San Marino. Il re degli armatori prepara lo sbarco sul Titano, Mario Gradara

San Marino. Il re degli armatori prepara lo sbarco sul Titano, Mario Gradara

Mario Gradara Il Resto del Carlino: Flotta sammarinese / Il re degli armatori prepara lo sbarco sul Titano

Il suo gruppo possiede una flotta di 160 tra petroliere e cargo

Cambio di bandiera. Le navi del magnate greco ora battono bandiera liberiana e panamense
La svolta politica. Il progetto sarà sottoposto a giorni al voto del congresso

Dal 2017 il Gruppo di Victor Rensis ha una presenza permanente negli Stati Uniti, per l’attività navale e non solo; il settore marittimo di recente ha esteso la propria attività con l’apertura di uffici a Ginevra e a Londra, a supporto di quello di Atene

Hotel e resort

Lo scorso maggio l’imprenditore greco – cui fa capo anche una partecipazione nella catena di hotel di lusso Aman, presente con un resort anche a Venezia – ha rilevato il castello di Valenzino in Umbria da Firouz Ansary di origine iraniana.

VICTOR Rensis, armatore greco a capo di un gruppo di società tra le più importanti al mondo nel settore dei trasporti, è pronto a rasferire la sua imponente flotta mercantile – circa 160 tra petroliere e cargo – a San Marino. Non un trasferimento fisico, ovviamente. Il magnate punta a dismettere l’attuale immatricolazione delle proprie navi, in gran parte battenti bandiera liberiana e panamense. Ora che la piccola Repubblica del Titano è nella white list, Restis chiede di poter issare la bandiera sammarinese sui pennoni delle sue navi. In modo di avere una operatività meno problematica nella circolazione di navi e relative merci ai quattro angoli del globo. Una tassazione sugli utili contenuta (aliquota massima il 17 per cento. E non solo. NEL PROGETTO – cui alcuni studi del Titano stanno lavorando con Rensis e i suoi collaboratori da un paio d’anni – e che lunedì sarà sottoposto all’approvazione del Congresso di Stato, viene proposta anche la gestione della parte amministrativa del Registro marittimo sammarinese. E adeguarlo ai più moderni standard internazionali. «Il progetto – si legge nella relazione tecnica – porterà un importante gettito nelle casse in un momento in cui il governo sta puntando sull’attrazione di investitori esteri, una cifra compresa tra i 15 e i 16 milioni di euro di solo gettito annuale derivante dalle immatricolazioni e gli adeguamenti della flotta». E’ prevista l’apertura di un ufficio sul Titano dell’armatore, con una decina di persone assunte a regime. Tra le sedi delle società che fanno capo all’armatore, alcune a Parigi, New York, Shangai e Honk-Kong. Oltre a quelle presenti in Grecia. «La possibilità di immatricolare con la bandiera di San Marino le navi attualmente battenti bandiera liberiana e panamense – spiegano dal Titano – sta interessando anche altri armatori greci, allertati dallo stesso Rensis nei mesi scorsi». Il problema di abbandonare le vecchie immatricolazioni fatte da tanti armatori con bandiera di ‘stati canaglia’, sta diventando stringente a livello internazionale. La ‘via sammarinese’, dopo che il Titano è uscito dalla lista nera, diventa appetibile. «L’evoluzione delle normative internazionali in materia di trasparenza – si legge nella relazione che lunedì verrà presentata all’esecutivo del Titano – ha fatto ricadere un particolare interesse sulla Repubblica, ormai allineata agli standard internazionali quale Paese equivalente, collocato all’interno del’area euro con interessanti sviluppi nei rapporti con l’Unione europea». Dal 2017 Victor Rensis ha una presenza permanente negli Stati Uniti, per l’attività navale e non solo. Il settore marittimo ha di recente esteso l’operatività con l’apertura di uffici a Ginevra e Londra, a supporto del centro operativo principale, ad Atene. Da ultimo, sottolinea l’investotore, «il gruppo è in piena espansione, con investimenti vicini ai 300 milioni di dollari Usa, e particolare interesse nel business delle petroliere».

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