San Marino. La vicenda della Bcs, riepilogata dall’Agenzia Dire

San Marino. La vicenda della Bcs, riepilogata dall’Agenzia Dire

L’Agenzia Dire Torre1 ricostruisce la tormentata vicenda della Banca Commerciale
Sammarinese
  che, a quanto pare,  si sta risolvendo, con il  solito mega intervento  dello Stato, come del resto è avvenuto per altre banche della Repubblica di San Marino.  Di tale intervento  non si conosce ancora nemmeno l’ammontare

Il 25 febbraio intanto arriva l’ufficializzazione della vendita di Bcs ad Asset,
terza fusione tra banche sammarinesi dopo quelle tra Ibs e Bac e Cis e Banca
Partner. Ma anche sull’operazione di vendita piovono critiche. Tra cui quelle
del sindaco revisore di Banca centrale Massimo Francioni, che decide di
dimettersi
, convinto che saranno “i cittadini a pagare il crac di Bcs”. Secondo
invece Stefano Ercolani
, presidente di Asset, l’acquisizione di Banca
commerciale sammarinese “ha di fatto scongiurato una liquidazione coatta”,
garantendo anche “l’assunzione del doppio dei dipendenti rispetto a quelli
previsti da contratto”. Intanto ad aprile un nuovo colpo di scena. Nella sede di
Domagnano arriva la polizia giudiziaria che sequestra una serie di documenti,
pare per una vicenda risalente alla fine del 2010, inizio del 2011. Il generale
della Guardia di finanza in pensione, Alberto D’Amico, e Massimo Franceschetto,
all’epoca membri del cda dell’istituto, denunciano per gravi irregolarita’ tutti
gli altri membri: il presidente Emilio Della Balda e i consiglieri Giuseppe
Roberti
,
Gian
Luca Bruscoli
  e Nicola Alberani
.

 Leggi la ricostruzione della Dire Torre 1

Vedi il quadro
degli incarichi (ora o in passato)
  in Bcs e finanziarie collegate.

 

 

 


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