San Marino Italia. Nuovo regime dei minimi: il Titano inserito con il Vaticano in una nuova ‘mini black list’ italiana

San Marino Italia. Nuovo regime dei minimi: il Titano inserito con il Vaticano in una nuova ‘mini black list’ italiana

Uno  studio commerciale  ci riferisce di una notizia che svela un ulteriore grave aspetto della situazione  in cui versa San Marino. La notizia compare sul giornale online giornalepartiteiva.it

Nonostante i ripetuti proclami del Governo e in particolare del Segretario agli Esteri, Paquale Valentini, di recente in visita a Roma dalla Bonino e a Bruxelles da Barroso, che l’uscita dalla black list parrebbe ormai prossima,
l’Italia ha inserito il Titano in una nuova “mini black list”, nella quale, tra l’altro, ci fa compagnia solo il Vaticano.

Infatti, gli operatori italiani che vogliono aderire al cosiddetto “regime dei minimi” non possono effettuare operazioni con operatori della Repubblica di San Marino e del Vaticano, mentre possono fare operazioni con tutti gli altri paesi del mondo.

Di seguito uno stralcio dell’articolo:

Nell’eventualità in cui un nuovo imprenditore o lavoratore autonomo, intenda beneficiare del regime dei minimi, questo dovrà specificarlo nel momento in cui compila l’istanza per l’attribuzione del numero della partita iva. Nella particolare fattispecie, dovrà barrare l’apposita casella, presente nel quadro B del modulo AA9/11, ponendo particolare attenzione alla dichiarazione dei ricavi presunti nel caso in cui la nuova attività non abbia inizio nel mese di gennaio 2013. Uno dei requisiti fondamentali richiesti per usufruire del regime fiscale agevolato, infatti, è proprio il rispetto della soglia massima di reddito annuo conseguito; soglia che non potrà superare il limite di 30.000 euro. Se un contribuente avvia il nuovo progetto imprenditoriale in corso d’anno, però, il fatturato presunto dichiarato, dovrà essere rapportato ai mesi di effettiva attività.

Esempio: poniamo il caso in cui, un soggetto apra la partita Iva ad ottobre 2014 In questo caso, il reddito presunto da indicare per il primo anno di attività, dovrà essere pari a 7.500 euro (30.000euro/12mesi=2.500 euro*3mesi di effettivo lavoro= 7.500).

Oltre al rispetto del limite reddituale e all’inquadramento come ditta individuale, il contribuente che intende usufruire del nuovo regime dei minimi, dovrà rispettare i seguenti requisiti:

– non deve acquistare, prendere in locazione o in appalto, beni strumentali per un valore complessivo maggiore di 15mila euro (a tal fine è bene precisare che, l’importo pagato per l’acquisto dei beni strumentali utilizzati esclusivamente per svolgere l’attività imprenditoriale, deve essere considerato al 100% , comprensivo d’Iva, mentre la spesa effettuata per acquistare i beni ad uso promiscuo, per esempio l’autovettura, deve essere conteggiata al 50%);


– non deve sostenere costi per l’impiego di personale dipendente o per l’instaurazione di rapporti di collaborazione (compresi i Co.co.pro.);


– non deve avere esercitato, nei 3 anni antecedenti l’apertura, attività artistica, professionale e d’impresa, anche se svolta in forma associata o familiare. Sono esclusi ivece i soci che si sono limitati a conferire esclusivamente il capitale senza prestare il proprio lavoro all’interno della società;

non deve effettuare operazioni riferite a cessioni all’esportazione o operazioni similari; servizi collegati agli scambi esteri ovvero operazioni di scambio con la Città del Vaticano o con la Repubblica di San Marino


– la nuova attività non deve essere una mera prosecuzione di una precedente, svolta in qualità di lavoratore dipendente o autonomo (fatto salvo il periodo di praticantato svolto per l’iscrizione in appositi albi professionali).
(…)


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