San Marino. In attesa del “cronoprogramma” c’è il tira e molla sulle deleghe, Antonio Fabbri

San Marino. In attesa del “cronoprogramma” c’è il tira e molla sulle deleghe, Antonio Fabbri

In attesa del “cronoprogramma” c’è il tira e molla sulle deleghe

Ancora non è noto quale sarà la linea del futuro esecutivo su banche e Npl, accordo con l’Ue, debito pubblico… ma anche cannabis e interruzione di gravidanza

ANTONIO fABBRI

Quello che pare assodato è che se Palazzo Begni se lo prenderà tutto la Dc, quindi Esteri e Finanze, qualcosina di sostanzioso dovrà lasciarlo pure a Rete, per la quale sarebbe pronta la Parva Domus, quindi gli Interni. La Giustizia dovrebbe andare pure quella alla Dc. Queste dovrebbero essere le deleghe blindate. Ma più o meno indirizzata sarebbe anche la delega al Territorio, sempre per la Dc. Poi ci sono le altre deleghe, dall’Industria al Lavoro, dai Rapporti con le Giunte di Castello all’Informazione, dall’Azienda per i lavori pubblici all’Azienda di Stato per i servizi. Quest’ultima pure potrebbe essere in quota Dc, a vedere quanto gli esponenti di Via delle Scalette pongono l’attenzione, adesso ma anche in campagna elettorale, sulla gestione rifiuti, sul ritorno delle isole ecologiche, sull’eliminazione del porta a porta. Si vedrà se andrà così, anche perché pare che ci sia chi nel settore ha le sue idee che non coincidono necessariamente con quelle degli alleati. Deleghe, minori, dunque, ma comunque capaci di generare frizioni. Tanto più che nessuno, ad oggi, ha sentito parlare di programma.

Già, il programma, questo sconosciuto. Almeno alla cittadinanza, finora. Non è dato sapere se almeno le linee di massima siano state illustrate alla Reggenza quando la Dc è andata a sciogliere la riserva sull’accordo di maggioranza fatto con Dim e Npr.

Se infatti è vero che si parte dalla base di quello democristiano, come avevano dichiarato i vertici di Via delle Scalette, è altrettanto vero si trattava di un programma elettorale, mentre adesso è necessario stendere un programma di Governo. Sulle cose da fare e in che tempi farle.Nell’ultima conferenza stampa la Democrazia Cristiana aveva, tra l’altro, parlato esplicitamente di “cronoprogramma”, ovvero uno scadenziario su che cosa fare e quando, ma soprattutto come. Non si sa su cosa si stia discutendo in questi incontri che, si dice, siano serrati. Incontri che dovrebbero andare avanti per tutto il periodo natalizio, inframezzati dalle feste comandate, considerato che i democristiani e quelli di Motus Liberi alle funzioni religiose del periodo natalizio ci dovrebbero andare, e non è escluso che, almeno a Natale, a Messa ci vadano pure gli altri meno praticanti. Se dunque si può escludere che la notte di Natale o a Santo Stefano si possano fissare incontri, è altrettanto vero che la quadra, che già sui nomi e sulle segreterie si sta mostrando altalenante, andrà trovata nel periodo festivo se si vuole arrivare a inizio anno ad avviare la macchina pubblica, come è stato dichiarato.

Certo è che i cittadini non sanno ancora cosa il futuro Governo ha intenzione di fare, ad esempio, con gli Npl e il sistema bancario; cosa con il debito pubblico e con un eventuale prestito internazionale, cosa con l’accordo di associazione all’Unione Europea e poi su temi, a qualcuno più cari e a qualcuno meno, tipo la legalizzazione della cannabis o la legge sulla interruzione di gravidanza. Per adesso si attende il Consiglio di lunedì per la nomina della Giunta delle elezioni che dovrà omologare il risultato delle urne. A questo seguirà la convocazione dei Sessanta per l’insediamento e il giuramento degli eletti. Poi si attende l’ufficializzazione dei nomi dei Segretari di Stato, si vedrà se entro l’anno o all’inizio del nuovo.  

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