San Marino, indagine Chalet. Spuntano le cassette di sicurezza. Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

San Marino, indagine Chalet. Spuntano le cassette di sicurezza. Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino:  La testimone: “Sui conti potevo operare anche senza delega scritta” / Chalet. Spuntano anche le cassette di
sicurezza con decine di migliaia di euro
/ Non solo conti
correnti con prelievo
di contante allo
sportello venivano
utilizzati
dall’ex console
Colombelli, ma anche
cassette nelle quali
custodire fondi neri da
prelevare all’abbisogna

Mentre l’indagine Chalet va
avanti anche su nuovi filoni
per quanto riguarda l’Italia, sul
Titano emergono altri particolari
interessanti dalla lettura
approfondita dell’ordinanza
del Gip di Venezia, Alberto
Scaramuzza, che ha disposto la
custodia cautelare dei principali
indagati come richiesto dal
Pm Stefano Ancilotto.
Particolari talmente interessanti
che i sospetti della creazione
di fondi neri attraverso le false
fatturazioni, si acuiscono se si
esamina quanto risulta dall’ordinanza
relativamente all’utilizzo
delle cassette di sicurezza,
dove venivano depositati e
prelevati in contanti decine di
migliaia di euro. Cassette di
sicurezza, dunque, che entrano
anche nell’indagine Chalet, delle
quali il titolare ha le chiavi
e nelle quali possono essere
versati i contanti da utilizzare
per le più svariate finalità
senza che ne resti traccia su
ricevute, distinte di prelievo
o di versamento. D’altra parte
appare ormai assodato che
dalle cassette di sicurezza
possa uscire fuori di tutto: dai
crocifissi alle agendine “libro
nero”. Probabilmente il contante
è la cosa più normale che vi
si possa mettere quando non si
vuole fare sapere a nessuno che
quel denaro esiste, tanto meno
renderlo tracciabile. Eppure che
quel denaro c’era, nell’indagine
Chalet, qualcuno lo sapeva
oltre al possessore delle chiavi,
tanto che dalle dichiarazioni
di una dei testimoni ritenuti
attendibili e determinanti dagli
inquirenti, la dipendente ex
socia della Bmc, Vanessa Renzi,
emerge ancora una volta il
modus operandi dell’ex console
a disposizione Colombelli ed
emerge persino l’uso che faceva
delle cassette di sicurezza,
appunto.
Emerge anche come dei conti
correnti si faceva, stando alle
affermazioni della testimone,
una gestione piuttosto allegra e
leggera, non essendo necessaria
per operare una delega scritta
del titolare. Bastava conoscere
il numero identificativo
. (…)

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