San Marino. Lavori del Consiglio Grande e Generale. Mattino

San Marino. Lavori del Consiglio Grande e Generale. Mattino

COMUNICATO STAMPA
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 28 FEBBRAIO-6 MARZO
Giovedì 28 febbraio – Mattina

SAN MARINO. I lavori del Consiglio grande e generale si sono aperti con i riferimenti nel comma Comunicazioni da parte dei consiglieri Pdcs Lorella Stefanelli e Oscar Mina sulla partecipazione delle delegazioni consiliari rispettivamente all’Assemblea permanente del Consiglio d’Europa e all’Assemblea permanente dell’Osce. 

Hanno poi preso parola alcuni consiglieri e il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, mentre Augusto Michelotti di Su ha presentato un odg sull’edificabilità in territorio. 

Si è poi passati all’esame delle interpellanze, per riprendere poi il dibattito sullo stato delle relazioni della Repubblica di San Marino con l’Italia e l’Unione europea, interrotto nella precedente sessione consiliare. 

Di seguito un riassunto del comma Comunicazioni. 

Roberto Ciavatta, Rete: “Faccio alcune considerazioni sull’attualità, anche alla luce della serata organizzata ieri dal mio movimento, e molto partecipata, sull’inceneritore, da cui è emersa la necessità di divulgare informazioni che vengono tenute secretate. Lancio dunque un appello: la trasparenza non può essere opaca e da questo punto di vista San Marino ha grandissimi problemi, che mettono in primo luogo in difficoltà la maggioranza perché poi la popolazione sospetta intrighi, insinua, corrono voci di corruzioni e tangenti..
Sul polo museale, per esempio, sappiamo solo che c’è un mandato per uno studio di fattibilità, che c’è un progetto sul quale si parla di correzioni a matita da parte del segretario di Stato e che le prospettive di spesa sono alte. Null’altro. E così la gente sospetta. Sulla vicenda Maxdo c’è un articolo trionfalistico della Dc e null’altro. La società non ha un sito Internet e girano voci su tangenti a politici con tanto di nome e cognome. Sull’inceneritore non si conosce la natura dell’accordo firmato dal segretario di Stato Belluzzi. Sappiamo che ci sono due soci, le finanziarie Fincompany al 93% e Gefin al 7%, mentre una terza è stata commissariata due anni fa. Ma non sappiamo il perché.
La gente insinua se le informazioni non circolano. Che interesse avete a decretarle? C’è assenza di trasparenza e anche accedere ai lavori del congresso di Stato non è possibile. Pretendo di sapere cosa fa l’esecutivo, anche sulle delibere non ammissibili. E in assenza di trasparenza è bene a che la gente insinui e faccia domande. Anche sul Parco scientifico-tecnologico non ci sono arrivate le informazioni promesse dal segretario di Stato Arzilli.
In questo momento storico, caratterizzato da un voto al di fuori delle sfere tradizionali della politica, fingere che non succeda nulla è un atto di cecità che insinua dubbi che ci siano altre motivazioni per cui si mantiene la segretezza. Ma se la non trasparenza continua ci perde il Paese”. 
Mimma Zavoli, C10: “Siamo drammaticamente oltre i primi 100 giorni di governo, eppure non si sono visti provvedimenti degni di un governo responsabile. Regnano l’immobilità e il trionfalismo nei comunicati stampa. Noi aspettiamo atti concreti per l’occupazione e per il lavoro, caratterizzati da una sconfortante emorragia. In compenso vi siete impegnati ad assegnare posti sicuri a chi sicuro lo era già, come per la vicenda dei bonus a pioggia ai dirigenti della Pa. Questo non è il momento per perdere tempo in giochi di potere, servono decisioni concrete.
Sulla vicenda Maxdo i contorni sono difficili da delineare. Si vocifera di investimenti immobiliari, di acquisizione di patrimonio pubblico, di passaporti; la società ha un sito poco aggiornato e sul perché siano interessati non sappiamo nulla. Gli estremi sono noti solo a una cerchia ristrettissima quando invece i cittadini devono sapere. Il governo si è rifiutato di parlarne al tavolo di sviluppo, speriamo non accada lo stesso in Aula. Non si parla dell’investimento di una piccola società, si ipotizzano investimenti astronomici e chiedete ai cittadini di accettare in silenzio. Mettete le carte in tavola”. 
Tony Margiotta, Su: “Negli ultimi tempi si è verificata una serie di furti in abitazione. Le forze dell’ordine rassicurano, anche con dati, che il fenomeno non è in aumento. Tuttavia i furti generano una sensazione di insicurezza e di paura. Alcuni corpi di polizia sono in sotto organico, mancano degli strumenti. Occorre mettere mano alla questione. Per questo presenteremo un’interpellanza per capire i tempi e le modalità dei vari interventi”.
Augusto Michelotti, Su: “Presento un odg a nome del mio gruppo prendendo spunto da un’istanza d’Arengo, bocciata nella scorsa seduta, per istituire nel prossimo Piano regolatore il concetto di non edificabilità. Aveva un difetto perché si impediva ogni intervento. Leggo allora l’odg:
‘Alla luce del dibattito sull’istanza d’Arengo 15 […]; considerata la volontà più volte espressa sia da singoli cittadini che da organizzazioni ambientaliste e di espressione civica […]; valutata la possibilità che il Consiglio grande e generale possa e debba emettere valutazioni e indicazioni ad alto valore politico per indirizzare le future scelte urbanistiche […]; considerato lo stand-by del nostro comprato edilizio […]; riconosciute come corrette le osservazioni contenute nell’istanza, il Consiglio grande e generale si impegna: a fare sì che il principio cardine che dovrà guidare i progettisti dei nuovi strumenti urbanistici attuativi sia quello della Crescita zero da intendersi come un passaggio obbligatorio, seppur temporaneo, della nostra storia urbanistica. Ovviamente tale principio non riguarda le opportunità progettuali e edificatorie di eventuali edifici pubblici di servizio, strutture e infrastrutture pubbliche, gestite esclusivamente dallo Stato, necessarie per rispondere all’ammodernamento delle funzioni e dell’immagine del territorio. Ad adottare con priorità il concetto di riqualificazione del costruito come elemento guida […]. Ad affermare categoricamente il principio per cui la gestione del territorio […] debba tornare nelle mani dello Stato […]. A disporre una revisione urgente del testo unico delle leggi edilizie e urbanistiche affinché il nuovo testo sia depurato da tutti quegli elementi di incertezza […]’”. 
Alessandro Rossi, Su: “Sono stupito dal silenzio dell’Aula anche rispetto alle dure parole del consigliere Ciavatta e a una serie di accadimenti in questi tre mesi di legislatura. C’è una difficoltà forte da parte della maggioranza a dare una prospettiva concreta al paese, c’è incapacità di intervenire per tutelare l’equilibrio di bilancio. Senza dimenticare la pantomima ridicola sulla patrimoniale. Intorno a noi il mondo cambia, ma non c’è nessuna analisi sul voto italiano, su Maxdo, sulla vicenda Mps. L’Aula non capisce il livello della crisi, dobbiamo ritrovare la forza del Parlamento e del dialogo. Sena fiducia non riusciamo a proporre motori di cambiamento reale. Cambiare il modello economico significa anche cambiare il modello culturale del Paese. Dobbiamo intervenire sugli elementi cruciali, eppure la patrimoniale, per esempio, varata nella Finanziaria 2011 ancora non c’è. E non c’è nemmeno la capacità di intervenire sulla spesa corrente, mentre il debito potenziale aumenta.
Non ci sono la forza e la volontà di intervenire, ci sono situazioni di sperpero e di costi insostenibili. Dobbiamo intervenire con urgenza, ma sembriamo bloccati dalla paura mentre dovremmo dialogare e ascoltarci. Invito tutti a una maggiore responsabilità”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “C’è una incomunicabilità forte tra alcuni parti della maggioranza e alcune dell’opposizione e tra parti dell’opposizione. Infatti molte cose citate nei precedenti interventi emergono dai giornali. Su Maxdo per esempio il governo ha già risposto e c’è la volontà di confronto. Ma ora non ci sono nuove informazioni da valutare e i timori su cose dietro dimostrano che non c’è fiducia. Così è difficile confrontarsi.
Per noi è importante quello che succede al tavolo di sviluppo. Spostiamo lì la discussione di alcune vicende fondamentali. Il nuovo modello economico è basato su regole diverse dalle precedenti, dobbiamo sapere come trattare i vari casi, su questo dobbiamo confrontarci. La volontà di governo e maggioranza è verificare e divulgare tutte le condizioni”. 
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Annuncio l’inizio dei lavori del tavolo di sviluppo. Ieri c’è stata la terza seduta che è entrata nel vivo degli interventi per il sistema produttivo, con una generale condivisone sulle proposte giunte dalla maggioranza, dal governo e dalle varie parti presenti.
Al di là della fiducia, il modo migliore di lavorare è trovare soluzioni. Noi rimaniamo sulle cose concrete, sui contenuti del pacchetto competitività. L’emergenza del Paese è il lavoro che non si crea con un decreto. Con i decreti possiamo attirare nuovi operatori economici e consolidare quelli presenti. Il governo è impegnato e dalle parti vengono contributi positivi. Credo che daremo risposte importanti. Dobbiamo affrontare i nodi importanti, c’è urgenza a compiere delle scelte.
La prossima riunione del tavolo, l’8 marzo, sarà dedicata a turismo e commercio, quella successiva al settore bancario-finanziario. Ci sono poi argomenti trasversali che legano i tre comparti, il mercato del lavoro e la discrezionalità nei processi decisionali per esempio. Da qui a fine aprile entreremo nel concreto”. 

Interpellanze

Interpellanza presentata da Rete sulle indagini relative al “Killer dei cani” 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Come esplicitato dal magistrato dirigente, si comunica che la presente interpellanza chiede di riferire sulla secretazione di un fascicolo d’indagine e tale strumento non può essere superato per segreto istruttorio e d’ufficio. Solo le commissioni consiliari d’inchiesta possono eventualmente accedere a tale informazioni.
Il dipartimento di prevenzione dell’Iss informa che in tutti i casi di animali morti o salvati gli esami dell’istituto profilattico di Brescia hanno dato esito positivo sull’Endosulfan, sostanza attiva utilizzata in agricoltura come insetticida. A causa della sua tossicità e pericolosità in Italia è bandita dal commercio. Anche a San Marino, a detta dei commercianti, tali prodotti non erano più venduti. Si è avviato inoltre un progetto organico sul territorio di videosorveglianza, con il massimo rispetto per la privacy. Si sta valutando il posizionamento delle telecamere, con l’utilizzo della rete tecnologica dell’Aass per contenere costi e coprire tutto il territorio”. 

Interpellanza presentata dal consigliere Alessandro Rossi di Su in merito alla possibilità per le donne di praticare il parto con analgesia epidurale all’ospedale di Stato. 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “La metodica del parto praticato secondo questo modo può essere implementata con l’attivazione di procedure per garantire la massima sicurezza del partoriente e del nascituro. Per rendere pienamente attuabile questo progetto, è necessario istituire una guardia medica 24 ore su 24, poter distaccare in ogni momento un medico anestesista, garantire un’ostetrica per tutta la durata del parto. La struttura attuale di ostetricia e ginecologia individua quindi un problema nel modello organizzativo che non consente di attuare al momento quanto richiesto dall’interpellanza che non può essere accolta. Non c’è una valutazione ideologica. Ritengo però che in prospettiva si possa approntare un modello organizzativo diverso e che si possano aprire temi di diversa natura, non solo in riferimento all’epidurale, ma su altre opportunità che diano adeguata assistenza alla partoriente. Il tema resta comunque aperto”. 

Interpellanza presentata dal consigliere Marco Podeschi dell’Upr per verificare se – e con quale importo di spesa – siano stati effettuati nell’anno 2012 lavori di manutenzione per Strada delle Volte (Castello di Fiorentino) e se il congresso di Stato intenda attuare interventi risolutivi delle problematiche riguardanti tale strada. 

Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio: “Un’indagine geologica del 2000 ha fatto emergere la vulnerabilità e la vocazione al dissesto idrologico dell’area coinvolta. Si prescrivevano importanti opere di drenaggio. A lavori ultimati, sia delle palazzine e delle case, sono quindi avvenuti i primi dissesti. Occorre sottolineare che le aziende di Stato hanno realizzato nella zona opera di urbanizzazione sotto direzione dei privati. Ad oggi c’è una causa aperta che congela ogni tipo di intervento, in attesa dell’accertamento tecnico disposto dal commissario della legge che dovrebbe avvenire in tempi brevi. Occorre infatti stabilire le responsabilità del dissesto dell’area.
La segreteria di Stato per l’Ambiente ha comunque predisposto un monitoraggio costante per più di una anno. A fine gennaio, sono stati effettuati sopralluoghi da parte dell’ufficio progettazione e del servizio Protezione civile. Dagli esiti non emergono particolari evoluzioni della situazione di dissesto. L’Aasp e l’ufficio progettazione sono parti coinvolte nella causa civile, prima di effettuare qualsiasi intervento non strettamente urgente per l’incolumità, è ritenuto opportuno attendere le risultanze del Tribunale. Ancora, un sopralluogo dello scorso 8 febbraio ha rilevato che non c’è pericolo all’incolumità per cittadini e manufatti, tale da far intervenire lo Stato prima delle conclusioni del tribunale. Il governo auspica quindi la conclusione della causa in corso, riconosce la preoccupazione dei cittadini e, qualora emergessero responsabilità dello Stato, faremo quanto di dovere”. 

Interrogazione presentata dal consigliere Francesca Michelotti di Su per conoscere i dati allegati alla delibera del congresso di Stato n.50 del 17.07.2012 riguardante le proposte avanzate dalla società cinese The Maxdo Group Limited ai fini dell’apertura di una sede e dell’effettuazione di investimenti in Repubblica. 

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Stiamo vivendo uno dei più complessi cambiamenti strutturali dell’economia. In questo contesto, i processi dell’internazionalizzazione hanno assunto un’importanza strategica, sia per le imprese che per i governi. La nostra economia ha ricevuto attacchi, anche ingiustificati, che hanno innescato cambiamenti irreversibili, tra cui trasparenza e innovazione. Saranno necessarie riforme importanti. La capacità di aprirsi a nuovi mercati e capitali per un piccolo Paese come San Marino, da sempre chiuso all’esterno, comporta un salto culturale enorme, ma non deve giustificare demonizzazioni e strumentalizzazioni. Stiamo pagando lo scotto di un processo nuovo, ma non possiamo permetterci di mancare all’appuntamento, dobbiamo crescere in fretta.
Non vi è nessuna volontà di agire di nascosto sull’opportunità di investimento della Maxdo. Si è deciso di adottare una delibera del congresso di Stato per dare un mandato di vigilanza sul gruppo a Bcsm, sarà la stessa istituzione a dover valutare i requisiti e la sua onorabilità. La delibera non è mai stata secretata ed è online dal 6 settembre. Nessuna decisione è stata presa allora, né oggi, se non di procedere a una verifica del gruppo per valutare un progetto di investimento ancora non pervenuto. Rimarco la positività dell’apertura al dibattito, ma l’unico rammarico è la sua nascita prematura che ha portato a esagerazioni inaccettabili per lo Stato che deve pensare allo sviluppo economico anche rivolgendosi a economie emergenti. In questo mese è stato detto di tutto di più. Vorrei invece prepararmi a presentare, quando arriverà, questa proposta della Maxdo group, non solo alle forze di maggioranza, ma anche al tavolo di sviluppo, per andare a chiarire aspetti che oggi non siamo in grado di chiarire, per valutare l’opportunità di questa proposta”. 

Interpellanza presentata dal consigliere William Giardi dell’Upr per conoscere quali accordi– alla vigilia delle consultazioni elettorali dell’11.11.2012 – fossero stati raggiunti dal governo con la Dromos Network e quali oneri ne sarebbero conseguiti il sistema pubblico. 

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: L’unico elemento cui può riferirsi il consigliere Giardi credo sia il progetto imprenditoriale sottoscritto dai competenti segretari di Stato, Mussoni e Valentini, in seguito alla delibera del 30 luglio 2011. E’ un progetto imprenditoriale con cui l’imprenditore Borgherese, che intendeva ottenere il rilascio della licenza per un call center denominato Dromos, indicava un piano di sviluppo dell’azienda, con conseguente piano occupazionale. Considerato che si tratta di un settore a basso valore aggiunto, l’elemento essenziale per poter esistere è legato a incentivi o al costo del lavoro ridotto. Nel progetto imprenditoriale si prevedeva la formazione del personale nel caso in cui non fossero rientrati nell’articolo 20, quindi eventuali incentivi derivavano da norme e regole esistenti in Repubblica e non vi era nulla di confezionato ad hoc per l’attività impresa che doveva sorgere. Al momento comunque la licenza per Dromos non risulta ritirata, l’attività quindi risulta congelata. E se non si rispettano i termini amministrativi per il ritiro della licenza stessa, entro novembre 2013 la società sarà estinta. 

Prosecuzione del dibattito sui rapporti con l’Ue e la Repubblica italiana. 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: ” Il momento di particolare attesa e una nuova missione dei tecnici della Commissione europea, che saranno a San Marino nei prossimi giorni, rendono attuale il dibattito. La maggioranza ha lavorato per capire come questo comma possa concludersi con un atto condiviso del Consiglio grande e generale, tenendo conto in particolare il momento in cui siamo collocati e la novità di questi giorni. Lo stesso elemento di potenziale instabilità del nostro vicino, l’Italia, dà infatti ancora più peso e importanza alla nostra integrazione europea. Sono convinto che San Marino debba impegnarsi a fondo per fare capire all’ interlocutore europeo, ai 27 Paesi, che ha scelto di far parte di quella cornice, di quel sistema di regole e principi. Deve convincerli che non investe sull’essere differente, ma sull’essere uno Stato autonomo, con sue specificità, accettando di essere compatibile al sistema di regole europee. Durante gli incontri del gruppo Efta con le realtà del Paese, anche quella delegazione ha compreso che San Marino non è Paese da operetta, ma una realtà viva, organizzata, concreta con un suo sistema economico, che ha anche i suoi problemi, come il contenzioso con l’Italia, ma ha la dimensione e il profilo per poter far parte della famiglia europea. E’ un messaggio che il Consiglio grande e generale deve dare in maniera congiunta, per poter trarre, anche dalla scadenza referendaria prossima, quel messaggio più conveniente e maturo nel rapporto che San Marino vuole avere con l’Ue. La Repubblica deve far comprendere agli interlocutori che non deve stare fuori, ma che ritiene il suo futuro e quello dei suoi cittadini dipendenti da un investimento importante e caratterizzante, come la presenza in Europa. Confido che ai gruppi parlamentari e ai colleghi di governo possano servire le reciproche osservazioni, perché il passaggio che abbiamo di fronte possa essere un elemento di riferimento di maggiore solidità, soprattutto in questa fase di incertezza italiana”. 
Guerrino Zanotti, Psd: “Il dibattito, anche se é passato più di un mese, ha dato spunti importanti. Non dobbiamo perdere l’occasione che ci offre questo confronto, quella di uscire dalla discussione con una posizione univoca. Su questi temi il Paese deve uscire con una posizione condivisa, che vada nel senso di una maggiore integrazione di San Marino con l’Unione europea, perché i tempi stringono e la contingenza legata alle difficoltà dell’Italia purtroppo per il nostro Paese sono un problema, per la sua economia e il suo sviluppo. Si rende necessario avviarsi e lavorare per una maggiore integrazione nell’Ue. Nel programma di governo è assolutamente centrale il discorso dell’integrazione europea, dell’ingresso nel mercato interno e dell’acquisizione per i nostri cittadini della cittadinanza europea”. 
Alessandro Mancini, Ps: “L’intervento del governo è in grande parte condivisibile. Il rapporto con l’Italia e l’Ue sono due temi strettamente collegati e tra l’altro, come anticipato dal segretario Felici, l’Europa assume un ruolo più importante alla luce dell’attuale situazione politica italiana. Non è la prima volta che parliamo dei rapporti con la Repubblica italiana, la fotografia che oggi abbiamo è sicuramente con molti più colori rispetto al passato, ci sono stati passaggi di rilievo, frutto del lavoro fatto in quest’Aula, con l’approvazione condivisa di leggi che hanno portato alla firma dell’accordo sulle doppie imposizioni che purtroppo non è entrato in funzione, perché non ratificato dal parlamento. Sappiamo come pesa questa ratifica per l’uscita dalla black list. Prima dalla crisi di governo sembrava ci fossero le condizioni per giungere alla ratifica, purtroppo non c’è stata. La nostra posizione del Ps, e della coalizione Intesa, è per un’integrazione a pieno titolo con l’Europa. Siamo di fronte a un referendum che darà elementi di valutazione e siamo disposti a ragionare tutti insieme per capire quali saranno i passi necessari al Paese. Quest’Aula ha il compito e il dovere di affrontare in modo condiviso questi passaggi. Chiedo un confronto il più ampio possibile per tutti i consiglieri”. 

Nicola Renzi, Ap: “Il rapporto con l’Italia non può essere considerato solo a livello di governo o di diplomazie, ma riguarda le varie amministrazioni, le forze di polizia e le opinioni pubbliche dei due Paesi. Abbiamo visto tutti sulla stampa locale alcune dichiarazioni riportate sul blog di alcune forze politiche italiane che ci devono lasciare perplessi. Dobbiamo farci carico assolutamente, come rappresentanti di San Marino all’interno del Consiglio di porci in modo critico verso questi commenti, ma dovremo anche cercare di avere come obiettivo di descrivere la realtà sammarinese. In questo ultimo mese abbiamo avuto alcuni esempi di come una certa stampa, anche italiana, abbia voluto distorcere la realtà su alcuni episodi. Quando arrivano sentenze assolutorie che ci riguardano sono sottaciute, ma gli attacchi vengono amplificati, parlo ad esempio del rapporto del nostro istitito di credito e l’affaire Mps. Ben vengano prese di posizione del congresso di Stato quando le informazioni sono distorte. Ad ogni modo non dobbiamo assolutamente temere l’ambiente internazionale. Ma rispetto al confronto in atto con i veri organismi internazionali, alle diverse opzioni prese in esame poste dall’Ue, mi piacerebbe che iniziassimo a parlare con dei termini magari meno appetibili, ma più realistici. Insomma, dovremmo iniziare a parlare di più di integrazione. Siamo di fronte a una sfida epocale, dobbiamo avere il dovere di coglierla e lavorare per avere un rapporto e un dialogo proficuo con l’Ue”. 

Roberto Ciavatta, Rete: “Delle cinque opzioni proposte dall’Efta solo due sono considerate attuabili. La posizione di Rete è stata riassunta dal suo attivista Michele Pazzini durante il colloquio con i funzionari europei. Noi rifiutiamo l’ingresso diretto, i costi dell’adesione sarebbero infatti superiori ai benefici. Non vogliamo neppure lasciare le cose come stanno.
Solo ora, in piena crisi economica, si parla di Europa in maniera approfondita. Ancora una volta la classe dirigente non vuole chiedere ai cittadini di mettersi una mano sulla coscienza. Così si delega il fardello dei problemi a ‘mamma Europa’. Ma è la stessa Ue a dire che non è pronta ad accogliere i piccoli Stati.
C’è poi l’ipotesi di adesione allo Spazio economico europeo (See), che darebbe condizioni favorevoli. Ma San Marino è pronta? Da una piccola ricerca sul Liechtenstein, che da tempo ha aderto allo See, risulta che si è dovuto dotare di un comitato ad hoc. Un’ottantina di funzionari gestiscono l’accordo e circa 25 in maniera esclusiva. Il nostro Paese non è pronto, lo See potrebbe essere un obiettivo. Per quanto riguarda l’accordo di associazione, per l’Efta l’opzione preferibile, per noi è auspicabile, ma non è stato dettagliato nei documenti per cui abbiamo chiesto un approfondimento. Al momento l’unica via percorribile è allora quello degli accordi bilaterali, in modo da cominciare ad adeguarci alle richieste dell’Europa. Serve collaborazione per migliorare la trasparenza e l’indipendenza nella gestione della Pa, in modo da favorire la meritocrazia e la formazione di funzionari. In conclusione Rete è contraria all’adesione, scettica sullo See, favorevole all’accordo di associazione e ancor di più all’intensificazione degli accordi bilaterali con i Paesi membri”. 
Giovanni Lonfernini, Upr: “Ringrazio il segretario di Stato Valentini per il riferimento puntuale. Dal dibattito emerge una convergenza generale sulla necessità di dare concretezza al processo di integrazione con l’Ue. Tra poco in merito ci sarà un referendum e sarà curioso vedere come alcune forze politiche si porranno rispetto alla duplice opzione. Pare infatti che qualcuno, oltre al No e al Sì, ultimamente offra il Ni. La politica non può essere indifferente alle conclusioni sul rapporto con i piccoli Stati, né alle opzioni emerse. Auspico dunque un ulteriore confronto. Il lavoro del governo e del consiglio precedenti hanno messo l’Ue in condizione di porre attenzione alle relazioni con i micro Stati. Le scelte avranno un impatto politico, istituzionale ed economico. Allora non rimaniamo con le mani in mano, valorizziamo e responsabilizziamo i settori della Pa più interessati.
Lo scorso marzo abbiamo rinnovato la convenzione monetaria ed è stato fissato entro il 1° gennaio 2015 un percorso di adeguamento in materia bancaria e finanziaria. Un ulteriore cambiamento per il sistema dunque. Per cui da questo dibattito dovrebbe emergere una scelta di continuità verso il consiglio grande e generale e la scelta dell’esecutivo di professionalizzare le figure nella Pa ”. 
Alessandro Rossi, Su: “Sento un certo imbarazzo, il dibattito è spento e rassegnato. In merito ai rapporti con l’Italia ci può essere un ulteriore ritardo nella ratifica degli accordi. E si tratta di un’ulteriore responsabilità per il governo precedente, e per quello attuale, per non essere riuscito a produrre l’accordo nei tempi necessari. Ora dopo il voto italiano e possibili nuove elezioni, i tempi si allungano.
Sul rapporto con l’Ue, non esiste un dibattito sul referendum e ciò dimostra l’incapacità della politica di indirizzare la cittadinanza. Sono pro adesione, ma l’assenza di confronto sulle varie opzioni dà il segno della crisi sociale che vive il Paese. C’è l’incapacità della politica di dare delle prospettive e trovare delle soluzioni. Il Paese vive in uno stato catatonico, è opportuno un risveglio civico sull’adesione all’Ue prima del referendum. Infine un elemento politico grave: per responsabilità, incapacità e sfortuna non è stato raggiunto l’obiettivo nei rapporti bilaterali e non si è stimolata la dialettica sull’Ue. Comune se il Sì vincerà al referendum daremo un segnale dirompente alla comunità internazionale ”. 
Paride Andreoli, Ps: “Un dibattito spezzato può perdere di vigore. Con Efta c’è stato un importante incontro, di conoscenza, ma le volontà dentro al Consiglio grande e generale sono diverse. Da tempo si parla di Ue, già dal 2002 quando potevamo entrare come osservatore, il governo di allora, che durò sei mesi, manifestò questa volontà. Ma l’immobilismo della politica non fa prendere decisioni. Se l’esecutivo pensa di avere la soluzione giusta vada avanti, ma fino a pochi mesi fa un partito di opposizione, oggi al governo, voleva la piena adesione, mentre quanto rimasto dal precedente congresso di Stato opta per l’integrazione. Nell’attuale maggioranza non c’è coesione sul tema. La posizione del Ps è nota: siamo un piccolo Stato e occorre ascoltare la popolazione, nella scelta serve condivisione.
Sui rapporti con l’Italia apprendo con preoccupazione i risultati elettorali. Siamo in black list i rapporti si sono raffreddati e la preoccupazione aumenta. San Marino ha fatto grandi passi su trasparenza e legalità, ma l’ingovernabilità in Italia è fonte di preoccupazione, dobbiamo avere un dialogo proficuo.
Occorre definire un sistema economico diverso. C’è un tavolo di sviluppo e c’è la necessità di perpetuare la politica del fare”.
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy