COMUNICATO STAMPA
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 28 FEBBRAIO-6 MARZO
Giovedì 28 febbraio – Mattina
SAN MARINO. I lavori del Consiglio grande e generale si sono aperti con i riferimenti nel comma Comunicazioni da parte dei consiglieri Pdcs Lorella Stefanelli e Oscar Mina sulla partecipazione delle delegazioni consiliari rispettivamente all’Assemblea permanente del Consiglio d’Europa e all’Assemblea permanente dell’Osce.
Hanno poi preso parola alcuni consiglieri e il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, mentre Augusto Michelotti di Su ha presentato un odg sull’edificabilità in territorio.
Si è poi passati all’esame delle interpellanze, per riprendere poi il dibattito sullo stato delle relazioni della Repubblica di San Marino con l’Italia e l’Unione europea, interrotto nella precedente sessione consiliare.
Di seguito un riassunto del comma Comunicazioni.
Sul polo museale, per esempio, sappiamo solo che c’è un mandato per uno studio di fattibilità, che c’è un progetto sul quale si parla di correzioni a matita da parte del segretario di Stato e che le prospettive di spesa sono alte. Null’altro. E così la gente sospetta. Sulla vicenda Maxdo c’è un articolo trionfalistico della Dc e null’altro. La società non ha un sito Internet e girano voci su tangenti a politici con tanto di nome e cognome. Sull’inceneritore non si conosce la natura dell’accordo firmato dal segretario di Stato Belluzzi. Sappiamo che ci sono due soci, le finanziarie Fincompany al 93% e Gefin al 7%, mentre una terza è stata commissariata due anni fa. Ma non sappiamo il perché.
La gente insinua se le informazioni non circolano. Che interesse avete a decretarle? C’è assenza di trasparenza e anche accedere ai lavori del congresso di Stato non è possibile. Pretendo di sapere cosa fa l’esecutivo, anche sulle delibere non ammissibili. E in assenza di trasparenza è bene a che la gente insinui e faccia domande. Anche sul Parco scientifico-tecnologico non ci sono arrivate le informazioni promesse dal segretario di Stato Arzilli.
In questo momento storico, caratterizzato da un voto al di fuori delle sfere tradizionali della politica, fingere che non succeda nulla è un atto di cecità che insinua dubbi che ci siano altre motivazioni per cui si mantiene la segretezza. Ma se la non trasparenza continua ci perde il Paese”.
Sulla vicenda Maxdo i contorni sono difficili da delineare. Si vocifera di investimenti immobiliari, di acquisizione di patrimonio pubblico, di passaporti; la società ha un sito poco aggiornato e sul perché siano interessati non sappiamo nulla. Gli estremi sono noti solo a una cerchia ristrettissima quando invece i cittadini devono sapere. Il governo si è rifiutato di parlarne al tavolo di sviluppo, speriamo non accada lo stesso in Aula. Non si parla dell’investimento di una piccola società, si ipotizzano investimenti astronomici e chiedete ai cittadini di accettare in silenzio. Mettete le carte in tavola”.
Augusto Michelotti, Su: “Presento un odg a nome del mio gruppo prendendo spunto da un’istanza d’Arengo, bocciata nella scorsa seduta, per istituire nel prossimo Piano regolatore il concetto di non edificabilità. Aveva un difetto perché si impediva ogni intervento. Leggo allora l’odg:
‘Alla luce del dibattito sull’istanza d’Arengo 15 […]; considerata la volontà più volte espressa sia da singoli cittadini che da organizzazioni ambientaliste e di espressione civica […]; valutata la possibilità che il Consiglio grande e generale possa e debba emettere valutazioni e indicazioni ad alto valore politico per indirizzare le future scelte urbanistiche […]; considerato lo stand-by del nostro comprato edilizio […]; riconosciute come corrette le osservazioni contenute nell’istanza, il Consiglio grande e generale si impegna: a fare sì che il principio cardine che dovrà guidare i progettisti dei nuovi strumenti urbanistici attuativi sia quello della Crescita zero da intendersi come un passaggio obbligatorio, seppur temporaneo, della nostra storia urbanistica. Ovviamente tale principio non riguarda le opportunità progettuali e edificatorie di eventuali edifici pubblici di servizio, strutture e infrastrutture pubbliche, gestite esclusivamente dallo Stato, necessarie per rispondere all’ammodernamento delle funzioni e dell’immagine del territorio. Ad adottare con priorità il concetto di riqualificazione del costruito come elemento guida […]. Ad affermare categoricamente il principio per cui la gestione del territorio […] debba tornare nelle mani dello Stato […]. A disporre una revisione urgente del testo unico delle leggi edilizie e urbanistiche affinché il nuovo testo sia depurato da tutti quegli elementi di incertezza […]’”.
