San Marino. Intervista a Vanessa D’Ambrosio, crisi in questa fase, un danno per il Paese

San Marino. Intervista a Vanessa D’Ambrosio, crisi in questa fase, un danno per il Paese

“Crisi di governo non avrebbe una giustificazione politica”

Chi dovesse portare a una crisi metterebbe in serio pericolo “Libera” che è un progetto politico e non un calcolo per la spartizione di poltrone

Non è ancora assodato dove la Dirigenza del partito, Segretario e Capogruppo, condurranno Sinistra Socialista Democratica. Quel che è certo, seppure nell’ultima riunione non sia stato espresso un voto, è che più di una voce in Ssd si è levata nella Direzione del Partito per sottolineare che la crisi in questa fase sarebbe un danno per il Paese, capace anche di compromettere progetti politici avviati. Su questa linea anche Vanessa D’Ambrosio, protagonista della nascita di Ssd quando era alla Segreteria di Sinistra Unita. Vanessa D’Ambrosio traccia un quadro dei suoi impegni in questa legislatura e del lavoro fatto a livello internazionale, oltre alle scadenze che attendono la Repubblica. Attenzione, poi, anche a diritti civili e territorio oltre che, inevitabilmente, alla attualità politica.

Il momento è delicato e importante anche perché ci sono in piedi passaggi fondamentali per l’accordo di associazione all’Ue da parte di San Marino. Come valuta il percorso fin qui compiuto? Quali vantaggi per San Marino? C’è la necessità di portarlo a termine e in che tempi? “L’Accordo di Associazione con l’Unione Europea è strategico per la Repubblica di San Mari
no: l’impulso che il governo di Adesso.sm e la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri hanno voluto dare era necessario perché ha ridato centralità ai Tavoli di lavoro e al ruolo di San Marino in questo contesto. Le opportunità sono quelle legate all’essere un Paese associato, pertanto opportunità in termini di accesso al credito, sviluppo e relazioni di impresa, più opportunità per i nostri cittadini di lavorare nei Paesi UE e maggiori opportunità di scambio per i nostri studenti: è un riconoscimento, un traguardo importante ed è fondamentale portarlo a compimento nei tempi congrui e soprattutto con la determinazione e la professionalità che abbiamo avuto in questi due anni e mezzo”.

Lei è capo delegazione del gruppo sammarinese presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, come è vista San Marino nel contesto internazionale? Quali i temi su quali il Titano ha fornito il proprio contributo? “Per me è un onore essere Capo Delegazione presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Dal momento che è stata indicata la Delegazione, ho cercato di impostare il lavoro nel modo più coordinato e collegiale possibile perché anche se è un contesto politico, rappresentiamo il nostro Paese e per me la priorità è difendere e far valere il buon nome della Repubblica. Abbiamo da subito lavorato per cercare di essere il più attivi possibile, intervenendo, partecipando alle missioni di monitoraggio, portando emendamenti e posizioni che molto spesso sono state prese come esempio e riprese sia nelle Relazioni sia negli interventi del Segretario Generale e del Presidente dell’Assemblea: un esempio su tutti è il lavoro che abbiamo fatto sul ruolo dell’Assemblea Parlamentare e sulla questione della Federazione Russa. La nostra posizione, chiara e al di sopra delle strategie geopolitiche, ha valorizzato il ruolo del Consiglio d’Europa e i valori che ne stanno alla base, primo tra tutti l’inclusione. Come Delegazione ci siamo concentrati particolarmente sui temi della violenza di genere, del NO HATE, dei diritti dei minori e della tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile; tuttavia non ci siamo tirati indietro quando abbiamo assunto posizioni più politiche, riferendomi in questo senso sia alle dinamiche regolamentari del Consiglio d’Europa, sia ai processi di inclusione.

Questo nostro posizionamento è stato molto apprezzato e io mi posso ritenere soddisfatta del lavoro che come Delegazione stiamo portando avanti. Gli Stati che hanno delegazioni con numeri piccoli, come nel nostro caso, per emergere devono esserci e far sentire la propria voce: noi abbiamo fatto questo”.

