San Marino. Intervista a Simone Celli, di Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

San Marino. Intervista a Simone Celli, di Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Governo ha tirato a campare” / Simone Celli “Fondamentale che il partito socialista esca compatto, unito e coeso dall’appuntamento
congressuale e che risponda in maniera concreta alle istanze che provengono dalla società civile”

E’ di ieri il congresso di Alleanza
popolare che ha aperto la stagione
congressuale, ma tra un mese
toccherà al partito socialista. Di
questo parla Simone Celli, co-segretario
del Ps, ma compie anche
valutazioni sul tema dell’Europa,
al centro anche dell’ultimo consiglio,
sul rapporto con l’Italia e
sul vento di rinnovamento che
rischia spazzare via la vecchia
politica. Di questo ha parlato nei
giorni scorsi, ospite del Tv giornale
de l’altra informazione.

(…)
con i vostri cugini del
Psd che sono sull’altra sponda,
come sono i rapporti?

“Guardi, oggi siamo in ruoli
istituzionali completamente diversi.
Questo è chiaro che porta
a mantenere delle posizioni
differenti. Io esprimo una considerazione
del tutto personale:
credo che oggi il paese chieda
di superare i personalismi e
le frammentazioni che hanno
portato ad una generale perdita
di credibilità e autorevolezza
della classe politica. Mi piace
parlare di una rifondazione etica
della politica. Che curi di
meno gli interessi particolari e
che si leghi di meno a lobbies
di interessi specifici, e si metta
maggiormente in sintonia con le
esigenze della collettività, con
gli interessi generali del paese.
Qui non è un problema di sigle,
quindi. Non è problema di pensare
a unificazioni o nuovi contenitori.
Qui si tratta di capire se
ci sono le condizioni per condividere
con un consenso politico
e sociale molto ampio, un progetto
di risanamento del Paese.
Un progetto di riforme strutturali
che possano davvero proiettarci
nel terzo millennio e che ci
consenta di mettere in piedi la
nuova San Marino. Credo che
questo si debba portare avanti
ricercando l’incontro tra i moderati
e i riformisti. Quindi penso
che i partiti che rappresentano
queste aree politiche abbiano il
dovere di ragionare per condividere
una piattaforma politicoprogrammatica
che miri alla
salvezza della Repubblica. Per
fare questo, lo ripeto, serve una
rifondazione etica della politica
che con molta chiarezza sposi un
percorso improntato alla moralità,
alla trasparenza alla ripresa di
un contatto vero e solido con la
cittadinanza. Solo così, davvero,
la politica esercitata nelle forme
tradizionali può riacquisire credibilità
e consenso, altrimenti
l’ondata del cambiamento spazzerà
via la politica tradizionale
e io credo che questo non sia un
bene per il Paese”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy