San Marino, indagine conto Mazzini.
Ancora nessuna reazione pubblica alla notizia di accertamenti sui conti di Gabriele Gatti.
E ciò diversamente da altre occasioni.
Non fu così ad esempio quando Gatti fu accusato dall’avv. Alvaro Selva presso il Tribunale di Rimini. Gatti reagì subito appena fu resa pubblica la relazione della Antimafia sammarinese o si accennò a un suo conto presso il Credito di Romagna.
Gabriele Gatti non può continuare a tacere.
Non solo per quello che ha rappresentato per il Paese, ma anche per la stessa Democrazia Cristiana.
Almeno per rispetto verso il Segretario del Partito Marco Gatti, fra l’altro, suo nipote.
Gatti, diversamente da Pier Marino Menicucci, Cesare Gasperoni, Giovanni Lonfernini, Gian Marco Marcucci, Pier Marino Mularoni e altri non ha mai lasciato ufficialmente la Democrazia Cristiana (come del resto Claudio Podeschi) o, comunque, non ha aderito, almeno ufficialmente, ad altre formazioni politiche.
Gabriele Gatti non può continuare a tacere perché altrimenti dà l’impressione che davvero il Paese è nelle mani di personaggi come Francesco Vallefuoco (quello del forno), William Colombelli – Claudia Minutillo, Giuseppe Roberti, Gian Luca Bruscoli, Gianluigi Carrirolo.
Questi vanno disarmati subito facendo emergere subito la verità, costi quel che costi, succeda quel che deve succedere.
Gabriele Gatti con Gianfilippo Dughera, autore del famoso motto: Paese per furbi vietato agli onesti
In data 27 gennaio 2015 abbiamo ricevuto per email dal dr. Gianfilippo Dughera quanto segue:
Buonasera Cecchetti,
Tu hai pubblicato sul sito di Libertas domenica 25 un articolo dal titolo “Ancora nessuna reazione pubblica da Gabriele Gatti”. Dopo una serie di confuse informazioni che riguardano Gatti (abbinando nomi quali Vallefuoco, Colombelli, Bruscoli ed altri) concludi come nulla fosse, mettendo alla fine dell’articolo la mia foto insieme a Gatti.
Peccato che tu ne abbia tagliato una parte, visto che l’immagine che in calce troverai e che ben conosci, mi ritrae anche in compagnia dell’altro Capitano Reggente Matteo Fiorini, mentre insieme ascoltiamo l’inno nazionale, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Compagnia Sammarinese di Assicurazioni.
Era un momento istituzionale, nel quale l’Ecc.ma Reggenza, ha voluto presenziare ad un investimento “vero e solido” fatto in Repubblica. Il tuo sistema non cambia. Dinformare, non informare, alludere, calunniare, accostare il “nemico di turno” a vicende che magari nulla c’entrano con la persona che tu intendi delegittimare, come nel mio caso. Sei arrivato al punto di mettere la mia foto sotto la frase “questi vanno disarmati subito”.
Se hai qualcosa di diverso dalle solite chiacchiere da bar, vai subito dal Magistrato Penale. Ti do ampia possibilità di prova, anche se tu non sai che ripetere una mia frase “Paese fatto per i furbi e vietato agli onesti”. Puoi negarlo? Questo è il Paese dei “furbi” come te che in mancanza di norme certe, fanno i giornalisti, i bloghisti e gli assicuratori, scrivendo articoli che fanno rivoltare nella tomba il Padre Dante.
San Marino è un Paese splendido, di persone troppo pazienti, troppo in buona fede, a cui in gruppo di “furbi” ha distrutto e saccheggiato l’economia, il paesaggio, la vita.
Pubblica la foto intera e vergognati.
Gianfilippo Dughera