San Marino. Intervista ad Andrea Zafferani

San Marino. Intervista ad Andrea Zafferani

Zafferani: “Mi auguro si possa avviare una fase di responsabilità, altrimenti sarà nostro dovere farci carico delle scelte per il Paese”.

Intervista al Segretario di Stato all’industria che parla della situazione economica, dei risultati a portata di mano e delle scadenze inderogabili

Parte dalla situazione economica del Paese, il Segretario dell’Industria Andrea Zafferani, per richiamare al senso di responsabilità, partiti, forze sociali e politiche. Compresa la sua. Soprattutto indicando le motivazioni per le quali una crisi in questa fase sarebbe una iattura per il Paese.

Segretario, come legge l’attuale situazione economica del Paese? “Se nel 2018 siamo cresciuti dell’1%, in presenza di una stagnazione in diversi Paesi europei e soprattutto in Italia che è il principale mercato di sbocco delle nostre imprese, ci sono 3 elementi che fanno ben sperare per il 2019: da un lato gli investimenti, come rilevato anche da Anis nel suo meritorio studio annuale sulle imprese associate, sono cresciuti nell’ultimo anno in maniera importante e dall’altro l’occupazione vola (+10% circa in 3 anni, +4% nell’ultimo anno), mentre contemporaneamente si riduce in maniera significativa la disoccupazione interna (-17% nell’ultimo anno, oggi siamo al 5,56%).

Merito di alcuni provvedimenti portati avanti, in particolare della liberalizzazione delle assunzioni e della revisione del meccanismo della detassazione degli utili reinvestiti fatti con la legge sviluppo nel 2017, ma anche degli interventi sul credito agevolato e sulla sburocratizzazione; ma merito soprattutto del nostro tessuto imprenditoriale ed in particolare di quello industriale che, spesso facendo fronte con capitale proprio alle difficoltà di accesso al credito, continua a crescere ed investire in Repubblica.

Quali sono i prossimi obiettivi? Sono 3 gli ambiti di lavoro più importanti per il prossimo mese:

1) il “Decreto Investimenti”, che potenzierà lo strumento della detassazione degli utili reinvestiti perché sia ancora più efficace nello stimolare la crescita e l’occupazione interna;

2) il Resil, lo strumento di sostegno al reddito per gli over 50 disoccupati che stanno cercando attivamente una occupazione, su cui stiamo attendendo gli ultimi dati per poter tarare al meglio il provvedimento;

3) il proseguimento del progetto di realizzazione della nuova rete mobile dello Stato, un progetto di miglioramento della copertura 2G, 3G e 4G del territorio, nel rispetto assoluto dei limiti di emissioni oggi previsti, che sono i più bassi d’Europa, con l’obiettivo di dare migliori servizi e più possibilità di scelta ai sammarinesi attraverso l’arrivo di nuovi operatori oggi non presenti ed evitando le ancora troppo frequenti cadute di segnale”.

Siete soddisfatti del lavoro svolto in questi anni? “Adesso.sm deve essere orgoglioso dei risultati che ha raggiunto, tra cui, per citare i più rilevanti ed ulteriori rispetto a quelli già descritti all’inizio:

1) la capacità di mantenere il bilancio in un sentiero di sostenibilità e con un debito pubblico controllato, nonostante i pesanti interventi a protezione dei risparmiatori a seguito delle difficoltà del sistema bancario;

2) l’approfondimento sostanziale del percorso di associazione con l’Unione Europea, che è ad un passo dalla conclusione;

3) l’approvazione del Decreto sull’Icee, fondamentale per l’equità e per destinare sussidi e sostegni a chi ha veramente bisogno, dopo anni di discorsi senza alcuna concretizzazione;

4) la creazione dell’Agenzia per lo Sviluppo e di San Marino Innovation, due ausili fondamentali per l’attrazione delle imprese e lo sviluppo;

5) la realizzazione del nuovo Testo Unico delle Leggi edilizie e Urbanistiche, che ha corretto alcune storture all’interno della legge precedente;

6) la “legge sui medici”, che ha fermato la fuga dei professionisti all’interno della nostra struttura sanitaria e permesso anzi di renderla più attrattiva per i medici esterni.

