San Marino. Interpellanza Libera e Rf, la (non) risposta

San Marino. Interpellanza Libera e Rf, la (non) risposta

L’Informazione: “La democrazia uccisa dal segreto, la (non) risposta ad una interpellanza”

Una serie di non risposte imbarazzante, opponendo un presunto segreto, abusato e interpretato in maniera omnicomprensiva allo scopo di tenere all’oscuro la cittadinanza sulle decisioni prese, con una prevaricazione dell’occultamento delle scelte pubbliche sulla doverosa trasparenza, che non ha eguali in tempi recenti. Proprio nella giornata della democrazia nella quale i Capi di Stato richiamano la necessità “di assicurare responsabilità, trasparenza e partecipazione ai processi decisionali”, questo diritto fondamentale viene calpestato. Mentre il Segretario alla Sanità, nel parlare con l’Oms, magnifica la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, proprio a quei cittadini viene negata la partecipazione, opponendo un segreto su ciò che segreto non è e non deve essere, perché riguarda la collettività e il processo decisionale democratico. Su sette domande poste il governo, nella fattispecie il Segretario alle Finanze Marco Gatti, non si è degnato di rispondere neppure a una.

Un documento, la risposta all’interpellanza, offensivo per tutto i cittadini, ancor prima che per i consiglieri che avevano posto gli interogativi. Giova allora pubblicare integralmente la vergognosa, difficile qualificarla altrimenti, (non) risposta: “Illustrissimi Consiglieri, mi pregio rispondere ai quesiti dell ‘interpellanza presentata in data 13 agosto 2020, di seguito riportati: 1- se l’esposto sia stato presentato a titolo personale ovvero in nome e per conto di BCSMAl riguardo, si rappresenta che le informazioni richieste sono coperte da riservatezza in quanto l’argomento a cui le stesse afferiscono è stato trattato durante lo svolgimento della Commissione Affari di Giustizia, tenutasi in seduta segreta. (…)”.

2- qualora sia stato presentato in nome e per conto di BCSM, se l’ordine del giorno dell’assemblea di Banca Centrale del 29 luglio 2020, contenesse un punto relativo all’esposto circa l’operato del Commissario della Legge Alberto Buriani (si richiede copia dell’ordine del giorno dell’Assemblea). Al riguardo si rappresenta che le informazioni richieste sono coperte dal segreto d’ufficio, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 29 della Legge 29 giugno 2005 n. 96 (Statuto della Banca Centrale). Pertanto, tali informazioni, quand’anche apprese dai Segretari di Stato in rappresentanza dello Stato nella Assemblea di BCSM, non possono essere rivelate.

3) qualora sia stato presentato in nome e per conto di BCSM, se l’assemblea dei soci di BCSM abbia deliberato in merito alla presentazione dell’esposto nella seduta del 29 luglio 2020 e se il contenuto dell’esposto e il suo destinatario siano stati espressamente condivisi con l’Assemblea dei Soci (si richiede copia della delibera e stralcio del verbale relativi a tale decisione)”. La risposta è un copia-incolla della precedente. Non si degna neppure di rispondere alla domanda su quali segretari di stato fossero presenti, rimandando alla delibera del Congresso che li aveva incaricati.

Poi l’interpellanza di Libera e Repubblica futura, chiedeva se si fosse votato e chi a favore o meno, se si era preventivamente presa visione dell’esposto, se il Consiglio direttivo era d’accordo o se vi fossero stati dei contrari. Niente, nessuna risposta. Tutto segreto. Non si può sapere se quell’esposto, presentato e pagato con i soldi pubblici, sia stato avallato in conflitto di interessi da qualcu- no. I cittadini non hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e se chi agisce per loro lo fa nell’interesse di tutti o nell’interesse particolare di se stesso o di qualcuno. Tutto deve rimanere segreto. Sono segnali molto pericolosi

 

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