Riceviamo e pubblichiamo
La Repubblica di San Marino si prepara a compiere un passo determinante nella gestione del proprio territorio con l’elaborazione di un nuovo Piano Regolatore Generale (P.R.G.). Questo non dovrà essere un semplice aggiornamento del vecchio piano, ma un nuovo strumento che risponda alle sfide contemporanee e che sia all’altezza delle esigenze attuali della nostra comunità.
Il primo Piano Regolatore Generale, adottato nel 1981, ha segnato l’inizio di una gestione strutturata del territorio sammarinese, e il secondo P.R.G., in vigore dal 1992, ha proseguito questo percorso per oltre trent’anni. Tuttavia, oggi è chiaro che il nuovo P.R.G. non dovrà seguire le stesse logiche del passato.
Dovrà essere uno strumento innovativo, orientato a garantire un uso del territorio che metta al centro l’interesse pubblico, superando le soluzioni del passato. Il nuovo P.R.G. dovrà riflettere una visione moderna della pianificazione urbanistica, in cui la tutela delle aree agricole e del patrimonio storico sia bilanciata con la necessità di realizzare infrastrutture moderne e sicure. Ogni decisione dovrà essere presa con trasparenza e responsabilità, garantendo che l’interesse collettivo prevalga su quello individuale, soprattutto nelle aree più vulnerabili.
In questo contesto, i diritti acquisiti dovranno essere trattati con la massima attenzione. Tuttavia, nelle aree a rischio, tali diritti non potranno essere garantiti in modo incondizionato; si dovrà piuttosto valutare l’opzione di permute o soluzioni alternative che possano salvaguardare la sicurezza e l’interesse pubblico.
La protezione del territorio e la sicurezza dei cittadini dovranno essere prioritarie. Il nuovo piano dovrà prevedere interventi strategici in cinque aree principali: la conservazione delle attuali zonizzazioni, l’espansione delle aree agricole, la messa in sicurezza delle zone a rischio, la bonifica delle aree degradate e la gestione responsabile dei diritti acquisiti.
Questi interventi dovranno essere accompagnati da una costante attenzione alla rigenerazione urbana, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita senza compromettere l’equilibrio territoriale. La competenza tecnica sarà il pilastro su cui si fonderà ogni decisione.
Il nuovo P.R.G. dovrà garantire che ogni scelta sia basata su dati concreti e una profonda conoscenza delle esigenze del territorio. San Marino non ha bisogno di discorsi teorici, ma di azioni concrete che possano realmente migliorare il nostro Paese e renderlo un modello di eccellenza nella gestione territoriale.
La politica, oggi più che mai, dovrà essere sinonimo di competenza e capacità di governare con efficacia le materie complesse che riguardano la nostra società.
Il futuro di San Marino dipenderà dalla qualità delle scelte che faremo, e il nuovo Piano Regolatore Generale sarà il primo passo verso un domani più solido e sicuro.
Maurizio Tamagnini