Ma ci sono altri interventi importanti a portata di mano, dopo anni di “semina”: oltre al già citato accordo di associazione con l’Unione Europea, cito la revisione degli accordi del 1939 con l’Italia, il già citato progetto telecomunicazioni, il nuovo Piano Regolatore Generale, il progetto di legge sugli Npl, un modello Iva sostenibile per la Repubblica, il nuovo atto organizzativo dell’Iss.

Non è un elenco della spesa di cose irrealizzabili: ho sottolineato alcune tematiche su cui il lavoro è veramente vicino alla conclusione, documenti e testi pronti a essere concordati, varati o presentati al Consiglio entro la fine dell’anno.

Mi piace anche citare che, in questa legislatura, Civico10 ha già raggiunto 3 dei suoi 10 pilastri fondativi e che, nelle cose da fare che ho elencato sopra, c’è la possibilità di raggiungerne altri 2 molto rilevanti: segno che è stata e può essere ancora una legislatura ampiamente soddisfacente”.

Come farete a raggiungere questi obiettivi con questi venti di crisi politica? “È indubbio che il mantenimento di un clima positivo e costruttivo fra le forze politiche e con le parti sociali sia essenziale per il raggiungimento di qualunque obiettivo, sia quelli citati sopra sia, tantopiù, la realizzazione delle grandi riforme strutturali che il paese attende. Dopo che nella prima fase della legislatura il conflitto è stato molto aspro sicuramente anche per errori di approccio da parte della nostra coalizione e dopo che, nell’ultimo periodo, anche grazie all’azione di Civico10 si è creato un clima di maggiore ragionevolezza e maggiormente orientato al bene collettivo, credo che in questa fase della legislatura tutta la coalizione Adesso.sm debba farsi promotrice dell’apertura di una fase di responsabilità e condivisione, basata sulla ricerca di intese e collaborazioni più ampie, proponendo certamente contenuti e soluzioni ai problemi del Paese ma con la voglia e direi anzi l’esigenza di discutere e recepire le proposte provenienti dagli altri attori politici e sociali. Con le parti sociali, questo approccio potrebbe concretizzarsi nella creazione di una vera cabina di regia a partire dall’elaborazione delle direttrici e dei contenuti del prossimo bilancio dello Stato, che, come tutti sappiamo, sarebbe bene registrasse un leggero avanzo per essere sostenibile. Ci avevamo provato l’anno scorso sempre nel periodo di Agosto ma, certamente anche per errori di approccio nostri, non lo si è riusciti a portare avanti: è invece estremamente importante e rilevante che possa funzionare ed essere produttivo.

Con le forze politiche, certamente è opportuno un approccio con tutti gli attori responsabili che vorranno condividere queste necessità, come già dichiarato da alcuni esponenti nei giorni scorsi, identificando le migliori formule politiche affinchè questo possa avvenire, anche nell’immediato”.

E se questa disponibilità non dovesse avverarsi? Si aprirà la crisi? “Sono fiducioso che questo non accada. Anche perché abbiamo delle scadenze impellenti che non possiamo affrontare in una situazione conflittuale né tantomeno con una crisi aperta. Ne cito due:

1) l’esame di Fitch, che avverrà ad Ottobre, quest’anno sarà infatti decisivo: un declassamento ci farebbe scendere sotto il livello “investment grade” e pregiudicherebbe la nostra possibilità di reperire finanziamenti per sostenere i risparmiatori sammarinesi e gli investimenti dello Stato. Tra l’altro, Fitch sottolinea fra i punti di forza della Repubblica la stabilità politica, farla venire meno proprio durante il loro esame sarebbe tremendo per il Paese;

2) a Gennaio è atteso il Fondo Monetario Internazionale che, se non registrerà passi avanti sul fronte bancario ed in particolare sulla gestione degli Npl, potrebbe emanare un report altrettanto pregiudizievole: ecco perché è necessario procedere celermente su questo fronte.

Non penso che, a fronte di questi due elementi e con i risultati a portata di mano che dicevo più sopra, le elezioni possano essere utili al Paese. Penso e spero che ci siano dentro i partiti persone e dirigenze capaci di pensare al Paese e non solo al momentaneo consenso da cogliere.

Quindi mi auguro che si possa avviare questa fase di responsabilità poc’anzi descritta, altrimenti penso sia nostro dovere farci carico di queste problematiche e di queste scadenze non certo rinviabili ed assicurare che il Paese possa superarle al meglio”.

 

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