Si continua a seguire da San Marino con enorme attenzione gli sviluppi della indagine Chalet, per le implicazioni conseguenti alla enorme evasione fiscale che pare essere stata messa in atto con personaggi quali William Colombelli e Claudia Minutillo, ‘di casa’ a San Marino.
Albino Salmaso: «Baita? In gamba, ma l’ha fatta grossa» / Il patron Romeo Chiarotto: «Ora siamo in difficoltà, però Mantovani gira pagina con la nomina del presidente Damiano»
Padova. «Non so cosa succederà a Piergiorgio Baita e a Nicolò Buson, sarà la magistratura a stabilire le loro eventuali responsabilità ma l’hanno combinata davvero grossa, ’sti benedetti ragazzi. Con i loro errori hanno messo la Mantovani in grave difficoltà e noi abbiamo girato pagina con la nomina a presidente del dottor Carmine Damiano, ex questore di Treviso. Abbiamo bisogno di tranquillità nel rispetto della legalità, ora sceglieremo il nuovo direttore amministrativo».
Romeo Chiarotto, 83 anni, ricorda con orgoglio quando nel 1987 acquistò dall’ingegner Enzo Mantovani l’azienda trasformata nel colosso internazionale del dragaggio e dell’ingegneria idraulica: Mose, Passante, Expo di Milano, nuovo ospedale di Mestre danno l’idea delle sfide vinte e da vincere.
Ingegner Chiarotto, com’è maturata l’idea di affidare al dottor Damiano la presidenza della Mantovani?
«Un Baita2 non si poteva trovare in pochi giorni e abbiamo valutato diverse ipotesi, compresa quella di affidarmi la presidenza. Alla fine abbiamo scelto il dottor Carmine Damiano per inviare un messaggio chiaro: la società gira pagina e riafferma il rispetto di legalità e trasparenza. L’ex questore di Treviso ha grandi doti organizzative e sotto il profilo operativo sarà una piacevole sorpresa. Lo conoscevo da tempo, dieci giorni fa ci siamo parlati e lui è stato scelto come figura di garanzia, dopo aver valutato i curricula di docenti universitari e avvocati. E’ preparato ed efficiente anche nella gestione aziendale».
Cosa ne pensa dell’inchiesta giudiziaria e di tutte quelle fatture false contestate a Baita?
«Non mi sarei mai aspettato che una persona così in gamba la combinasse così grossa. E’ come se mi avesse tolto 3 anni di vita. La nostra azienda per il fatturato e il tipo di attività ogni biennio viene sottoposta ai controlli della Guardia di finanza. Tutto a posto, tranne quelle fatture con la Bmc di San Marino controllate con la lente d’ingrandimento. Purtroppo anche i manager perfetti hanno delle défaillance: le accuse sembrano pesantissime, ma attendiamo che la giustizia faccia il suo corso».
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