San Marino. L’informazione: “Fuggi fuggi in aula quando c’è da approvare l’articolo per regolamentare web e blog”

San Marino. L’informazione: “Fuggi fuggi in aula quando c’è da approvare l’articolo per regolamentare web e blog”

Segretario Lonfernini: “Grande soddisfazione per l’approvazione di un progetto di legge omnicomprensivo di tutti quegli aspetti di cui il settore ha bisogno”

Alla fine il progetto di legge sul Diritto dell’informazione e dei media è stato approvato con 21 voti favorevoli, i presenti della maggioranza nel tardo pomeriggio di ieri, 10 astenuti dell’opposizione e un non votante.

Prima dell’approvazione di ieri, però, una travagliata nottata. “Ossignor!”, era stata infatti l’amara esclamazione che è parso di udire al microfono del Consiglio grande e generale quando in notturna, mercoledì, è stato approvato l’articolo 11 della legge. Una rassegnata esclamazione proveniente, è parso di intendere, proprio dal segretario proponente, Lonfernini. Non tanto per l’approvazione dell’articolo, ben accetto anzi, anche perché approvato all’unanimità già in Commissione con le relative modifiche, quanto piuttosto per constatare la singolarità di come si è dipanata la votazione dello stesso articolo, che ha mostrato da parte di taluni una certa “genuflessione” a pressioni provenienti dall’esterno.

L’articolo della legge è quello che prevede, al comma 2 inserito con emendamento approvato all’unanimità in Commissione, che l’Autorità Garante per l’informazione eserciti “le funzioni” di controllo anche nei confronti “di siti web o blog che veicolano ricorsivamente informazioni sulla Repubblica di San Marino”.

Una attività di controllo, così approvata e in capo all’Autorità Garante, che aveva scatenato quello che Repubblica futura ha definito in una nota il “metodo Severini”, che nei giorni successivi ha apertamente iniziato una campagna mediatica contro detta norma. Sono comparsi sul suo sito anche articoli, apparentemente fuori contesto, che prendevano a bersaglio, ad esempio, Lorenzo Bugli, relatore di maggioranza della legge che ha sostenuto l’emendamento in Commissione; o ancora contro Nicola Renzi che quell’emendamento lo aveva proposto, ma anche forti critiche al Segretario Teodoro Lonfernini, che il progetto di legge lo ha portato in Consiglio. Oltre a pubblicare articoli di stroncatura della legge. Sul percorso in Commissione della legge, tra l’altro, Repubblica futura ha formulato anche un paio di interrogativi nel suo comunicato di ieri: “Qualcuno si stupirebbe se durante l’esame in commissione della legge sull’informazione il noto blogger si fosse affannato a far passare la propria visione con vari consiglieri e/o Segretari di Stato? Questo sarebbe accettabile? Ci piacerebbe conoscere il tenore di quelle eventuali interlocuzioni”, ha scritto Rf. Sempre nella nota in cui ha parlato di “metodo Severini”, Rf ha ag- giunto: “Pensate a che grado di paura si vuole ridurre ogni cittadino”, e ancora “riteniamo che sia davvero a rischio il nostro sistema di democrazia parlamentare”.

Di certo, l’anomalia che si è registrata in aula quando è stato il momento di votare quell’articolo, è stata un fuggi fuggi che ha visto dimezzate le presenze in Consiglio e il defilarsi anche di chi c’era. Cosa che ha causato anche qualche malumore, in particolare nelle file della Dc. Che cosa è accaduto?

Nella votazione di un emendamento tecnico all’articolo 11 in aula c’erano 36 presenti. L’emendamento è stato approvato con 35 voti a favore e uno contrario, Alessandro Mancini.

Poi, subito dopo, bisognava votare l’articolo 11, quello sgradito al blogger. Ebbene, un po’ di consiglieri già non c’erano in aula, non si sa se per impedimento o per opportunità, ma sono venuti a mancare anche quattro votanti. Così l’articolo 11 è stato approvato con 30 voti a favore uno contrario, Alessandro Mancini, e il Segretario della Dc, Giancarlo Venturini, non votante. All’appello dei presenti sono venuti dunque a mancare 4 consiglieri che c’erano poco prima. Il subbuglio si è quindi subito creato in particolare tra i banchi della Dc dove mancavano all’appello tre consiglieri poco prima presenti. Circostanza che ha visto contrariati, per questa assenza, coloro che invece l’articolo lo hanno sostenuto. Assenze e fuggi fuggi visti da molti coniglieri come il portato di pressioni esterne.

A dare la cifra delle tensioni vissute a causa di queste pressioni esterne, durante le dichiarazioni di voto, è stato il Consigliere Giuseppe Morganti di Libera che, mentre la Reggenza richiamava al silenzio, ha constatato: “Eccellenza, non c’è molto interesse a questa normativa, a parte quando si verificano pressioni dall’esterno. Si sono verificati anche episodi in questo periodo che non dovrebbero capitare in un paese normale. Le pressioni cui sono stati sottoposti Consiglieri e segretari di stato da parte di elementi esterni, molto spesso creano quella tensione che non lascia ragionare con la dovuta serenità. E speriamo che, essendo intervenuti con alcune regole in questa legge, queste pressioni esterne possano essere allontante. Per questo siamo parzilamente favorevoli”.

Poi nei commenti a caldo del post-voto della legge, esprime soddisfazione il Segretario di Stato proponente Teodoro Lonfernini: “Grande soddisfazione per l’approvazione di un progetto di legge attorno al quale abbiamo lavorato un anno e mezzo e che era fondamentale e di legislatura – ha detto ai microfoni di Rtv – Il fatto che sia completo e omnicomprensivo di tutti quegli aspetti di cui il settore ha bisogno, mi rende molto soddisfatto”.

Lo stesso Giuseppe Morganti di Libera, relatore di minoranza della legge a caldo commenta da un lato come positivi alcuni aspetti, mentre ritiene, ed è questo il motivo dell’astensione, che sia “un po’ confusionaria, perché inserisce problematiche di natura costituzionale, e non dovrebbe poterlo fare, e poi affronta la problematica di Rtv e di tutte le piattaforme digitali che invece esulano da questa specifica legge”.

Per Lorenzo Bugli del Pdcs, relatore di maggioranza, “è una buona normativa che la maggioranza ha votato con favore proprio perché da garanzie e dignità ai mezzi di informazione”.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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