San Marino. L’antimafia fa tremare il Consiglio e innesca un dibattito al vetriolo. San Marino Oggi

San Marino. L’antimafia fa tremare il Consiglio e innesca un dibattito al vetriolo. San Marino Oggi

Ebbene sì, il giorno del giudizio universale della politica nostrana è arrivato, producendo un dibattito duro, aspro e al vetriolo, che ha visto come protagonisti i diretti interessati, ossia coloro che sono stati più volte chiamati in causa durante la lettura, da parte della già “eroina”, nonché Presidente della Commissione antimafia, Anna Maria Muccioli. Insomma, una giornata da brividi, che molto probabilmente rimarrà negli annali della storia della politica sammarinese come uno dei giorni più bui e allo stesso tempo più carico di aspettative, in previsione, ci auguriamo, di una rifondazione sana, trasparente e democratica della politica. Una rifondazione che potrebbe già sopraggiungere, come una boccata d’aria pura, l’11 di Novembre, il giorno delle elezioni elettorali. Toccherà, quindi, ai cittadini decidere a chi affidare il governo per il futuro prossimo di questo Paese. Noi, tutti, abbiamo un grande compito, salvare San Marino dalla deriva mafiosa, economica e sociale.

 

San Marino Oggi: Commissione Antimafia, ieri letta in Consiglio la relazione conclusiva /
Il caso Fincapital affossa la politica Molti “omissis” contro i governanti
 

(…) La relazione della commissione sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata si è tramutata in una camionata di accuse pesanti su una fetta della politica sammarinese. Ovvio che la relazione, ricca di omissis, è da prendere con le molle. Un esempio, sono stati ascoltati numerosi testi, alcuni anche più di una volta nelle 54 audizioni tenute, ma agli “accusati” non è stata mai concessa la possibilità di contestare fatti, episodi, supposizioni. Tanto che Gabriele Gatti, un nome che più volte è stato citato nel corso delle 4 ore di lettura della relazione da parte del presidente Anna Maria Muccioli (già osannata su internet e sui social network come “eroina”), ha già dato mandato ai suoi legali di spulciare frase per frase.

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La finanziaria di Livio Bacciocchi insomma è la “mela” che ha portato a scoperchiare il pentolone dei rapporti della politica con il boss Francesco Vallefuoco. Prosegue la commissione: “Affinché questo meccanismo non si inceppasse, viste anche le difficoltà politiche in cui si sarebbe trovato il suo interlocutore, il Ministro ‘Fiore’ (Fiorenzo Stolfi, scrive la dia di Napoli) Vallefuoco si muove anche su altri referenti politici.

Con Gabriele Gatti stringe un rapporto confidenziale intendendo creare un collegamento con la componente politica ritenuta vincente in prossimità del voto”. Conclusione della relazione: “Gli elementi a disposizione sono precisi e concordanti nei dettagli e nei particolari, tali da tracciare un profilo di responsabilità politica a carico di Fiorenzo Stolfi e Gabriele Gatti”.

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Per completezza di informazione, Gatti e Stolfi sono solo l’iceberg della relazione; sono ben 13 i politici citati, chi una volta chi molte di più nelle 112 pagine della relazione. Mai citati gli accusatori come neppure i funzionari dello stato che avrebbero preso bustarelle.

 

 

 

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