Non ci sono la forza e la volontà di intervenire, ci sono situazioni di sperpero e di costi insostenibili. Dobbiamo intervenire con urgenza, ma sembriamo bloccati dalla paura mentre dovremmo dialogare e ascoltarci. Invito tutti a una maggiore responsabilità”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “C’è una incomunicabilità forte tra alcuni parti della maggioranza e alcune dell’opposizione e tra parti dell’opposizione. Infatti molte cose citate nei precedenti interventi emergono dai giornali. Su Maxdo per esempio il governo ha già risposto e c’è la volontà di confronto. Ma ora non ci sono nuove informazioni da valutare e i timori su cose dietro dimostrano che non c’è fiducia. Così è difficile confrontarsi.
Per noi è importante quello che succede al tavolo di sviluppo. Spostiamo lì la discussione di alcune vicende fondamentali. Il nuovo modello economico è basato su regole diverse dalle precedenti, dobbiamo sapere come trattare i vari casi, su questo dobbiamo confrontarci. La volontà di governo e maggioranza è verificare e divulgare tutte le condizioni”.
Al di là della fiducia, il modo migliore di lavorare è trovare soluzioni. Noi rimaniamo sulle cose concrete, sui contenuti del pacchetto competitività. L’emergenza del Paese è il lavoro che non si crea con un decreto. Con i decreti possiamo attirare nuovi operatori economici e consolidare quelli presenti. Il governo è impegnato e dalle parti vengono contributi positivi. Credo che daremo risposte importanti. Dobbiamo affrontare i nodi importanti, c’è urgenza a compiere delle scelte.
La prossima riunione del tavolo, l’8 marzo, sarà dedicata a turismo e commercio, quella successiva al settore bancario-finanziario. Ci sono poi argomenti trasversali che legano i tre comparti, il mercato del lavoro e la discrezionalità nei processi decisionali per esempio. Da qui a fine aprile entreremo nel concreto”.
Interpellanze
Interpellanza presentata da Rete sulle indagini relative al “Killer dei cani”
Il dipartimento di prevenzione dell’Iss informa che in tutti i casi di animali morti o salvati gli esami dell’istituto profilattico di Brescia hanno dato esito positivo sull’Endosulfan, sostanza attiva utilizzata in agricoltura come insetticida. A causa della sua tossicità e pericolosità in Italia è bandita dal commercio. Anche a San Marino, a detta dei commercianti, tali prodotti non erano più venduti. Si è avviato inoltre un progetto organico sul territorio di videosorveglianza, con il massimo rispetto per la privacy. Si sta valutando il posizionamento delle telecamere, con l’utilizzo della rete tecnologica dell’Aass per contenere costi e coprire tutto il territorio”.
Interpellanza presentata dal consigliere Alessandro Rossi di Su in merito alla possibilità per le donne di praticare il parto con analgesia epidurale all’ospedale di Stato.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “La metodica del parto praticato secondo questo modo può essere implementata con l’attivazione di procedure per garantire la massima sicurezza del partoriente e del nascituro. Per rendere pienamente attuabile questo progetto, è necessario istituire una guardia medica 24 ore su 24, poter distaccare in ogni momento un medico anestesista, garantire un’ostetrica per tutta la durata del parto. La struttura attuale di ostetricia e ginecologia individua quindi un problema nel modello organizzativo che non consente di attuare al momento quanto richiesto dall’interpellanza che non può essere accolta. Non c’è una valutazione ideologica. Ritengo però che in prospettiva si possa approntare un modello organizzativo diverso e che si possano aprire temi di diversa natura, non solo in riferimento all’epidurale, ma su altre opportunità che diano adeguata assistenza alla partoriente. Il tema resta comunque aperto”.
Interpellanza presentata dal consigliere Marco Podeschi dell’Upr per verificare se – e con quale importo di spesa – siano stati effettuati nell’anno 2012 lavori di manutenzione per Strada delle Volte (Castello di Fiorentino) e se il congresso di Stato intenda attuare interventi risolutivi delle problematiche riguardanti tale strada.
