L’era delle culle vuote e della denatalità, San Marino non può più aspettare a intervenire

L’era delle culle vuote e della denatalità, San Marino non può più aspettare a intervenire

RASSEGNA STAMPA

Crollo delle nascite il problema è più attuale che mai, sul Titano si fa sempre finta di nulla fino a quando la problematica non è esplosa. Sarà mai possibile che la politica tutta non riesca a mettersi d’accordo su come affrontare questa emergenza? Noi non ci vogliamo credere. Negli ultimi 10 anni abbiamo perso il 30% di bambini nuovi nati. Se si pensa che dalle oltre 350 nascite di una decina di anni fa si è passati ai 120 nuovi nati circa di quest’anno, la situazione è veramente drammatica. Ricordiamo ancora i dati dell’Ufficio statistica in cui si rilevava un passaggio dalle 320 nascite nel 2013 alle 205 dell’ultimo anno (2022), 115 nati in meno, sono il 36%. Con i dati del secondo trimestre del 2024 i numeri sono drammatici. Per l’anno in corso il trend purtroppo è questo. Serve assolutamente un patto tra politica e forze economiche per affrontare il problema che riguarda tutti: senza le giovani generazioni non c’è futuro. Una legge è stata rivista solo due anni fa (L.129/2022) però forse non ha portato i frutti sperati, bisogna intervenire immediatamente, lo abbiamo detto molte volte, si sono fatti i debiti, tanti debiti ma perché non dirottare una parte di quel debito in politiche economiche volte a risolvere o tentare di risolvere l’annoso problema? Andiamo però con ordine e prima di provare a mettere sul piatto alcune piccole proposte, prendiamo di petto la questione. Chiediamoci: Perché oggi una coppia tarda a fare dei figli o non li fa per niente? La risposta più sensata è questa: una coppia prima di compiere il passo preferisce avere una sostenibilità economica che possa poi garantire al proprio figlio/a una vita diciamo agiata per il futuro. Bene, facendo questo ragionamento che ci pare essere il più diretto proviamo a pensare come mai una coppia nel 2023 purtroppo non può più permettere alla propria prole questo tipo di vita (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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