Consegnata una lettera alle tre autorità che hanno originato e portato avanti il fascicolo “I cittadini rispettino le istituzioni come le istituzioni rispettino i cittadini”.
Qualche giorno fa la Segreteria alla Giustizia, in una nota, scriveva: “Relativamente al cosiddetto “caso Serenissima”, stupisce la continua insistenza sull’argomento”, sostenendo che dopo la deliberazione preventiva del Consiglio giudiziario sull’operato del Dirigente Canzio, non doveva esserci più nulla da obiettare e si sarebbe quindi dovuto smettere di parlarne perché tutto, a dire del Segretario Massimo Andrea Ugolini intervenuto sul tema anche in Consiglio, sarebbe stato chiarito. Caso Serenissima chiuso, insomma. E invece no. Perché, per richiamare la frase di un presidente Usa, Abramo Lincoln, tanto caro a San Marino “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”.
E di certo non ci stanno ad essere ingannati e presi in giro i cittadini che l’indagine del “caso Serenissima” l’hanno indebitamente subita. Così, nei giorni scorsi, in data 20 luglio 2022, hanno consegnato a mano una lettera alle tre autorità interessate: Ciavatta, Canzio e Battaglino. La lettera è a firma di quattro cittadini, che civilmente esprimono il loro pensiero e, soprattutto, chiedono scuse pubbliche su quanto accaduto. Scuse mai arrivate, anzi, è stato piuttosto fervido, per contro, l’impegno a giustificare come corretto quello che, nei fatti, lascia invece molti dubbi e, di certo, secondo i cittadini indagati e non solo così corretto non è stato. Tanto che, appunto, chiedono le scuse. (…)
Articolo tratto da L’informazione di San Marino