San Marino. La Serenissima esce a lutto: “È morta la democrazia”

San Marino. La Serenissima esce a lutto: “È morta la democrazia”

A San Marino stanno uccidendo libertà e democrazia: pronti a rivolgerci alla Corte europea per i diritti dell’uomo.

GIAN MARIA FUIANO –  La Repubblica di San Marino, almeno a parole, sta facendo passi da gigante verso il giusto processo, allineandosi in questo modo ai dettami della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Chissà dunque che cosa dirà la Cedu quando leggerà queste righe e quando vedrà gli atti del processo che ci vede coinvolti: tutto il “malloppo” infatti verrà girato agli organismi internazionali.

Ma andiamo con ordine. Come succede in tutte le redazioni del mondo – probabilmente anche in quelle dei peggiori regimi del terzo mondo – oltre agli articoli dei giornalisti, vengono ospitate lettere, opinioni, punti di vista, di chi giornalista non è. Possono essere lettori, medici, avvocati, professori universitari etc. Proprio questi contributi diventano fondamentali per elevare il livello della testata.

A San Marino tutto questo a quanto pare non è più possibile. Non ci credete? Eppure a leggere gli atti del procedimento n. 137/21 vengono i brividi. Viene infatti contestato dal magistrato, su puntuale esposto di un Segretario di Stato, l’esercizio abusivo della professione di giornalista a quei lettori che hanno proposto e pubblicato i propri scritti sulla Serenissima! Ma vi rendete conto? Crediamo che nemmeno in quei Paesi totalitari dove è repressa completamente la libertà di espressione si sia mai arrivati a tanto.

La contestazione è grave, fuori da ogni logica, liberticida, contra legem. Ogni individuo ha dei diritti naturali che gli sono propri per nascita. Come il diritto alla vita e quello di espressione. Quest’ultimo viene spazzato via come i millenni di gloriosa storia di Libertà che fino ad oggi poteva vantare la nostra Repubblica.

Tale procedimento penale va a intaccare la democrazia fin dalle fondamenta, rappresentando un pericolosissimo precedente. In questo modo viene repressa la voce di ogni singolo cittadino. La domanda sorge spontanea: verranno messi sotto processo anche sindacalisti, presidenti di associazioni o avvocati che dovessero scrivere ai giornali esprimendo posizioni non gradite al potente di turno?

Come anticipato ovviamente metteremo a parte gli organismi interni di quello che sta accadendo, ma soprattutto quelli internazionali. Siamo pronti a proteste eclatanti visto che viene anche il dubbio che San Marino non sia più una Repubblica. Crediamo infatti che già indagare semplici cittadini, intimidirli con degli interrogatori, rappresenti di per sé un gravissimo punto di non ritorno.

Se è questo il Tribunale che ha in mente Canzio, se questo è un Paese che vuole entrare in Europa e integrarsi con la Cedu… ebbene ci sentiamo presi in giro, oltre ad essere preoccupatissimi della piega che stanno prendendo gli eventi. Una preoccupazione che crediamo debba essere assolutamente condivisa non solo dai cittadini, ma anche dai sindacati, dalle varie associazioni e dagli ordini professionali ai quali chiediamo di prendere una posizione chiara e netta. Qui in gioco ci sono i nostri diritti primari, dunque quello che sta accadendo alla Serenissima riguarda ognuno di noi.

 

Articolo tratto da La Serenissima, pubblicato integralmente dopo le 23

 

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