San Marino. Intervista a Piermatteo Carattoni

San Marino. Intervista a Piermatteo Carattoni

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Dalla canzone d’autore al rock e ritorno

SAN MARINO. Abbiamo incontrato Piermatteo Carattoni per parlare del nuovo singolo in uscita, “Lasciali riposare”, che si avvale dell’arrangiamento di Marco Capicchioni, e che sarà accompagnato da un videoclip ufficiale.

Esce oggi il tuo nuovo singolo. Raccontaci qualcosa del percorso che ti ha portato qui. Questo in effetti è il mio ri-esordio come solista! Ho esordito nel 2010 come cantautore con l’album “Pagine Strappate”, seguito nel 2014 da “San Tommaso nello Spazio”. Nel 2016 c’è stata l’importante parentesi dei Malaurora, la band che per un periodo ha rappresentato il tentativo, mio e dello staff che lavorava con me, di proiettare il mio modo di essere musicale su un tessuto più pop rock, sia a livello creativo e compositivo che a livello di attitudine live e commerciale. Il singolo che esce oggi riprende il mio percorso originale, per la verità mai interrotto, ma lo ricolloca in una dimensione di nuovo a nome mio.

Qual è il tuo background musicale? C’è qualche artista che ha avuto un’influenza particolare sulla tua musica? Da giovanissimo sono stato profondamente influenzato dagli ascolti della mia famiglia, principalmente Battisti e Graziani. Poi ho avuto un momento rock e metal (ho amato Metallica, Iron Maiden, Guns N’ Roses, Virgin Steele) e infine un ritorno di fiamma per la canzone italiana dapprima con la riscoperta di Alberto Fortis e poi con un certo interesse per Caparezza, Cremonini che cito in quanto artisti più contemporanei ai quali per ragioni diverse mi sono sentito legato. (…)

Quanto è difficile la strada del musicista pop in una realtà di provincia come la nostra? Ho avuto un lungo periodo in cui ho intrecciato la mia vita professionale alla musica non solo in senso artistico ma anche a livello di intrattenimento e di didattica. Ho fatto piano bar, serate, addirittura karaoke (anche se poi mi ero inventato di farlo con la chitarra: il Kitarraoke!) e poi tanto insegnamento. Questo da una parte mi ha fatto tenere duro senza mai mollare, dall’altra mi ha un po’ ancorato al mio territorio e al circondario facendomi vivere anni in cui ho anteposto le attività lavorative (seppur musicali) a quelle puramente artistiche. La conseguenza è stata che sono diventato un furioso “fedele” dei concetti di autoproduzione ed indipendenza. Gli stessi che mi hanno portato ad aprire anche la mia personale struttura di produzione e promozione!

Nonostante la tua giovane età sei già in carriera da 10 anni, quali consigli ti sentiresti di dare a chi volesse provare a intraprendere una carriera nell’ambito della canzone? Ricollegandomi a sopra mi sento di dire che se un ragazzo vuole buttarsi nelle acque della discografia lo deve fare senza mezze misure, pena il rischio di perdere tempo e non fare il tentativo “fino in fondo”. Credo che esistano tipologie di percorsi molto diversi l’uno dall’altro. Io per esempio sto trovando la mia collocazione anche come autore non disdegnando affatto il lavoro “dietro le quinte”. Per altri è di vitale importanza suonare dal vivo il più possibile, per altri ancora lo è il puro fatto di riscuotere “successo”, quindi puntare alla massima visibilità come ad esempio quella offerta da una prima serata su una rete televisiva nazionale… Penso che oggi come oggi ognuno debba trasformarsi in una piccola azienda che cerca di realizzare gli obiettivi prefissati, al massimo delle possibilità.

Oggi il panorama musicale è radicalmente diverso da quello di 15/20 anni fa. Grazie a Internet, Youtube, Spotify, i social, i Talent Show sembra più facile farsi conoscere per un artista esordiente, Non credi però che ci sia anche il rischio di un’inflazione, di una eccessiva proposta in cui alla fine forse l’ascoltatore si perde un po’? Lo credo eccome! La discografia in senso classico non esiste più e oggi gli artisti sembrano essere più numerosi dei consumatori. Non sembrano buoni presupposti per un business musicale in effetti! Fortunatamente la voglia che si ha di esprimersi o di godere dell’espressione altrui, di solista adattarsi al mutare della storia e cambiare pelle conservando però la sua sostanza che ci piace tanto!

Dopo il disco quali sono i tuoi prossimi progetti? Ci stiamo occupando di un progetto che ci assorbe ormai da un anno!! Si intitolerà “Kalypolis” e mescolerà musica e fiction (cinema). Saranno una serie di canzoni concatenate come a raccontare una storia. E tale storia sarà recitata da attori in carne ed ossa i quali, durante le puntate/ canzoni, vivranno avventure in “continuity”, dando atto a una vera e propria web serie. E’ un progetto complicatissimo da gestire in autoproduzione ma ne stiamo per uscire vivi! E’ qualcosa di talmente annunciato, programmato e coltivato che appare anche nel testo del mio singolo appena uscito. La parola “Kalypolis” viene davvero citata nel ritornello… quasi a fondere la mia realtà con l’invenzione artistica!

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