San Marino. “Il Governo dice no al codice etico dei consiglieri”

San Marino. “Il Governo dice no al codice etico dei consiglieri”

“Non ci potevamo credere, ma ieri in Consiglio la maggioranza dei 44 ha respinto il nostro ordine del giorno che prevede l’istituzione di un codice etico capace di rendere chiaro il rapporto fra i Consiglieri e la loro sfera personale e professionale”

Questa la posizione espressa dal gruppo consigliare di Libera. “Un atto conseguente alla raccomandazione del Greco che ha indicato alla Repubblica di San Marino di intervenire affinché i fenomeni di corruzione nei confronti di parlamentari e giudici possano essere evitati.
Il Greco infatti ritiene che l’attuale quadro etico per i parlamentari sammarinesi debba essere rafforzato attraverso l’adozione di un codice di condotta che intervenga in materia di conflitto di interessi, uso improprio di informazioni riservate e contatti con terzi, uso improprio di risorse pubbliche, accettazione di omaggi, inviti e altri vantaggi, attività accessorie e interessi finanziari.
Libera ha così chiesto di attivare da subito un gruppo di lavoro composto da Consiglieri e funzionari pubblici competenti finalizzato a predisporre il codice di condotta per i membri del Consiglio Grande e Generale, comprensivo di regole scritte chiare sul conflitto di interesse (raccomandazione III del Greco), al fine di giungere entro marzo 2021 alla sua adozione.
I cittadini sanno quanto ce n’è bisogno considerando le risultanze dell’ultima commissione d’inchiesta sul caso Cis che ha dimostrato come siano stati addirittura cambiati dei governi pur di favorire gli interessi dei privati, ed anche per contrastare quanto purtroppo ancora avviene in Consiglio in cui le posizioni espresse a volte entrano in conflitto di interessi con le proprie posizioni professionali.
Maggioranza e governo hanno sonoramente bocciato questa necessità, preferendo rimandare questo compito che li mette in evidente difficoltà.
Una bocciatura che preoccupa anche sul profilo internazionale perché lancia un messaggio negativo al Greco rispetto alla volontà di dotare il consiglio Grande e Generale di strumenti concreti di ausilio nella prevenzione della corruzione.
Intanto sono i Consiglieri di opposizione che, responsabilmente, continuano a garantire il numero legale in un aula dove la presenza fra i 44 continua ad essere molto scarsa. Forse è questo il motivo per cui il governo non vuole rendere i test obbligatori col rischio di non avere i numeri per approvare provvedimenti in cui necessita la maggioranza qualificata?”

 

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