San Marino. In Commissione il dibattito sul futuro della raccolta dei rifiuti

San Marino. In Commissione il dibattito sul futuro della raccolta dei rifiuti

Raccolta porta a porta “completa” solo per le aree industriali, porta a porta dell’organico su tutto il territorio e per tutte le utenze, raccolta degli altri materiali tramite isole ecologiche intelligenti con cassonetti computerizzati insieme all’applicazione della tariffa puntuale. 

È questa la ricetta che il Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti per conto del Governo ha presentato questa mattina in Commissione consiliare Territorio.

Come riporta il riassunto della agenzia Dire, il Segretario è partito dai dati: a San Marino vengono prodotte “62mila tonnellate tra rifiuti urbani e speciali. I rifiuti urbani, gestiti e assimilati direttamente dall’AASS, ammontano a 13mila tonnellate”. Nel 2019 la raccolta differenziata ha raggiunto “una percentuale del 43%” a fronte di un obiettivo minimo per il 2020 del 70%. Secondo Canti “il progetto della raccolta porta a porta è ormai tramontato”. Troppe le criticità evidenziate dal Segretario, a cominciare dall’aspetto economico:  “Il maggior costo di raccolta, stimato in un aumento del 40% e di 2 milioni di euro, non è più ammortizzato dalla vendita dei rifiuti raccolti”. Ecco allora che “occorre ripensare l’intero sistema” nell’ottica di “maggiore semplificazione e ottimizzazione”. Canti mette sul tavolo la bozza di proposta assicurando che “nessuno perderà il proprio posto di lavoro e vi saranno occasioni per nuove professionalità. Parallelamente devono essere realizzare le adeguate strutture impiantistiche”. A proposito dell’accordo sottoscritto con la Regione Emilia – Romagna, ricorda che  “stiamo esportando i rifiuti in quantità superiori a quanto previsto dalle percentuali concordate”. Quindi alcune considerazioni sulla AASS. “Anziché attuare i progetti sugli impianti – fa notare il Segretario – l’azienda ha ritenuto di cambiare strategia, individuando un edificio privato in località Faetano”.

In particolare nella relazione firmata dai Segretari Canti e Lonfernini presentata in Commissione si identificano 9 azioni per il futuro:

1) attivazione raccolta porta a porta dei rifiuti urbani assimilabili presso tutte le utenze non domestiche/attività economiche;

2) convenziona mento di tutte le utenze non domestiche produttrici di rifiuti urbani assimilabili;

3) attivazione di sistemi di raccolta stradale otiimizzati come le isole ecologiche intelligenti che consentano l’attivazione della tariffa puntuale, su tutto il territorio compreso nei centri storici;

4) incentivazione del compostaggio domestico dei rifiuti organici;

5) attivazione raccolta porta a porta dei rifiuti organici su tutto il territorio;

6) trattamento dei rifiuti organici in territorio con la tecnica del compostaggio aerobico evitando il conferimento fuori territorio dei rifiuti organici;

7) rifacimento della rete di raccolta del percolato della fossa di trasbordo, delle acque di lavaggio e di prima pioggia del terzo piazzaie antistante l’opificio e delle rete fognaria dell’area di San Giovanni;

8) individuazione di un secondo centro di raccolta e selezione dei rifiuti;

9) redazione di un progetto per massimizzare il successivo recupero dei rifiuti come un impianto per la selezione della frazione secca dei rifiuti.

 

Dopo Canti in Commissione sono intervenuti i singoli Commissari. “Bisognerà capire perché il porta a porta non ha funzionato e perché le spese sono aumentate e il servizio è diventato scadente” è l’appello di Gloria Arcangeloni (Rete). Sulla questione dell’umido, dice Vladimiro Selva (Libera), “dobbiamo riuscire ad approntare una gestione interna al territorio anche a fronte di maggiori costi. Dietro una gestione corretta dei rifiuti c’è una economia che può essere utile”. Selva si dice scettico in merito all’ipotesi di accantonamento del porta a porta. “Prima di tornare indietro su quello mi auguro ci possa essere una riflessione”. “Se avessimo portato fino in fondo” quel sistema, “oggi avremmo numeri da primi al mondo”. Maria Luisa Berti (Npr) punta il dito sul “problema del decoro: un centro storico in cui sono sparsi bidoni e vari rifiuti davanti ad esercizi commerciali e rifiuti non è un bel vedere”. Chiede anche di valutare attentamente la “possibilità di acquistare un immobile nella zona di Faetano”. “I pasticci creati in passato nella direzione dell’AASS non devono essere sottovalutati” osserva Oscar Mina (Pdcs). Ad esempio “abbiamo subito rilevato problemi nella formulazione di una gara di appalto che dopo 7 mesi non è stata ancora assegnato”. Marika Montemaggi (Libera) reputa “un passo indietro” l’abbandono del porta a porta. “Il sistema di isole ecologiche non deve essere una alternativa ma dev’essere a supporto di un sistema”. Chiede inoltre di “procedere con gli accordi insieme ai consorzi di filiera Conai”.

In fase di replica, il Segretario di Stato Stefano Canti parla dei siti dell’ex azienda Beccari, in cui sono stoccati “diversi rifiuti” con “un ipotetico rischio ambientale”. “Liberare i siti ci costerebbe 1 milione e 500 mila euro. I costi – sottolinea il Segretario – potrebbero essere smaltiti attraverso l’affitto dei capannoni: all’interno si potrà gestire un impianto di selezione del rifiuto che al momento manca”.

 

Viene dunque proposto da parte della maggioranza un Ordine del giorno con cui si impegna il Congresso di Stato ad effettuare una analisi di costi/benefici mediante audit presso l’AASS in merito al sistema di raccolta porta a porta e inoltre di adottare delle soluzioni che possano permettere di raggiungere l’obiettivo minimo della raccolta differenziata del 70 per cento entro il 30 novembre. L’Odg viene approvato dall’Aula.

 

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