San Marino. Il giornalista Michele Bovi: Marino Ercolani Casadei, lo Storico dello sport sammarinese

San Marino. Il giornalista Michele Bovi: Marino Ercolani Casadei, lo Storico dello sport sammarinese

(Nella foto: Marino Ercolani Casadei ai Campionati europei di Pesistica al Cairo con l’atleta  sammarinese Paolo Casadei e la mascotte egiziana di San Marino)

Marino Ercolani Casadei, lo Storico dello sport sammarinese

Il giornalista Michele Bovi ricorda l’amico dirigente e arbitro internazionale di pesistica.

Marino Ercolani Casadei come Domenico Bruschi, uccisi nell’arco di cinque mesi dalla stessa malattia. Marino e Domenico sono stati due fondamentali promotori dello sport sammarinese: assieme dall’inizio degli anni Ottanta hanno cominciato a catalogare attività e storie delle diverse discipline al fine di illustrare sulla scena mondiale una sorta di sistemazione dell’immagine dello sport del Titano. Grazie al loro lavoro le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 mostrarono finalmente la compattezza della rappresentativa biancazzurra: nella diretta televisiva delle cerimonie di apertura e di chiusura i telecronisti della Rai sembrarono accorgersi per la prima volta dell’esistenza della compagine sammarinese, dai loro commenti scaturirono sorpresa, simpatia e solidarietà con persino la citazione che Francesco Nanni nel tiro a segno era andato vicinissimo alla medaglia. Domenico Bruschi era in quella circostanza il presidente del Comitato olimpico di San Marino e Marino Ercolani Casadei il suo principale collaboratore assieme alla insostituibile Giuseppina “Pinetta” Tamagnini. Domenico eccelleva in automobilismo e aeromodellismo, Marino nella pesistica, in quanto arbitro internazionale e dirigente di lotta, pesi e judo. Il sodalizio tra Domenico e Marino produsse in quegli anni pubblicità agli avvenimenti sportivi di casa con la divulgazione dei nomi delle personalità che erano state in visita nel territorio, da Enzo Ferrari a Pelè, e un inedito indice dei campioni sammarinesi nelle diverse discipline spesso prestati all’Italia, alla Francia o agli Stati Uniti: dai giocatori di spadella di fine Ottocento ai podisti del giro del Monte di inizio Novecento; l’atletica di Vittorio Carbonetto, Aldo Canti e Giuseppina Grassi; la marcia di Eraldo Maccapani e Stefano Casali; i pesi di Alfonso Canti, Sergio De Luca e Danilo Ranocchini; la balestra di Giuseppe Rossi; le bocce di Marino Cesaretti; la caccia di Ettore Stacchini; l’esordio del calcio grazie a Caterina Palmucci e la maglia juventina di Massimo Bonini e quella azzurra di Marco Macina; le biciclette di Fernando “Fred Cappy” Capicchioni, Nello Giri e Giovanni Michelotti; la ginnastica dei fratelli Claudio, Alfonso e Dante Canti e di Fernanda Faetanini, Lorella Stefanelli, Maurizio Zonzini; il karateka Maurizio Giacomini; i motociclisti Marino Bombini e Silvano Rosti; il nuoto di Davide Santi, Gianni Cardelli e Daniela Galassi; il basket di Giordano Bruno Reffi e Luciano Capicchioni; la pallavolo di Celestino Amici; la pattinatrice Daniela Canti; le canne da pesca di Giuseppe Renzi, Federico Micheloni, Emilio Della Balda e Germano De Biagi; la boxe di Amedeo Biordi; la scherma di Pio Alberghetti; lo sci di Pier Giorgio Micheloni, Marino Guardigli, Deborah Michelotti, Carlo Franciosi; il tennis di Collatino Belluzzi; il tiro di Teiro Rossini, Pilade Casali, Leo Franciosi,  Pasquale Raschi, Valentina Filippi, Roberto Tamagnini; la vela di Flavio Pelliccioni.  E i protagonisti dell’ingresso nell’organizzazone dei giochi olimpici Remy Giacomini, Federico Bigi, Vittorio Rossini, Pietro Reffi, Alvaro Casali, Domenico Forcellini, Ferruccio Piva, Gian Luigi Berti. L’elenco dei nomi degli atleti sammarinesi di valore compilato e pubblicato da Marino Ercolani Casadei nel suo libro “Lo sport a San Marino dalle origini ai giorni nostri” è lunghissimo e ben documentato: era il 1983, una sorta di griglia di partenza dell’ufficialità e della propaganda dello sport del Paese. Da quel momento di squadre, di federazioni, di atleti sammarinesi si è proseguito a scrivere e a raccontare con puntualità ed entusiasmo. La radiotelevisione di San Marino e numerose pubblicazioni da allora hanno stabilito la regolarità. Marino Ercolani Casadei ha il merito di essere stato il primo a realizzare un attendibile inventario, è suo il ruolo di principale storico dello sport biancazzurro.

Come accade a molti fuoriclasse anche Marino è più famoso e ricordato all’estero che non in patria. Lunedì scorso ero nella libreria romana di Piazza San Pietro a presentare il libro dell’amico Enzo Romeo, vaticanista della Rai. Lì ho rivisto dopo tanto tempo Orazio La Rocca, vaticanista di Repubblica. Nei primi anni Ottanta La Rocca era il direttore di Athlon, una rivista di pesistica per la quale scrissi una serie di articoli. Inoltre Orazio e io collaboravamo con l’ufficio stampa della Federazione italiana di Lotta-Pesi-Judo. Uno dei coordinatori di quelle iniziative assieme al presidente della FILPJ Matteo Pellicone, il più longevo dei dirigenti sportivi italiani, era un sammarinese: proprio Marino Ercolani Casadei. E lunedì sera Orazio non ha mancato di chiedermi sue notizie: “Come sta il nostro dinamico e sempre sorridente Arbitro?”. Devo avvisarlo che il nostro Marino ha lasciato l’area di gioco. Resta Arbitro dei nostri ricordi.

Michele Bovi

Foto storica di Domenico Bruschi

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