Dal dibattito nella festa del Psd è emerso, fra l’altro, che la Commissione Antimafia, che ancora sta lavorando anzitutto come Commissione di Indagine, con i poteri propri della Commissione d’Indagine, si sta preoccupando anche di impostare una legge anticorruzione a San Marino per rispondere, fra l’altro, alle osservazioni avanzate ufficialmente dal Greco in tale materia.
Ottimi propositi.
Ma non vorremmo che questo gravoso nuovo impegno di cui detta Commissione autonomamente si è caricata, finisca col distogliere, anche in minima parte, le forze della Commissione stessa dal compito principale che è quello di portare allo scoperto il fenomeno mafioso con, eventuali, annessi e connessi col mondo della politica. Sarà poi la stessa Commissione quando avrà terminato la fase della operatività straordinaria come Commissione di Indagine, ad occuparsi eventualmente anche dell’impegno propositivo o segnalare tale necessità al Consiglio.
Il timore è che capiti di nuovo quanto verificatosi per il Panificio
Vallefuoco nella Commissione Interni, dove, dopo un anno di tira e molla, i politici, tutti d’accordo, hanno deciso, all’unanimità, di non rispondere alla “Mozione derivante dall’interpellanza
presentata dal consigliere Alessandro Rossi (Su) sulla vicenda. Ed hanno chiuso il tutto con il – pur lodevolissimo – comune proposito di impegnarsi a far sì che dette cose non accadano più.
Chi ne ha più sentito parlare?
Era corsa anche la voce che la nuova coalizione incentrata sull’asse Dc – Psd, si fosse creata sulla base di una – malevolmente supposta? – intesa per non abbandonare gli ‘inguaiati’.
La smentita può arrivare solo attraverso i fatti.
OGGI
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo