San Marino. L’Informazione: “La concessione delle ‘banchette’ potrebbe imbarazzare Venturini e la Dc”

San Marino. L’Informazione: “La concessione delle ‘banchette’ potrebbe imbarazzare Venturini e la Dc”

L’Informazione di San Marino. La concessione delle “banchette” potrebbe imbarazzare Venturini e la Dc

ANTONIO FABBRI – Oltre che per le vicende sanitarie, la sessione del Consiglio che si apre oggi vedrà tra i temi caldi anche la conclusione del dibattito sulla relazione della Commissione di inchiesta sulle crisi bancarie.

Una avvisaglia del clima che si potrebbe respirare anche in maggioranza si è vista anche con la “scaramuccia” tra Rete e Psd. La prima ha pubblicato sul proprio profilo facebook una “pillola” dove, richiamando la relazione della Commissione di inchiesta, additava il governo di allora (2005-2006), formato da Dc e Psd, e tutta l’opposizione, di essere contrari alla firma dell’accordo con l’Italia. Accordo che saltò. Il Psd di rimando ha diramato una nota per contestare la lettura data da Rete, pur non citandola, sostenendo per contro che proprio il Psd era l’unico ad avere sostenuto, assieme una parte della Dc, la necessità di quella firma.

Ma se questa è l’avvisaglia, il dibattito potrebbe riservare anche argomenti più pregnanti, in particolare per quanto riguarda la nascita della piazza finanziaria e la concessione delle “banchette”. La Dc vorrebbe riscrivere la storia dando una mano di bianchetto su quegli anni e concentrando le censure solo su Adesso.sm, sostenendo che la Dc attuale non sarebbe più quella di allora. Tuttavia non è trascurabile il fatto che dei protagonisti dell’Esecutivo di quel periodo, in Consiglio, non sia rimasto praticamente nessuno… tranne uno: il Segretario della Dc Giancarlo Venturini. Nella relazione si legge infatti della concessione delle cosiddette “banchette”, e in particolare si racconta del rilascio in contemporanea di Asset Banca e di Nuova Banca Privata, che diventerà poi Credito Sammarinese.

Ebbene, il parere dell’allora Ispettorato per il Credito e le valute, era contrario a dette concessioni. Il funzionario dell’Ispettorato, che all’epoca era Daniele Guidi, elencò al Comitato per il credito e risparmio, al quale riferiva assieme al collega dello stesso Ispettorato, Nicola Veronesi, i motivi del parere negativo e “con maggiore enfasi – si legge nella relazione della Commissione di inchiesta – sottolineò inoltre la mancanza di un Accordo di cooperazione con l’Italia, dell’entrata in vigore della Convenzione contro le doppie imposizioni e della definizione di accordi con l’Unione Europea in materia di fiscalità del risparmio e segreto bancario. Queste considerazioni, evidentemente, non vennero tenute in particolare considerazione dal Governo in carica (DCPSS) che, lo stesso giorno, non solo concesse (con la delibera n.80) il proprio nulla osta alla costituzione di “Nuova Banca Privata S.p.A.” (che l’anno dopo inizierà ad operare come Credito Sammarinese), ma anche (con la delibera n. 79) il nulla osta alla costituzione di un’altra banca: “ASSET Banca S.p.A”.

In quel Governo del 2003, appunto, c’era Giancarlo Venturini. Lo stesso, anche se la Commissione non lo riporta, era anche membro del Comitato per il credito e il risparmio, il Ccr, di cui faceva parte assieme a Pier Marino Mularoni, Maurizio Rattini e Fiorenzo Stolfi. E in quella sede, nonostante la contrarietà dell’Ispettorato, anche Venturini, al pari dei colleghi, ribadì che il governo aveva già valutato di voler ampliare il sistema bancario ed esprimeva il proprio orientamento favorevole nei confronti di Asset Banca e Nuova Banca Privata. Tutti particolari, questi, emersi anche in sede di “conto Mazzini”, dove proprio della concessione di Nuova banca privata si è parlato, come noto, a lungo. Nelle udienze del Mazzini e nelle carte di quel procedimento sono emersi altri particolari, che la Commissione non riporta. In un interrogatorio del Mazzini Fiorenzo Stolfi riferì circa la concessione di Nuova Banca Privata: “Alla fine – dice agli inquirenti – venne concessa l’autorizzazione che noi abbiamo accettato proprio perché si trattava di una iniziativa promossa da investitori esteri. Poco dopo il rilascio dell’autorizzazione, tuttavia, Mularoni che era Segretario alle Finanze, mi disse che per difficoltà sopravvenute gli investitori svizzeri intendevano rinunciare e cedere le azioni a un imprenditore sammarinese, che poi seppi essere Lucio Amati. Quest’ultimo era vicino alla Dc. L’autorizzazione – diceva Stolfi nell’interrogatorio del Mazzinivenne concessa dal Comitato per il Credito e Risparmio e, al di là della verbalizzazione, l’iniziativa venne fortemente sostenuta dalla componente democristiana che all’interno del comitato era rappresentata da Mularoni e da Venturini Giancarlo. Per parte mia mi limitai ad appoggiare una iniziativa che “politicamente” era di altri e al rilascio dell’autorizzazione la Dc aveva condizionato la sopravvivenza del Governo”, ricostruiva Stolfi.

Ora, se l’interrogatorio di Stolfi nell’ambito delle indagini del Mazzini va valutato come la deposizione di un indagato, è altrettanto evidente che la vicenda riportata nelle carte della Commissione della concessione delle “banchette”, può essere capace di creare qualche imbarazzo alla Dc e al suo Segretario che nel governo dell’epoca era presente.

Se a questa si unisce anche la vicenda di Colombelli e dei suoi “ragazzi” al governo nel caso del bonifico di Bcs in regime blocco dei pagamenti, appare evidente che anche nella fase finale del dibattito sulla Commissione di inchiesta, di elementi di frizione ne potrebbero emergere diversi.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 23

 

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