La segreteria di Stato per l’Ambiente ha comunque predisposto un monitoraggio costante per più di una anno. A fine gennaio, sono stati effettuati sopralluoghi da parte dell’ufficio progettazione e del servizio Protezione civile. Dagli esiti non emergono particolari evoluzioni della situazione di dissesto. L’Aasp e l’ufficio progettazione sono parti coinvolte nella causa civile, prima di effettuare qualsiasi intervento non strettamente urgente per l’incolumità, è ritenuto opportuno attendere le risultanze del Tribunale. Ancora, un sopralluogo dello scorso 8 febbraio ha rilevato che non c’è pericolo all’incolumità per cittadini e manufatti, tale da far intervenire lo Stato prima delle conclusioni del tribunale. Il governo auspica quindi la conclusione della causa in corso, riconosce la preoccupazione dei cittadini e, qualora emergessero responsabilità dello Stato, faremo quanto di dovere”.
Interrogazione presentata dal consigliere Francesca Michelotti di Su per conoscere i dati allegati alla delibera del congresso di Stato n.50 del 17.07.2012 riguardante le proposte avanzate dalla società cinese The Maxdo Group Limited ai fini dell’apertura di una sede e dell’effettuazione di investimenti in Repubblica.
Non vi è nessuna volontà di agire di nascosto sull’opportunità di investimento della Maxdo. Si è deciso di adottare una delibera del congresso di Stato per dare un mandato di vigilanza sul gruppo a Bcsm, sarà la stessa istituzione a dover valutare i requisiti e la sua onorabilità. La delibera non è mai stata secretata ed è online dal 6 settembre. Nessuna decisione è stata presa allora, né oggi, se non di procedere a una verifica del gruppo per valutare un progetto di investimento ancora non pervenuto. Rimarco la positività dell’apertura al dibattito, ma l’unico rammarico è la sua nascita prematura che ha portato a esagerazioni inaccettabili per lo Stato che deve pensare allo sviluppo economico anche rivolgendosi a economie emergenti. In questo mese è stato detto di tutto di più. Vorrei invece prepararmi a presentare, quando arriverà, questa proposta della Maxdo group, non solo alle forze di maggioranza, ma anche al tavolo di sviluppo, per andare a chiarire aspetti che oggi non siamo in grado di chiarire, per valutare l’opportunità di questa proposta”.
Interpellanza presentata dal consigliere William Giardi dell’Upr per conoscere quali accordi– alla vigilia delle consultazioni elettorali dell’11.11.2012 – fossero stati raggiunti dal governo con la Dromos Network e quali oneri ne sarebbero conseguiti il sistema pubblico.
Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: L’unico elemento cui può riferirsi il consigliere Giardi credo sia il progetto imprenditoriale sottoscritto dai competenti segretari di Stato, Mussoni e Valentini, in seguito alla delibera del 30 luglio 2011. E’ un progetto imprenditoriale con cui l’imprenditore Borgherese, che intendeva ottenere il rilascio della licenza per un call center denominato Dromos, indicava un piano di sviluppo dell’azienda, con conseguente piano occupazionale. Considerato che si tratta di un settore a basso valore aggiunto, l’elemento essenziale per poter esistere è legato a incentivi o al costo del lavoro ridotto. Nel progetto imprenditoriale si prevedeva la formazione del personale nel caso in cui non fossero rientrati nell’articolo 20, quindi eventuali incentivi derivavano da norme e regole esistenti in Repubblica e non vi era nulla di confezionato ad hoc per l’attività impresa che doveva sorgere. Al momento comunque la licenza per Dromos non risulta ritirata, l’attività quindi risulta congelata. E se non si rispettano i termini amministrativi per il ritiro della licenza stessa, entro novembre 2013 la società sarà estinta.
Prosecuzione del dibattito sui rapporti con l’Ue e la Repubblica italiana.
