San Marino. Il Pdcs sull’ordine del giorno di Rete: “Respingerlo è stata una scelta di responsabilità verso il Paese”

San Marino. Il Pdcs sull’ordine del giorno di Rete: “Respingerlo è stata una scelta di responsabilità verso il Paese”

“Il forte senso di responsabilità verso il Paese e verso i propri elettori, ha mosso 33 Consiglieri a respingere l’Ordine del Giorno presentato dal Movimento Rete, proposto con la chiara motivazione di mettere in discussione l’operato del Segretario di Stato per le Finanze”.

La parola ‘responsabilità’ è al centro dell’intervento con cui il Pdcs commenta la decisione del Movimento Rete di ritirare la propria delegazione dal Governo, dopo il terremoto avvenuto in Consiglio Grande e Generale attorno all’ordine del giorno presentato da Rete stessa. 

I Consiglieri hanno compiuto una scelta di responsabilità di fronte alle grandi sfide che attendono la nostra Repubblica da qui ai prossimi mesi, facendo prevalere il buonsenso in un momento così importante per la Repubblica.

Lo stesso atteggiamento, almeno fino ad oggi, era condiviso anche dal Movimento Rete, che è stato uno dei protagonisti principali della maggioranza e del Governo di questa legislatura.

Pur non entrando nel merito dei contenuti dell’Ordine del Giorno presentato – che, come rilevato anche in Consiglio Grande e Generale, rientrano in parte tra quelli indicati nel programma di Governo – bisogna evidenziare che quella di Rete è stata un’iniziativa decontestualizzata, non condivisa, frutto di una scelta individuale ed estemporanea, che ha avuto il grave effetto di generare confusione e complicare le dinamiche politiche, in un momento in cui tutta la maggioranza era impegnata ad effettuare la delicatissima operazione del rinnovo dei titoli di debito pubblico, per la messa in sicurezza dei conti pubblici, per l’equilibrio del nostro sistema economico-finanziario e per favorire nuove importanti occasioni di sviluppo e crescita economica.

Il Consiglio ha respinto l’Ordine del Giorno in maniera compatta, mandando al Paese un segnale chiaro di cosa voglia dire amministrare uno Stato con senso di responsabilità e coerenza verso l’elettorato.

In questo momento abbiamo bisogno di una politica propositiva. Una politica che sappia mettere in campo tutte le azioni necessarie al raggiungimento di traguardi strategici – come l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea -, e dare concretezza ai molti progetti in corso di definizione, utili a migliorare le condizioni di vita della cittadinanza e l’operatività delle imprese. Traguardi raggiungibili solo se si è in grado di lavorare sinergicamente e uniti dalla sincera volontà di fare il bene del Paese”.

 

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