdita conserveremo negli anni a venire un’eredità inestimabile: la consapevolezza della vita come dono ricevuto, che potrà protrarsi – anche oltre il distacco – per restituire rinnovata fiducia e speranza, grazie ad un atto di estrema generosità qual è la donazione degli organi.
La Reggenza invita, a tale proposito, tutti i cittadini e le cittadine a considerare la donazione degli organi, del sangue, del midollo osseo, come forme di solidarietà sociale, di amore collettivo, di dedizione e di generosità verso il prossimo, affinché ogni vita salvata da queste donazioni possa essere la vita di ognuno di noi, anche nel dolore e nella sofferenza.

Generosità di cui tutti abbiamo immenso bisogno e di cui peraltro – e ci piace rimarcarlo anche oggi – il popolo sammarinese ha dato prova in tante drammatiche circostanze nella sua storia centenaria, confermandola anche di recente, con atti di concreta solidarietà ed accoglienza, di fronte al dramma del popolo ucraino costretto a fuggire dalla guerra, dai suoi orrori e dalle sue distruzioni.

Siano, anche questi gesti, un esempio virtuoso per le Istituzioni che rappresentiamo, per onorare quei principi di democrazia su cui si fonda il nostro vivere insieme, per salvaguardare e custodire i valori della pacifica convivenza, del rispetto dei diritti e della dignità di ogni essere umano, del ripudio di ogni espressione di odio, discriminazione, violenza e della ferma condanna di ogni forma di aggressione e sopruso.

Signore e Signori Consiglieri, Signora e Signori Segretari di Stato,

il nostro mandato sta giungendo al termine, ma con esso non terminerà il nostro impegno per le Istituzioni e per il Paese.
In questi sei mesi abbiamo potuto apprendere tanto. Tanti sono gli insegnamenti che, grazie al punto di osservazione di cui gode la Reggenza, abbiamo tratto dalle diverse espressioni della società, dal volontariato, dal mondo scolastico, imprenditoriale, economico, da enti ed associazioni.
Proseguiremo, pertanto, anche a conclusione di questo mandato, a farci portavoce delle varie istanze che abbiamo raccolto, certi di poter trovare in tutti voi – che tornerete ad esserci colleghi – analogo impegno.

Per ora ci sia consentito riconfermarvi la nostra sincera gratitudine per il contributo recato da ciascuno di voi all’attività del Consiglio Grande e Generale, mostrando sempre grande rispetto per l’istituto reggenziale e per le nostre persone, oltre ad una fattiva collaborazione.

Ringraziamo in particolare l’Ufficio di Segreteria che con puntualità e sollecitudine ha concretamente aiutato la Reggenza nell’espletamento della sua funzione, non sempre facile, di presidenza del Consiglio. Ringraziamo infine, ma non da ultimo, i Corpi Militari, il Cerimoniale diplomatico, l’Ufficio Segreteria Istituzionale anche con le sue recenti articolazioni – Sezione Congresso di Stato, Sezione Studi legislativi, Operatori Servizi Istituzionali. Di tutti abbiamo profondamente apprezzato la professionalità, la dedizione e l’ossequio istituzionale mostrato nei confronti dell’Istituto Reggenziale e delle nostre persone.

Desideriamo infine congratularci con i Capitani Reggenti eletti, Maria Luisa Berti e Manuel Ciavatta, e formulare Loro il più sentito augurio per il compito – impegnativo sicuramente, ma anche ricco di intense emozioni e grandi soddisfazioni – che li attende, certi che sapranno esercitare la Suprema Magistratura con competenza, autorevolezza ed Alto senso dello Stato.

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