Corriere Romagna San Marino: Verso le elezioni / Psd pronto a rinunciare al nome per allearsi con l’Upr / Con i sondaggi sfavorevoli all’ex Patto l’ingresso dell’Unione nel listone porterebbe i voti necessari. Interessato anche il Psrs che sta a guardare
SAN MARINO. Per il listone
con l’Upr, il Psd è disposto
anche a “disfarsi” del nome,
in vista della nascita di un
nuovo soggetto politico.
L’audace proposta è giunta
venerdì scorso, nel corso
dell’incontro tra Psd (alleato
a Dc, Ap e Noi sammarinesi)
e appunto l’Unione per la Repubblica.
L’intento è chiaro:
quello di “superare” il veto
della base del Pdcs che ha negato
(sollevando le ire di Arengo
e libertà) la sua alleanza
con l’Upr, ma contemporaneamente
lanciato la volata
ad Ap e Psd perché “portassero”
in lista Upr. Un’ancora
di salvezza, il partito di
Pier Marino Menicucci e
Giovanni Lonfernini, che
potrebbe assicurare alla
grande coalizione i voti necessari
alla vittoria, specie ora
che i primi sondaggi (ancora
mai ufficialmente pubblicati
dalla maggioranza)
danno in perdita proprio
l’asse Dc-Ap. Ma qual è l’atteggiamento
di Upr? Il partito
si dice prudente: in settimana
si riunirà e deciderà
per un altro incontro col Psd.
Intanto, pure il Psrs (l’altro
favorito dai Socialisti e Democratici)
sta a guardare.
Sempre più distante dai Socialisti
di Augusto Casali,
guardano con attenzione alle
idee del Psd per risollevare il
consenso attorno al “listone”.
Nel mezzo il presidente
Paride Andreoli, che pare essere
tirato per la giacca sia
dal suo partito, il Psrs appunto,
sia dall’amico ritrovato
Casali, ora invece sempre
più disposto ad amoreggiare
col movimento Per San
Marino e Romeo Morri.
Trambusto anche tra i movimenti
civici: più distanti
Rete e Civico 10. Incerta, al
centro, Sinistra Unita. Insomma,
il panorama a due
mesi dalle elezioni è ancora
fumoso. Nel clima di incertezza
si guarda con attenzione
alla commissione antimafia,
i cui risultati però rischiano
di farsi attendere fino
al Consiglio del 17 settembre:
non sarebbe escluso che
i commissari depositino la
conclusione proprio la mattina
del 17 direttamente in
segreteria istituzionale.
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