San Marino. L’Informazione: “Prima denunciano, poi ritirano la querela e ora rischiano che gli vengano chiesti i danni”

San Marino. L’Informazione: “Prima denunciano, poi ritirano la querela e ora rischiano che gli vengano chiesti i danni”

Prima denunciano, poi ritirano la querela e ora rischiano che gli vengano chiesti i danni. L’esposto era stato presentato da direttore dell’Aaslp e caposervizio Igiene Urbana verso due cittadini che avevano aspramente criticato il servizio su Facebook

ANTONIO FABBRI – Denunciati per avere espresso le loro opinioni su Facebook, tenuti sulla graticola, rinviati a giudizio, per poi vedersi ritirare la querela e maturare pure la prescrizione. Nel frattempo chi è stato bersaglio della querela ha dovuto sostenere spese legali e subire patemi.

Molto rumore, troppo, per nulla verrebbe da dire, se non fosse che i casi di autorità pubbliche che per un nonnulla denunciano i cittadini che esprimono le proprie critiche – a volte fondate a volte meno, ma che pur sempre dovrebbero vedere un grado di tolleranza sicuramente maggiore da parte degli agenti pubblici – paiono sempre più propensi, invece, a monitorare persino le virgole di chi esprime liberamente il proprio pensiero e a utilizzare la clava giudiziaria della denuncia piuttosto che quella della rettifica o della comunicazione o della spiegazione, che sarebbe di gran lunga un metodo più apprezzato, chiarificatore e meno foriero di conflittualità e rabbia sociale.

Comunque, la vicenda conclusasi con un nulla di fatto ieri in tribunale, è singolare ed è un caso, come se ne registrano molti nell’ultimo periodo, che riguarda la denuncia da parte di persone che ricoprono incarichi pubblici nei confronti di cittadini intervenuti su Facebook

Si trattava di presunte offese nell’ambito di uno scambio di commenti sul social network, relativamente alla gestione dei rifiuti, al sito di stoccaggio dell’umido di Gaviano e più in generale sull’annosa questione della raccolta di immondizia. Per inciso raccolta dei rifiuti che non si può certo dire brilli per efficienza, funzionalità, differenziazione ed ecosostenibilità.

Si trattò di uno scambio di post tra Francesco Galassi Junior e Marino Pelliccioni, ritenuti offensivi da Giuliana Barulli, oggi Direttore dell’Aaslp e all’epoca referente ambiente dell’Aass, e Dario Felici, all’epoca Caposervizio igiene urbana, i quali avevano querelato. Già nella prima udienza del giugno scorso davanti al Commissario della legge Elisa Beccari, l’avvocato Stefano Pagliai, legale dei denuncianti, aveva manifestato la volontà dei suoi assistiti di ritirare la querela.

Posizione che ha sorpreso i legali dei due accusati, gli avvocati Alessandro Petrillo e Alberto Selva da un lato e Maria Antonietta Pari, dall’altro, che si erano riservati di conoscere eventualmente le motivazioni della remissione di querela e, poi, di accettarla o meno.  Anche perché i due imputati si erano detti pronti, documenti alla mano, a supportare con delle prove a propria discolpa la verità dei fatti descritti nei dialoghi social.

Ieri mattina l’ultima udienza nella quale il Commissario della legge Elisa Beccari ha dato atto del deposito della remissione di querela, come era stato preannunciato, da parte del legale dei due denuncianti. Il ritiro della querela, tuttavia, per essere efficace necessita dell’accettazione del querelato.

Ebbene, nessuno dei due imputati ha accettato la remissione di querela fatta dai denuncianti, pur essendo comunque intervenuta la prescrizione maturata a febbraio.

C’è di più. Marino Pelliccioni, tramite il suo avvocato Alberto Selva, ha depositato una memoria con la quale, oltre a non accettare la remissione di querela, ha aggiunto: “le parti lese, dopo avere proposto querela e caldeggiato il rinvio a giudizio, non solo hanno omesso di fornire la motivazione della remissione di querela, ma non hanno fatto neppure il minimo cenno di scuse. Il sottoscritto, anche per i significativi costi sostenuti, non intende accettare e non accetta la remissione di querela, che, pur non essendo stato possibile farlo emergere in sede processuale, si ritiene infondata e calunniosa. Si riserva pertanto di agire nella competente sede, nei confronti di Giuliana Barulli e Dario Felici, per chiedere il risarcimento del danno morale e materiale patito”.

Dunque gli imputati non hanno accettato la remissione di querela, ma, a conti fatti e come rilevato dal procuratore del fisco Giorgia Ugolini, il reato contestato era comunque abbondantemente prescritto da febbraio di quest’anno.

Il Commissario della legge Beccari ha dunque dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Si vedrà, considerato quanto preannunciato, se adesso ci saranno degli strascichi ulteriori della vicenda data la annunciata intenzione di chiedere un risarcimento ai querelanti.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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