La Segreteria al territorio, il cui Segretario fa capo al vostro partito, è stata al centro di polemiche per degli interventi effettuati in particolare relativamente alla viabilità. Si attende in quest’ambito, però, anche il Piano regolatore generale. A che punto siamo? “La Segreteria al Territorio a guida Augusto Michelotti si è impegnata sia sulle contingenze, sia sul nuovo PRG, con uno studio approfondito che ha come unico obiettivo valorizzare, proteggere e sviluppare nella maniera corretta il territorio della Repubblica. Sono progetti che implicano tempo e visione. Il tema della viabilità, al di là delle polemiche che ho letto, è un tema importante che è strettamente legato a quello della sicurezza ed è in questo senso che la Segreteria si è mossa. Il Piano Regolatore Generale è in fase di completamento e presto potremmo discuterne in prima lettura in Consiglio Grande e Generale: il PRG che si andrà a presentare sarà uno spartiacque rispetto la gestione del territorio e alla sua valorizzazione. Con il nuovo PRG cambieranno numerosi parametri nella visione generale sul consumo del suolo riportandolo in un ordine corretto e proporzionato al fabbisogno in un patrimonio edilizio esistente (quindi edificato e/o occupato o disponibile) investendo nel recupero e nella riqualificazione urbana. Tutto ciò per lasciare un po’ di spazio e speranza anche alle future generazioni”.

Tra i temi cari al vostro partito ci sono i diritti civili. Come si pone Ssd verso la legge di iniziativa popolare sull’interruzione volontaria di gravidanza? “Come SSD sosteniamo il progetto di legge che è oggetto di approfondimento sia interno al Partito, sia alla Coalizione. Credo che i diritti civili siano temi importanti per una democrazia, perché significa non escludere, dare indicazioni chiare e sicurezza ai nostri cittadini. Il tema dell’interruzione di gravidanza è questo: sicurezza per la donna, libertà di scelta e soprattutto non essere criminalizzata. Ribadisco: è ipocrita nascondersi dietro un dito e pensare che queste scelte non vengano fatte dalle donne sammarinesi. Facciamo questo passo di civiltà e riconosciamo dignità alle donne e alle famiglie che si trovano nella situazione di dover scegliere: lo Stato non deve criminalizzare, ma deve dare gli strumenti affinché questa scelta possa essere presa consapevolmente e in piena sicurezza. Lo Stato si deve porre al di sopra delle partigianerie di chi è a favore o contro l’IVG. In tal senso, voglio sottolineare come la scelta di non mettere i diritti civili nel programma di governo di Adesso.sm evidenzia – dopo anche l’esperienza sulle Unioni Civili – che il metodo e la scelta sono stati corretti e ci hanno permesso di fare approfondimenti opportuni e non questioni di bandiera o di “ricatto”, come credo sia stato evidente nella storia più o meno recente del Paese”.

Non possiamo non chiederle alcune valutazioni politiche sul progetto “Libera”. Quale finalità ha? Ci sono stati salti in avanti? E’ in antitesi con l’attuale maggioranza? “Libera” è un progetto politico aperto ed inclusivo che, posso dire, è stato pensato ben prima che si scegliesse il nome e ancora prima delle mozioni di SSD: l’idea di uno spazio politico inclusivo e nuovo era già stato pensato e – se vogliamo – delineato con Cittadinanza Attiva nella scorsa Legislatura. Anche il percorso della Coalizione Adesso.sm, come ho sempre detto e dichiarato, era ed è molto di più di un accordo tra Partiti, ma è un progetto politico che troverà – ne sono certa – un’evoluzione positiva e che reputo ancora assolutamente valido. Intendo “Libera” legato anche all’attuale maggioranza per quello che ho appena detto rispetto il progetto Adesso.sm, e mi sento di condividere le parole del Collega Enrico Carattoni che proprio sulle pagine de L’Informazione ha detto che chi dovesse portare ad una crisi di Governo, metterebbe seriamente a rischio anche lo sviluppo di “Libera”, dato per assodato – aggiungo – che questo progetto è politico e non un calcolo per la spartizione di poltrone. Colgo questa opportunità che mi avete dato per chiarire anche un’altra cosa: una crisi di governo – adesso – non avrebbe una giustificazione politica e sarebbe estremamente pericolosa per il Paese. Sarebbe anteporre ambizioni personali all’interesse del Paese, come peraltro ha dichiarato qualche giorno fa anche Alessandro Bevitori, Segretario di SSD. Al richiamo alla condivisione, io faccio anche un appello al senso di responsabilità e invito a ragionare sulle cose che abbiamo in cantiere e su tutte le questioni che, in caso di crisi, si potrebbero bloccare, come la risoluzione del CIS per fare un esempio”.

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