Nicola Renzi, Ap: “Il rapporto con l’Italia non può essere considerato solo a livello di governo o di diplomazie, ma riguarda le varie amministrazioni, le forze di polizia e le opinioni pubbliche dei due Paesi. Abbiamo visto tutti sulla stampa locale alcune dichiarazioni riportate sul blog di alcune forze politiche italiane che ci devono lasciare perplessi. Dobbiamo farci carico assolutamente, come rappresentanti di San Marino all’interno del Consiglio di porci in modo critico verso questi commenti, ma dovremo anche cercare di avere come obiettivo di descrivere la realtà sammarinese. In questo ultimo mese abbiamo avuto alcuni esempi di come una certa stampa, anche italiana, abbia voluto distorcere la realtà su alcuni episodi. Quando arrivano sentenze assolutorie che ci riguardano sono sottaciute, ma gli attacchi vengono amplificati, parlo ad esempio del rapporto del nostro istitito di credito e l’affaire Mps. Ben vengano prese di posizione del congresso di Stato quando le informazioni sono distorte. Ad ogni modo non dobbiamo assolutamente temere l’ambiente internazionale. Ma rispetto al confronto in atto con i veri organismi internazionali, alle diverse opzioni prese in esame poste dall’Ue, mi piacerebbe che iniziassimo a parlare con dei termini magari meno appetibili, ma più realistici. Insomma, dovremmo iniziare a parlare di più di integrazione. Siamo di fronte a una sfida epocale, dobbiamo avere il dovere di coglierla e lavorare per avere un rapporto e un dialogo proficuo con l’Ue”.
Solo ora, in piena crisi economica, si parla di Europa in maniera approfondita. Ancora una volta la classe dirigente non vuole chiedere ai cittadini di mettersi una mano sulla coscienza. Così si delega il fardello dei problemi a ‘mamma Europa’. Ma è la stessa Ue a dire che non è pronta ad accogliere i piccoli Stati.
C’è poi l’ipotesi di adesione allo Spazio economico europeo (See), che darebbe condizioni favorevoli. Ma San Marino è pronta? Da una piccola ricerca sul Liechtenstein, che da tempo ha aderto allo See, risulta che si è dovuto dotare di un comitato ad hoc. Un’ottantina di funzionari gestiscono l’accordo e circa 25 in maniera esclusiva. Il nostro Paese non è pronto, lo See potrebbe essere un obiettivo. Per quanto riguarda l’accordo di associazione, per l’Efta l’opzione preferibile, per noi è auspicabile, ma non è stato dettagliato nei documenti per cui abbiamo chiesto un approfondimento. Al momento l’unica via percorribile è allora quello degli accordi bilaterali, in modo da cominciare ad adeguarci alle richieste dell’Europa. Serve collaborazione per migliorare la trasparenza e l’indipendenza nella gestione della Pa, in modo da favorire la meritocrazia e la formazione di funzionari. In conclusione Rete è contraria all’adesione, scettica sullo See, favorevole all’accordo di associazione e ancor di più all’intensificazione degli accordi bilaterali con i Paesi membri”.
Lo scorso marzo abbiamo rinnovato la convenzione monetaria ed è stato fissato entro il 1° gennaio 2015 un percorso di adeguamento in materia bancaria e finanziaria. Un ulteriore cambiamento per il sistema dunque. Per cui da questo dibattito dovrebbe emergere una scelta di continuità verso il consiglio grande e generale e la scelta dell’esecutivo di professionalizzare le figure nella Pa ”.
Sul rapporto con l’Ue, non esiste un dibattito sul referendum e ciò dimostra l’incapacità della politica di indirizzare la cittadinanza. Sono pro adesione, ma l’assenza di confronto sulle varie opzioni dà il segno della crisi sociale che vive il Paese. C’è l’incapacità della politica di dare delle prospettive e trovare delle soluzioni. Il Paese vive in uno stato catatonico, è opportuno un risveglio civico sull’adesione all’Ue prima del referendum. Infine un elemento politico grave: per responsabilità, incapacità e sfortuna non è stato raggiunto l’obiettivo nei rapporti bilaterali e non si è stimolata la dialettica sull’Ue. Comune se il Sì vincerà al referendum daremo un segnale dirompente alla comunità internazionale ”.
Sui rapporti con l’Italia apprendo con preoccupazione i risultati elettorali. Siamo in black list i rapporti si sono raffreddati e la preoccupazione aumenta. San Marino ha fatto grandi passi su trasparenza e legalità, ma l’ingovernabilità in Italia è fonte di preoccupazione, dobbiamo avere un dialogo proficuo.
Occorre definire un sistema economico diverso. C’è un tavolo di sviluppo e c’è la necessità di perpetuare la politica del fare”.