San Marino. Liberta’ dei media: per il Commissario Europeo Muižnieks c’e’ molto da lavorare. L’informazione

San Marino. Liberta’ dei media: per il Commissario Europeo Muižnieks c’e’ molto da lavorare. L’informazione

L’informazione di San Marino:
Rischio ingerenze sull’informazione. Da rivedere anche norme su parità aborto e unioni civili /

Diritti umani: liberta’ dei
media, legge da cambiare
/

Pubblicato
il report
del commissario
Muižnieks

SAN MARINO. (…) “San Marino ha compiuto progressi
nel campo dei diritti umani
negli ultimi anni. Ora dobbiamo
agire in modo più sostenibile per
garantire la libertà dei media e
una maggiore uguaglianza tra
donne e uomini” ha detto Nils
Muižnieks ieri, in occasione del
rapporto stilato in seguito alla sua
visita del 9 e 10 giugno sul Titano
.
“Pur riconoscendo l’approccio
misurato adottato dai giudici di
San Marino in materia penale
sulla libertà di espressione – si
legge nel comunicato ufficiale – il
Commissario ha incoraggiato le
autorità del paese per depenalizzare
la diffamazione, prevedendo
sanzioni civili strettamente
proporzionate”. Invito anche a
prevedere una sanzione più “proporzionata
per la rivelazione di
informazioni sotto la segretezza
delle indagini”. Si tratta della cosiddetta
“legge bavaglio” che ad
oggi, per il divieto di pubblicazione,
prevede un’unica sanzione
pecuniaria di 12mila euro.
Ma non finisce qui. Il Commissario
boccia anche la parte della
legge sull’editoria che riguarda le
sanzioni deontologiche per i giornalisti. “La nuova legge sull’editoria
e gli operatori dei media è
stata adottata per rispondere alle
legittime preoccupazioni circa la
regolamentazione della professione
del giornalismo e dell’etica
giornalistica. Anche se questa
legge contiene una serie di aspetti
positivi, come la maggiore
protezione delle fonti dei giornalisti,
il Commissario esprime la
preoccupazione che il meccanismo
che applicherà il futuro codice
deontologico comporta un
rischio di indebite interferenze
nei contenuti dei media, indipendentemente
dal contenuto di tale
codice. “Le autorità dovrebbero
sostituirlo
con un meccanismo
meno invadente di autodisciplina
per la migliore tutela della libertà
dei mezzi di comunicazione”,
ha detto. Su questo dovrebbero
riflettere anche tutti quei giornalisti
che, persino all’interno della
neonata Consulta per l’informazione,
hanno voluto tirare dritto
. (…)

Nils Muižnieks

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