Priscilla su La Voce di Romagna San Marino a proposito dell’euforia (ritorno alla pacchia) per la ratifica dell’accordo fra Italia e San Marino contro le doppie imposizioni e la sospirata uscita del Paese dalla black list.
Se a San Marino si brinda al
successo, non è che fuori dai confini
la vedono alla stessa maniera.
Venerdì sera a cena a Milano con
alcuni amici industriali e avvocati,
molto addentro le questioni
sammarinesi, qualcuno ha azzardato
giudizi molto pesanti che in
parte, per pudore nei confronti del
mio Paese, vi risparmierò.
Giorgio
fra un bicchiere di vino e un altro
ha detto: l’ordine del giorno adottato
dal Senato, a corredo della
ratifica dell’accordo, formalizza
un monitoraggio e una tutela che
da tempo l’Italia ha su San Marino.
Luca che era venuto a Milano
con me, non si teneva più e gli ha
ricordato che noi siamo uno stato
sovrano! Altro che protettorato.
Un altro commensale così gli ha
ricordato che abbiamo una tv che
funziona con soldi italiani, non
abbiamo dogane e nemmeno
confini, inoltre, come se non bastasse,
ogni indagine scottante è
condotta dai tribunali italiani, a
capo di ogni istituzione ci sono italiani,
le nostre banche usano il
sistema dei pagamenti italiani.
“Questa vi sembra indipendenza?”,
ha concluso, decretando così
la fine della cena. Mi sono andati
di traverso il vino e i gamberoni
in agrodolce.
Luca inviperito ha
lasciato anzitempo la compagnia,
fuggendo in taxi.