San Marino. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici chiede una “Commissione Consiliare Affari Europei”

San Marino. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici chiede una “Commissione Consiliare Affari Europei”

“Nel dibattito politico tenutosi alla Festa dell’Amicizia, il Partito dei Socialisti e dei Democratici ha proposto di istituire una Commissione Consiliare Affari Europei”.

Lo ricorda, in un comunicato, lo stesso partito politico, che aggiunge: “È una proposta realistica e innovativa. Il Segretario Gerardo Giovagnoli ha dichiarato la necessità di un cambio di passo non solo perché San Marino, per essendo fuori dall’Unione Europea, si deve comunque e sempre più adattare alla politica europea, dato che siamo parte dell’Europa geografica con i suoi scambi, le sue relazioni e le sue regole tra i 27 Stati membri inclusa la vicina Italia. Il cambio di passo è urgente anche perché il negoziato con l’Unione Europea sembra volto a una conclusione nel breve giro di un anno. A prescindere dalla puntualità delle previsioni, è comunque certa l’esigenza di questo cambio di passo nella nostra politica d’integrazione europea.

Il punto è che ormai l’Europa riguarda l’intera vita del nostro Stato e non solo gli affari esteri. Anzi, essa riguarda principalmente proprio la nostra vita sociale in tutte le sue dimensioni quotidiane come il lavoro e l’economia, l’istruzione e la cultura, il territorio e l’ambiente. Riguarda la nostra vita personale in termini di diritti e doveri e di molteplici relazioni che magari a prima vista ci sfuggono, ma sono invece concrete e reali. Noi lavoriamo ad un accordo d’associazione con l’Unione Europea proprio perché viviamo da sammarinesi con gli europei ed è questa la nostra vita.

È chiaro allora che per San Marino le questioni europee sono questioni politiche specifiche e vitali; di conseguenza lo è anche la politica d’integrazione europea. Il Consiglio Grande e Generale è un perno centrale della nostra democrazia e l’istituzione della Commissione Affari Europei permetterebbe di affrontare tutto questo al giusto livello politico, massimizzando le capacità del Parlamento e contribuendo così a massimizzare quelle dello Stato e della società: rafforzerebbe, insomma, tutta la nostra Comunità. La Commissione Affari Europei andrebbe perciò realizzata alla luce di queste specificità e della loro importanza cruciale. Più saremo capaci di vivere insieme questo momento storico valorizzando la nostra Repubblica, più lo saremo quando diventeremo uno Stato associato dell’Unione Europea”.

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