San Marino. La Serenissima: “Sotto inchiesta tutti coloro che hanno scritto per noi”

San Marino. La Serenissima: “Sotto inchiesta tutti coloro che hanno scritto per noi”

Sotto inchiesta tutti coloro che hanno scritto per La Serenissima

Tutti coloro che hanno pubblicato articoli su La Serenissima, per primi coloro che hanno avuto il “coraggio” di firmarli con il proprio nome e cognome, sono stati messi sotto inchiesta. Il Nucleo Interforze della Polizia Civile ha infatti iniziato ad interrogare questi liberi cittadini che hanno avuto la “sfrontatezza” di pubblicare un proprio pensiero sul giornale che più di ogni altro, si oppone al governo.

L’inchiesta sembra partita da una delibera del Congresso di Stato di qualche mese fa in cui il governo dava mandato all’Avvocatura dello Stato di tutelare le “istituzioni”. Da cosa? Dalle critiche che La Serenissima fa alle scelte di un governo arrogante ed incapace. Ma quando un governo usa la Polizia per intimidire o minacciare i cittadini e i giornalisti come si può definire? Dittatura? Fascismo? Che questo governo abbia più volte dimostrato di essere poco rispettoso delle minoranze e del libero pensiero, di esempi ormai purtroppo ce ne sono diversi. Ma che arrivasse alla minaccia per impedire che i cittadini possano esprimere il loro pensiero liberamente, non credevamo fosse possibile.

Di fronte a questa involuzione della democrazia uno Stato serio dovrebbe metter in campo degli anticorpi, ma non pare che questi oggi a San Marino funzionino. A partire dall’Avvocatura dello Stato che dovrebbe ‘consigliare’ al governo che la libertà di stampa è uno dei primi diritti che un Paese democratico dovrebbe tutelare. Ma deve essere soprattutto la magistratura a richiamare l’osservanza dell’art. 6 della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini che esplicitamente garantisce il diritto “di manifestazione del pensiero” e rifiutarsi di avviare un’inchiesta che ingerisce necessariamente sull’espressione del pensiero a mezzo stampa. Eppure queste istituzioni che dovrebbero rappresentare un presidio alla tutela della democrazia, subiscono passivamente l’arroganza di un potere incapace di accettare la critica e che reagisce con violenza a chi ha il coraggio di opporsi. (La Repubblica riconosce a tutti le libertà civili e politiche. In particolare, sono garantite le libertà della persona, del domicilio, di dimora ed espatrio, di riunione e d’associazione, di manifesta[1]zione del pensiero, di coscienza e di culto) (art. 6 della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini).

 

Articolo tratto da La Serenissima, pubblicato integralmente il giorno dopo

 

Articolo tratto da La Serenissima

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