San Marino. Interpellanza Maxdo, la risposta di Arzilli, Segretario Industria

San Marino. Interpellanza Maxdo, la risposta di Arzilli, Segretario Industria

Nel corso del comma comunicazioni del Consiglio Grande e Generale che si è aperto questa mattina il Segretario di Stato per l’Industria Marco Arzilli ha risposto all’interrogazione presentata dal Consigliere di Sinistra Unita Francesca Michelotti in merito alla manifestazione d’interesse per un investimento in Repubblica da parte di Maxdo Group Ltd. 

In merito al testo dell’interpellanza, il Segretario Arzilli ha sottolineato che “non vi era e non vi è nessuna volontà di agire di nascosto. Non si può predicare la trasparenza e comportarsi in maniera diametralmente opposta ed è per questo che si è deciso di adottare una delibera del Congresso di Stato nel luglio 2012 per dare mandato all’organismo di Vigilanza di Banca Centrale di avviare un percorso di valutazione su Maxdo, consapevoli che sarà la stessa istituzione a dover verificare in base alla legge bancaria la presenza di tutti i requisiti di onorabilità e di conformità alle nostre norme vigenti dei proponenti”. 

Il Segretario per l’Industria chiarisce anche la questione della delibera: “Non è mai stata secretata – ha spiegato Arzilli – e dalle verifiche risulta che tale delibera è on-line dal 6 settembre 2012”.
“Nessuna decisione – ha continuato il Segretario di Stato – era stata presa allora e nessuna decisione è stata presa oggi, se non quella di una positiva valutazione sulla volontà di un investimento privato da parte di un gruppo straniero nella nostra Repubblica. L’impegno del governo è stato quello di favorire la conoscenza del nostro sistema paese da parte della Maxdo Group al fine di rendere il gruppo in grado di presentare una futura proposta d’investimento, attraverso un piano industriale. Tale proposta al momento non è ancora arrivata ma, indipendentemente dalla discussione generata da alcune inesattezze e false indiscrezioni (come ad esempio la bufala della richiesta dei 60 passaporti), il governo aveva già deciso di condividere un eventuale documento con le forze politiche e al tavolo dello sviluppo non appena sarebbe stato formalizzato”. 

Nel rispondere all’interrogazione in Aula, il Segretario Marco Arzilli ha voluto esprimere anche qualche riflessione in merito alla vicenda. “Stiamo vivendo un complesso cambiamento dei sistemi economici occidentali legato in parte alla crisi strutturale più estesa e grave mai conosciuta che affligge da anni l’Europa, con gravi effetti sulle economie reali e sui cittadini. In questo contesto – ha sottolineato Arzilli -, i processi d’internazionalizzazione hanno acquisito un importante ruolo strategico sia per i governi che per le imprese. 

Per i governi, in particolare, la capacità di attrarre investimenti esteri assume un ruolo strategico nella promozione dello sviluppo e rappresenta un acceleratore della crescita economica del Paese. La nostra economia ha subìto attacchi giustificati e ingiustificati, che hanno accelerato un processo di cambiamento irreversibile e dirompente, cambiamento che comunque è in atto in tutto il mondo. E’ evidente che gli investimenti diretti esteri incideranno fortemente sulla crescita economica del nostro Stato. La capacità di aprirsi a nuovi mercati e attirare capitali, per un piccolo Stato come San Marino, da sempre chiuso verso l’esterno e arroccato su capisaldi oramai disgregatisi, comporta un salto culturale enorme ma ciò non deve creare timori irrazionali, né deve dare adito a strumentalizzazioni che altro non fanno che far del male a noi stessi e compromettere gli sforzi che stiamo compiendo verso una direzione ben precisa: quella dell’internazionalizzazione. 

Attirare capitali esteri significa avviare un sistema paese capace di valutare di volta in volta la qualità degli investitori, le opportunità e le possibilità che essi possono generare per la Repubblica. Stiamo pagando lo scotto di un processo nuovo per il quale non abbiamo maturato una consapevolezza graduale, ma non possiamo permetterci di mancare all’appuntamento. Dobbiamo crescere in fretta”.

E ancora il Segretario Arzilli ha voluto soffermarsi sul dibattito che si è animato nelle settimane scorse sul tema dell’internazionalizzazione. 

“Devo rimarcare la positività del confronto avviato nel Paese sull’opportunità o meno di aprirsi a investitori esteri, l’unico rammarico è che essendo nato in maniera prematura rispetto alla concretizzazione di una proposta, la mancanza di elementi e di dettagli dell’investimento ha prodotto alcune esagerazioni difficili da accettare. Non dobbiamo sottovalutare il nostro Stato – ha continuato Arzilli – soprattutto oggi che a differenza di ieri il nostro quadro giuridico e normativo è in linea con gli standard internazionali della trasparenza e della lotta al riciclaggio: è un traguardo importante che ha significato un immenso lavoro da parte del sistema Paese ma che dai diversi investitori esteri di varie nazionalità incontrati, è stato giudicato come un fattore attrattivo per San Marino. 

Riteniamo comprensibile e condividiamo la massima prudenza e attenzione nel confrontarci con realtà che vengono da paesi grandi e con una cultura imprenditoriale diversa dalla nostra – ha concluso il Segretario di Stato per l’Industria -, anche se questo corretto atteggiamento non deve trasformare un’opportunità in un sentimento di paura, altrimenti corriamo il rischio di riattualizzare modelli economici che hanno portato il paese al baratro sia economico sia morale.

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