San Marino. “La maggioranza vuole colonizzare i garanti”

San Marino. “La maggioranza vuole colonizzare i garanti”

“Atto di autoritarismo gravissimo con cui la maggioranza vuole colonizzare i garanti”

“Una azione spregiudicata della maggioranza che non si era mai vista, coerente con la volontà di mettere le mani sul tribunale e fare terra da ceci”

Antonio Fabbri

“Un atto di autoritarismo gravissimo segno della volontà della maggioranza di colonizzare anche il massimo organo di garanzia”. E ancora: “Una azione spregiudicata e autoritaria della maggioranza che non si era mai vista. Tuttavia è comportamento coerente, nella sua pericolosità, con quelli della ex opposizione oggi maggioranza”. Così Repubblica Futura stigmatizza quanto accaduto in Ufficio di presidenza.

“Durante l’Ufficio di presidenza – ricostruisce Sara Conti – è avvenuto un fatto molto grave. La nuova maggioranza ha mostrato a tutti quale sarà il suo modus operandi, forte dei due terzi in Consiglio intenzione manifesta è di non concedere alcuno spazio di confronto con l’opposizione, ed è giusto che tutti vengano messi a conoscenza di ciò. Forti dei loro numeri sono arrivati con tre nomi già confezionati e non hanno acccettato richieste dell’opposizione, contro una prassi consolidata che prevede che un membro sia proposto dall’opposizione. Questo dà l’idea di come la nuova maggioranza vuole condurre la propria azione politica. Repubblica futura condanna questa azione e questo modus operandi. Non staremo a vedere una maggioranza che intende mettere le mani sulle istituzioni del paese. Tanto più che, leggendo il programma, a proposito del metodo: le strategie e le politiche saranno messe in atto con un metodo di reale condivisione per il tramite delle forze politiche. Una prima contraddizione in termini già è stata svelata e la maggioranza ha rivelato la vera faccia”, ha detto Sara Conti. 

Quindi Andrea Zafferani: “Quella maggioranza così autoritaria, come avevano additato noi, come primo atto della sua legislatura aveva scelto di dare all’opposizione la presidenza di due commissioni strategiche, Affari giustizia e Antimafia. Questa maggioranza, invece, ha pensato di prendersi anche gli organi di garanzia. Il Collegio Garante, organismo massimo della verifica costituzionale del nostro paese, la maggioranza ha deciso di prenderselo tutto lei. Se questo era lo scopo della nuova maggioranza quando parlava di dialogo con l’opposizione, beh, non si è mai vista una azione così fortemente spregiudicata e autoritaria, solo perché hanno i due terzi e possono decidere in autonomia. E’ prassi consolidata per nomine dei giuristi del Collegio, fin dal 2003 quando è nato, che due membri supplenti e un effettivo possano essere designati dall’opposizioni. Una prassi mantenuta persino ai tempi del governo straordinario. Tra l’altro si tratta della nomina di membri che mancano da diversi anni, e non sono stati nominati perché tra maggioranza e opposizione non si riusciva a trovare accordo. Accordo che la maggioranza attuale si è ben guardata dal cercare ed ha deciso di tirare dritto. Tanto più che in questo momento il Collegio Garante è operativo – spiega Zafferani – e non c’è l’urgenza di tali nomine, perché può operare. E’ una scelta politica che ha fatto la maggioranza di volere mettere queste nomine come prima urgenza del suo mandato. L’opposizione aveva fatto due proposte: aveva chiesto di potere avere un incontro con le forze di maggioranza, in modo da mantenere viva la prassi sempre utilizzata, per proporre un nome di propria designazione entro la prossima seduta del Consiglio. Non c’è stato verso né modo di discutere. Anzi, la risposta del capogruppo Dc è stata che la maggioranza intendeva momentaneamente derogare alla prassi, che resterà valida se e quando loro saranno all’opposizione”. Quindi Zafferani sintetizza. “Conclusione: dal punto di vista politico la maggioranza parte dritta con il tema giustizia. Mette le mani sul massimo organo di garanzia con un atto di forza. Questo è un dato politicamente molto rilevante perché alle parole di volontà di confronto non seguono i fatti. Dal punto di vista tecnico, la maggioranza ha tutta l’intenzione di usare i suoi due terzi per decidere in totale autonomia anche sui poteri costituzionali del paese. Non si era mai visto. Prendiamo atto che non sono partiti per nulla bene”.

E’ ancora più esplicito Mario Venturini: “Ciò che accade è molto preoccupante. E’ un antipasto di quelle che saranno le azioni e comportamenti del prossimo futuro. Una azione spregiudicata e autoritaria della maggioranza che non si era mai vista. Tuttavia è comportamento coerente nella sua pericolosità con quanto portato avanti quando erano all’opposizione. Hanno cominciato con la Commissione Affari di Giustizia, a non rendere pubblici i verbali che non si dovevano conoscere per poi dimettersi e non dimettersi in quell’organismo; quindi le polemiche legate alla destituzione del Dirigente, soprattuto fatta in autonomia dalla parte togata, ma fatta passare come ingerenza della politica. Quindi le improvvide dichiarazioni di chi ha parlato di fare “terra da ceci in tribunale”, con la valorizzazione di alcuni e la condanna a morte di altri; poi la mancata presa d’atto dei Giudici di Appello e, ancora, questo atto autoritario. Dal punto di vista politico è una posizione molto preoccupante. Qui siamo in un ambito altamente istituzionale in cui delle nomine non sono prerogativa del governo, ma del Consiglio a garanzia del paese e, come tali, la prassi voleva il confronto. Singolare – aggiunge Venturini – come pochi mesi fa la nomina dei Giudici di Appello non fosse urgente, nonostante che alla nomina dei due giudici fosse collegata la celebrazione del “conto Mazzini” e decine e decine di fascicoli che attendono di essere decisi. Tutto questo non è urgente. Adesso, invece, c’è la necessità, come primo atto, di nominare tre membri del collegio. Un atteggiamento pericolosamente coerente, iniziato nell’altra legislatura che non è una buona premessa, per tutti gli atti compiuti dalla ex opposizione, per dichiarazioni di voler mettere mani sul tribunale. Si interviene in maniera unilaterale sugli organi di garanzia. Non è la premessa che il Paese doveva attendersi, ma personalmente non mi meraviglia. Ciò non toglie che sia un atto molto grave”, conclude Mario Venturini.

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