San Marino. La Consulta delle associazioni non profit chiede di migliorare il Progetto di legge sul terzo settore

San Marino. La Consulta delle associazioni non profit chiede di migliorare il Progetto di legge sul terzo settore

Lo Stato, il Mercato e il 3° Settore sono i pilastri del sistema paese: la Repubblica di San Marino. Anche a San Marino il 3° settore è composto da una pluralità di enti e di organizzazioni.

Lo scrive il Coordinamento della Consulta delle Associazioni non profit, che aggiunge: “La esigenza di innovare l’attuale legge n. 75/2016 (Disposizioni in materia di associazionismo e volontariato), porta con sé la necessità di elencare giuridicamente le tipologie degli enti del 3° settore, di avere una regolamentazione chiara ed essenziale per ciascuna fattispecie, nel contempo una normativa poco burocratica, come è stato richiesto dalla maggioranza delle associazioni oggi operanti in territorio.

Il non profit è gratuito
Il Progetto di legge (PDL) presentato dalla Segreteria alla Cultura, in coordinamento con la Segreteria alla Sanità, definisce e regolamenta una sola fattispecie: l’associazione non profit/ non lucrativa, senza quindi distinguere il non profit o la non lucratività, intesa come gratuità o come dono, dalla pratica di forme organizzative che erogano compensi retribuiti agli associati o taluni di loro (per cui si dovrà prevedere una norma specifica sugli aspetti retributivi e di responsabilità), attuando nella realtà ad una commistione tra prestazioni retribuite e prestazione gratuite da parte degli associati. Queste sono le situazioni esistenti in seno all’associazionismo e al volontariato al quale il legislatore dovrebbe porre certezza giuridica. Nella direzione di sancire la distinzione tra associazione non profit/non lucrative dalla associazione di promozione sociale lucrativa.
La Consulta delle Associazioni ha agito nella seguente direzione:
1. ha rielaborato ogni ARTICOLO DEL PDL, relativo alla regolamentazione dell’associazione non profit/ non lucrativa, chiedendo sin dal titolo di non porre la dizione di “testo unico, e facendo modifiche solo sull’unico testo dell’associazione non profit, consapevole che il compito dell’integrazione e della regolamentazione siano compiti del proponente e del legislatore.
2. Nello stesso tempo ha elaborato una RELAZIONE INTRODUTTIVA, nella quale ha precisato la carente elencazione e regolamentazione di ogni tipologia degli enti od organizzazioni che anche a San Marino compongono il 3° settore ed ha richiesto al legislatore di integrare tale carenza normativa.

L’Assemblea delle Associazioni
IL 17 APRILE 2023 l’Assemblea della Associazioni, iscritte alla Consulta, hanno presentato le loro osservazioni e contrarietà all’azione e strategia del Coordinamento, il quale ha valutato ed accolto le richieste di taluni associazioni per poterle poi riportare all’interlocutore politico di riferimento ed alle forze politiche.

Le decisioni agli interlocutori politici
A questo punto è il Legislatore e sono le forze politiche che devono dire alla Consulta ed alla Comunità sammarinese che cosa intendono fare:
1. portare avanti questo PDL carente ed insufficiente;
2. oppure fermarsi per elaborare un PDL completo e di potenziamento del 3° settore, come l’Europa e gli stessi organi internazionali richiedono;
3. se la realtà normativa non terrà conto delle realtà associative, quali le società mutualistiche, gli enti e le cooperative sociali ed altro, queste organizzazioni potrebbero trovare difficoltà nell’ambito della loro operatività.

Nel secondo percorso bisogna sancire la certezza giuridica dei vari enti del 3° settore (con una precisa classificazione per tipologia), anche dell’ associazione di promozione sociale lucrativa, la loro essenziale regolamentazione giuridica, il ruolo della Consulta delle Associazioni che abbia la funzione di promozione e di supporto al settore delle associazioni e del volontariato, il quale possa usufruire dello strumento innovativo della CO-PROGRAMMAZIONE e CO- PROGETTAZIONE per dare corpo al sistema della sussidiarietà tra pubblico e privato. Dobbiamo tutti ricordarci che se vogliamo integrarci all’Europa dobbiamo produrre leggi, nel campo dell’associazionismo e del volontariato che riprendano i valori e i canoni europei.

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