Il Governo della Repubblica di San Marino non ha mai risposto
all’articolo di Stefano Elli di IlSole24Ore (sabato 5 luglio) in merito
alla gestione della parte sammarinese dell’Aeroporto di Miramare.
Pochi
giorni prima, esattamente martedì 1° luglio, il Congresso
di Stato, su
proposta del Segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli, al fine
della costituzione della Società “San Marino International Airport
S.p.A.” (Smia) aveva nominato il componenti del Consiglio di
Amministrazione nelle persone di: Gerardo Mario Pelosi (Presidente),
John Mazza e Marco Reggini. Sindaco unico: Guido Zafferani.
La Tribuna Sammarinese ha scritto, in materia, che il Congresso di Stato ha pure deliberato la erogazione di 10 mila euro in favore dello Studio Legale Matteo Mularoni “per l’attività di assistenza legale e notarile” della società. Cioè l’avvocato-notaio oggetto di ripetute citazioni negli articoli dello stesso Elli.
Alla
cordata russa di cui ha dato notizia Elli si accompagna a San Marino la
voce della eventuale supposta vendita di una licenza bancaria (quindi
non concessa direttamente dallo Stato) da parte dei soliti amici degli
amici. Dissotterrati, quindi, anche i consueti atavici sospetti su operazioni di questo
genere.
Sospetti che assolutamente vanno evitati perché di mezzo,
oltre alla credibilità del Paese, c’è il rapporto con Rimini e con
l’Italia.
Sospetti che invece perdurano. Necessariamente perdurano.
Per l’atteggiamento -a questo punto incomprensibile- tenuto dal governo
su questa materia.
In data 31 luglio il Governo ha emesso un decreto
(n.129/2014) proprio sulla gestione della parte sammarinese
dell’Aeroporto di Miramare. In data 7 agosto nel corso della conferenza
stampa tenuta a nome del Congresso dai Segretari di Stato al Territorio, Antonella
Mularoni, alle Finanze, Claudio
Felici, agli Esteri, Pasquale
Valentini è stata fatta una domanda specifica in materia con
riferimento anche all’articolo di Elli. Paventandosi il ripetersi di una
situazione analoga a quella famosa delle telecomunicazioni.
Ebbene
nessun accenno al decreto emesso appena una settimana prima. Il
Segretario Felici è rimasto in silenzio, mentre Mularoni e Valentini
hanno garantito con un fiume di parole che si farà una gara d’asta,
aperta a tutti gli operatori del settore, nella massima trasparenza e
garanzia anche nei confronti di Rimini e dell’Italia, ma -questo è il
punto- nessun accenno – nessun accenno – al decreto promulgato alcuni giorni prima, alla costituzione della società Smia, alla scelta del Presidente, eccetera.
Aggiornamento delle ore 16. C’è chi comincia a sondare sul neo Presidente Smia (interpellanza in vista?), sul detto e non
detto da Elli, sul supposto collegamento a soggetti finanziari in mano ai soliti,
eccetera.