San Marino. Liberta’ di stampa: intervista a Roberto Chiesa, ‘lo Stradone’

San Marino. Liberta’ di stampa: intervista a Roberto Chiesa, ‘lo Stradone’

Leggi l’intervista pubblicata per intero il 4 maggio

Lo Stradone: Sulla libertà di stampa intervista del Direttore a Roberto Chiesa, redattore
sportivo di San Marino Rtv.

(…) Quindi la legge sulla stampa è garanzia di libertà di stampa?
“Purtroppo no. La libertà di stampa è un principio fondamentale difficile da regolare con una legge.
La legge stabilisce un percorso da seguire, un modus operandi. E credo che abbiamo perso,
tutti, una grande occasione”.

(…) Oggi abbiamo una legge alla quale tutti aspiravano di arrivare, che per tanti anni
abbiamo invocato. Ma la montagna ha partorito il topolino. Abbiamo una legge pessima e potenzialmente
pericolosa”.

Quali sono i punti pericolosi?
“La forma. E la sostanza. Intanto si parla di operatori dell’informazione e non di giornalisti. Perché?
E’ una parolaccia? Prima c’era il vuoto cosmico. Ora il pieno cosmico
. Chiunque può essere
considerato operatore dell’informazione. Chi mette dischi, chi risponde al telefono, addirittura chi
vende la pubblicità, attività vietata ad un giornalista professionista proprio per evitare commistioni
spiacevoli.
(…)

Quindi una gran confusione.
“Non solo. Prima non c’era nulla, ora c’è una Press
Card. E alcuni colleghi del settore tecnico non sono
stati considerati degni di tale riconoscimento. Altri, che
svolgono esattamente le stesse mansioni sì. Siamo
tutti giornalisti e non mi sta bene.
(…)”.

Ingiustizie palesi. Ma hai parlato anche di pericolo?
“Si. Perché la Consulta che avrà il compito di redigere
il codice etico e il contratto di lavoro avrà sul collo la
cappa della politica
. La legge stabilisce che sarà la politica
a decidere chi sa fare bene il suo lavoro e chi no.
(…) Auguro
ai colleghi della Consulta, alcuni dei quali stimo e
ammiro, di avere la forza di non farsi dettare la tabella
di marcia dalla politica. E di fare dell’informazione di
San Marino il campo di chi conosce qualcosa e non di
chi conosce qualcuno”
.


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