E’ cominciato in mattinata il dibattito del Consiglio Grande e Generale, riunito in seduta straordinaria, attorno al rinnovo dell’emissione di titoli di debito pubblico.
A tenere banco la ratifica dei due decreti legati al ‘roll over’: il n.82 “Emissione di Titoli del debito pubblico della Repubblica di San Marino, tasso fisso 6,50%, 19 gennaio 2027” e il n. 79 “Disposizioni inerenti alle operazioni ai sensi dell’articolo 3 della Legge 23 dicembre 2022 n.171” .
Durante la seduta della mattina, spazio al Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, il quale ha spiegato i dettagli dell’operazione, conclusa giovedì scorso e che “ha visto un’offerta di 300 milioni e ha ricevuto domanda di un miliardo e mezzo, quindi il mercato- chiarisce- ha chiuso con un collocamento del debito pubblico di 350 mln al tasso del 6,5 % con 143 investitori che hanno partecipato e sottoscritto il nostro titolo di Stato”. Il Segretario passa quindi a replicare subito alle critiche arrivate all’indomani dell’operazione da parte dell’opposizione, partendo ad elencare gli impieghi dei 340 mln di euro del finanziamento estero, riferisce anche i commenti positivi del capodelegazione Fmi sull’esito dell’emissione. “Se arrivano 143 investitori che fanno domanda per 1,5 miliardi significa il nostro paese e le sue politiche di bilancio così schifo non fanno- manda poi a dire il Segretario, rivolto all’opposizione– e che il cappio al collo ce lo vede solo qualcuno”. E ancora, “quello che dispiace è vedere che c’è chi cerca di aggredire questa politica per creare una turbativa in maggioranza”. E ancora, “Credo il debito non piaccia a nessuno, non piace a me e a nessuno qui e ci piacerebbe non averlo, ma bisogna fare con le condizioni in cui ci si trova- prosegue infine- Ci sono le condizioni per il debito interno? Sottrarre 350 mln ai risparmi e all’economia del paese significa sottrarli allo sviluppo economico”.