L’arcinoto Parco Scientifico Tecnologico per il quale da oltre cinque anni si vanno consumando fiumi di inchiostro, ore ed ore di registrazione, convegni, tavole rotonde, incontri tecnici, incontri politici … , alla fine si farà – se si farà – a San Marino.
Sì, in territorio sammarinese.
Nonostante che per anni ed anni siano state investite le migliori intelligenze per trovare un luogo a mezzo fra due Stati, Italia e San Marino, fra due Regioni, Emilia Romagna e Marche, fra due province, Rimini e Pesaro Urbino, fra due comuni, eccetera, per usufruire e dei vantaggi fiscali di un Paese extra Ue e dei finanziamenti Ue, eccetera.
Tutto da buttare.
Questo è quanto è emerso oggi nella conferenza stampa tenuta a nome del Congresso
di Stato, dai Segretari di Stato alle Finanze, Pasquale
Valentini, e all’Industria, Marco
Arzilli.
Il Parco – internazionale – non avrà bisogno nemmeno di una grande area e, comunque, di costruzioni ad hoc. Si recupereranno magari locali dismessi, siti qua e là, collegati in rete. Le ditte potranno usufruire dei vantaggi fiscali dello Stato Sammarinese, delle potenzialità competitive dell’Ufficio Marchi e Brevetti sammarinese, secondo l’esempio, calzante a pennello, del Liechtenstein, che opera all’interno dello Spazio Economico Europeo.
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Marino di N. Montebelli