San Marino. Il Segretario di Stato Capicchioni spera ancora nella ‘grande coalizione’

San Marino. Il Segretario di Stato Capicchioni spera ancora nella ‘grande coalizione’

San Marino. Il Segretario di Stato alle Finanze, Gian Carlo Capicchioni, leader del Partito dei Socialisti  e dei Democratici,  smentisce il suo collega di Partito e di Governo, il Segretario di Stato all’Istruzione, Giuseppe Maria Morganti, che aveva parlato di situazione catastrofica  dell’erario pubblico.
Tuttavia diversamente dalla Democrazia Cristiana ritiene che non si possa fare a meno di una grande coalizione, visti i problemi, comunque gravi, che occorre affrontare. 

Donatella Filippi di Il Resto del Carlino San Marino: “No agli ultimaturm, serve la grande coalizione” / Crisi di governo, il segretario alle Finanze Capicchioni respinge l’ultimatum del Pdcs

Un sistema  bancario non in perfetta salute e i conti pubblici da
stabilizzare
. Le chiama urgenze il segretario di Stato alle Finanze Gian
Carlo Capicchioni. Chi meglio di lui può scattare una fotografia della
reale situazione di San Marino.

Un Paese al collasso?«Non siamo a
questi livelli. Non godiamo di ottima salute, ma non siamo così
moribondi. San Marino ce la farà, ne sono convinto».
Un malato, quindi, che ha bisogno di cure. «Prima
occorre fare una diagnosi precisa e poi dare la cura. Questo lo sanno
anche i bambini. Penso a un sistema bancario che stenta. Penso ai
crediti deteriorati che le banche hanno concesso a famiglie e imprese e
che non sono rientrati. Questo è un problema non solo sammarinese, ma
internazionale dovuto alla crisi. Dovremo saper trovare delle soluzioni,
dopo aver fatto le analisi più appropriate in un momento nel quale
tutti pensano di avere la ricetta giusta in tasca».
(…)
Pensate ancora, nonostante alcune porte chiuse in faccia, a una grande coalizione? «Ci
sono riforme importanti da fare e dobbiamo pensare a una coalizione
ampia, la più ampia possibile. Penso si possa trovare un equilibrio
perché al primo posto ci deve stare il Paese. Poi sia chiaro che le
prove di forza non ci fanno piacere».
Si riferisce alla Democrazia cristiana? «A
me gli ultimatum non piacciono tanto, anzi per niente. Invito tutti a
riflettere e mettere da parte quelli che possono essere i litigi e gli
screzi personali. Serve responsabilità».

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