La vera priorità per la Repubblica di San Marino è l’uscita dalla black list, di cui al decreto incentivi, afferma Giorgio Felici della Confederazione Democratica dei Lavoratori Sammarinesi. Lo riporta Annalisa Boselli in un articolo su Corriere Romagna San Marino.
(…) Da sciogliere, assolutamente,
il nodo della black list.
«Le aziende
riuscirebbero a lavorare
regolarmente, senza lacci
e lacciuoli, e lo scambio
commerciale con l’Italia avverrebbe
in maniera serena.
Sparirebbero tutte le verifiche
a monte. Oggi chi lo fa deve
comunicare preventivamente
all’Agenzia delle Entrate
che ha acquistato un
prodotto da San Marino».
E
poi attacca: «Se dentro le banche
ci sono soldi sporchi urgono
soluzioni drastiche. Lo
scambio di informazioni va
messo in azione, perché chi
lavora bene non ha necessità
di nascondere nulla. Noi dobbiamo
pretendere un livello
di legalità normale».
Lo stesso
vale per la doppia imposizione
sui lavoratori frontalieri.
Anche se, dagli ultimi incontri
al Meeting tra i segretari
sammarinesi e i ministri
italiani pareva che una soluzione
non fosse troppo lontana.
«Restano, comunque,
troppi freni.
Anche nel 2006
sembrava che ci fossimo vicini,
però, poi è tutto saltato
perché c’era chi aveva interesse
a non cambiare.
Adesso
ci dobbiamo chiedere che
scelte vogliamo intraprendere.
Mi viene da sorridere a
pensare che San Marino vuole
fare il parco tecnologico: come
lo facciamo nella situazione
in cui siamo?».
OGGI
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo