San Marino. Legge aborto, clima disteso in Commissione Sanità: emendamenti condivisi e approvati all’unanimità

San Marino. Legge aborto, clima disteso in Commissione Sanità: emendamenti condivisi e approvati all’unanimità

I lavori odierni della Commissione consiliare Sanità si sono svolti questa mattina a Palazzo Pubblico all’insegna della collaborazione e in un clima più disteso rispetto a ieri.

In mattinata, segnala San Marino News Agency nel proprio report sui lavori mattutini odierni della Commissione Sanità, sono state diverse le sospensioni per procedere a un confronto sui testi che portano a emendamenti condivisi e approvati all’unanimità.
In particolare, all’articolo 4, relativo all’interruzione volontaria di gravidanza dopo la dodicesima settimana, i gruppi sono giunti a un emendamento di sintesi che raccoglie tutte le proposte avanzate e ha quindi trovato l’unanimità nel voto.

L’esame del progetto di legge “Regolamentazione dell’interruzione volontaria di gravidanza” è ripartito così questa mattina dall’articolo 4 “Interruzione volontaria di gravidanza dopo la dodicesima settimana”, a cui sono stati presentati una decina di emendamenti da parte dei gruppi.

Tra questi, da parte di Libera è stato proposto di estendere la casistica in cui è possibile interrompere la gravidanza dopo la dodicesima settimana: oltre ai casi previsti nel testo in prima lettura, cioè quelli di pericolo di vita per la donna e  anomalie o malformazioni del feto, si aggiungono le gravidanze risultato di stupro o incesto, la cui violenza sia stata denunciata alle Autorità.

Successivamente Repubblica futura e Partito democratico cristiano sammarinese, in due emendamenti distinti, hanno chiesto di specificare che l’interruzione volontaria di gravidanza dopo la dodicesima settimana possa essere richiesta “fino a quando non sussista possibilità di vita autonoma del feto, alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale”.

Dopo oltre due ore di confronto e sospensione dei lavori, la Commissione Sanità è giunta a un unico emendamento in accordo con tutti i gruppi che raccoglie e sintetizza le numerose proposte di integrazione e modifica del testo.

Nel dibattito sull’emendamento condiviso, il segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, ha comunque manifestato perplessità rispetto al comma 1 punto c), ovvero l’estensione della casistica a gravidanze derivate da stupri e incesti: “Le casistiche dopo la dodicesima settimana inserite nel testo in prima lettura rispettavano il quesito del referendum approvato, ed erano solo due, qui ne viene inserita un’altra. Come governo noi ci siamo attenuti alle indicazioni del quesito, sapete bene poi che ci sono questioni di denuncia, tempi di indagine e che quando si va dopo la dodicesima settimana ci possono essere complicazioni cliniche, mi sento di segnalarlo”.

Ha replicato Gloria Arcangeloni (Rete): “Il governo ha fatto bene a procedere con un dispositivo di legge che recepisse il quesito, ma l’Aula deve andare a prevedere tutte le casistiche e portare un testo il più completo possibile”.

Guerrino Zanotti e Matteo Ciacci (entrambi di Libera) hanno espresso un plauso al “tempo non perso” nella mediazione di tutte le proposte di emendamento. Ciacci ha anche sottolineato il contributo del consigliere di Repubblica futura, Miriam Farinelli.  Diversamente da quanto accaduto in altri emendamenti, “con Rf si è riusciti a trovare ottima sinergia”. Quindi, “per noi è imprescindibile estendere la casistica; importante è stata la sintesi trovata sull’arco temporale entro cui l’Ivg può essere effettuata, sentiti i pareri scientifici di Iss e Comitato di bioetica, e alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale”.

È stato dunque messo al voto e approvato all’unanimità (15 voti su 15 presenti)  l’emendamento condiviso all’articolo 4.

In dettaglio, l’emendamento prevede che “l’interruzione volontaria di gravidanza dopo la dodicesima settimana può essere richiesta ed eseguita fino a quando non sussista possibilità di vita autonoma del feto, alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale.
L’Iss definisce tale termine temporale, recependo le indicazioni fornite, periodicamente e secondo l’evoluzione del progresso scientifico, dal Comitato sammarinese di bioetica, predisponendo appositi protocolli sanitari ai sensi del disposto di cui all’articolo 8.
L’interruzione volontaria di gravidanza può essere richiesta ed eseguita entro 7 giorni dalla formalizzazione della richiesta della donna nei seguenti casi:

  1. vi sia pericolo di vita per la donna;
  2. vi siano accertate anomalie e malformazioni del feto, diagnosticate da specialisti Iss o strutture convenzionate di terzo livello che comportino un grande rischio per la salute fisica o psicologica o psichica della donna. Il rischio per la salute fisica è accertato dal medico curante, il rischio per la salute psicologica o psichica è accertato da un medico psichiatra dell’Iss o convenzionato Iss;
  3. la gravidanza sia il risultato di stupro o incesto e la violenza sia stata segnalata alle forze di polizia, ovvero dal momento in cui questi ultimi provvedono a seguito di denuncia a comunicare la notizia di reato all’autorità competente affinché venga iscritta nell’apposito registro (…).

Successivamente si è andati avanti in Aula con l’esame degli articoli successivi: all’art. 5 “Interruzione di gravidanza in caso di imminente pericolo di vita per la donna”, il governo ha presentato un articolo emendato che recepisce le proposte analoghe di Rf e Pdcs e che, a loro volta, sono state ritirate. L’articolo è stato approvato all’unanimità.
Il governo ha poi presentato l’articolo “5 bis” che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza nel caso di donna interdetta, aspetto non normato nel testo originario, e recepisce così gli emendamenti presentati singolarmente da più gruppi.

Rete e Rf hanno presentato due emendamenti simili su “Astensione dal lavoro”. Rete l’ha ritirato in favore di quello di Rf, ritenendolo più completo.
L’emendamento che prevede, a seguito dell’interruzione volontaria di gravidanza, l’astensione temporanea dall’attività lavorativa per la donna a seconda delle indicazioni del medico e una certificazione di astensione per “malattia comune” a tutela della sua privacy, è stato accolto all’unanimità.

Recependo il contenuto dell’emendamento di Rete “Articolo 5 quater – Gestione del personale dedicato a Ivg”, il governo ha presentato un emendamento che dà la possibilità all’Iss di garantire l’Ivg con i propri professionisti, anche con contratti a convenzione, in caso di difficoltà causate dalla presenza di personale obiettore di coscienza.
Rete ha ritirato il suo testo e l’emendamento del governo è stato approvato all’unanimità.

I lavori della mattina sono terminati con l’approvazione unanime di un emendamento aggiuntivo art. 5 quinquies, sintesi di due emendamenti analoghi presentati da Rete e Libera, e sottoscritto da tutti i gruppi, sull’istituzione di un sistema di monitoraggio per rilevare i dati relativi all’accesso ai servizi del consultorio e a strutture private, tra l’altro, sulle caratteristiche socio-demografiche delle donne e sulle motivazioni che le spingono a ricorrere all’Ivg, dati raccolti in forma anonima.

L’esame del progetto di legge “Regolamentazione dell’interruzione volontaria di gravidanza” riprenderà nel pomeriggio.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy